mercoledì 10 dicembre 2008

MaryP. e il viale senza ciliegi.(Parte 3)

La pioggia cadeva fastidiosa, fina come la tela di un ragno, fitta come una spazzola setosa.
Oscuro era appoggiato contro un muro, il mantello bagnato pesava nero, come se qualcuno avesse preso la notte buia e senza stelle e l'avesse sciolta come cioccolata...
SuperS era in ritardo. Doveva esserci stato qualche problema, lui non era mai in ritardo.
Un fruscio scarlatto risuonò nel vicolo male illuminato, SuperS, fradicio come un pulcino, arrivò trafelato più del solito.

"Allora? Che fine hai fatto?"
"Scusami, sono in ritardo."
"Lo vedo. Ma come mai?"
"Non ho sentito la sveglia."
"Quale sveglia?"
"Quella sul comod-"
"Alt! Non voglio saperlo. Anzi, è meglio se ci diamo una mossa, non abbiamo molto tempo."
"Giusto. Hai tutte le indicazioni?"
"Puck il nanetto mi ha scritto tutto. Il posto è questo."
Oscuro indicò il vicolo e allungò un dito verso una porta, qualche metro più in giù.
La porta era in ferro battuto, un pò arrugginita e provata dal tempo, ma il posto, lo diceva la scritta luminosa, era quello.

Il Crossing Club era un luogo magico.
Sì, magico.
Cambiava spesso postazione, per non farsi intercettare dai controllori del mondo di là. Quelli, tutti lo sapevano, erano delle bestiacce. Certo, va detto che di fatto il Crossing Club si trovava sempre lì, che quella porta erano davvero secoli che veniva aperta e richiusa, aperta e richiusa. A cambiare non era di fatto quello che si vedeva dal vicolo, a cambiare e spostarsi era quello che c'era oltre la porta sul vicolo.
Oscuro e SuperS non sapevano bene come funzionasse, perchè il Crossing Club era parte di un altro mondo, di un'altra realtà di cui pian piano stavano scoprendo i confini e che forse avrebbe presto rappresentato un pericolo anche per loro.
Tuttavia, ignari di quello che li attendeva, si decisero a bussare.

"Chi vi manda?", grugnì una voce dall'altro lato della porta.
"Sei il Guardiano?"
"Chi vi manda?"
"Ehm... Ci manda Puck. Dobbiamo vedere Bok."
La voce non rispose subito, perplessa da quella strana richiesta.
Poi, la porta si aprì.
Quello che videro Oscuro e SuperS era una normale sala d'attesa, con divani color cannella, un tavolino con delle riviste e un grande orologio sulla parete.
"Il signor Bok non sapeva del vostro arrivo."
"Non abbiamo avvisato, sa com'è, un'emergenza."
"Non avete avvisato?"
"No... Non abbiamo avvisato, gliel'ho detto."
"Male, molto male. Al signor Bok non piacerà affatto."
SuperS guardò di sbiego Oscuro poi si mise a sedere sul divano color cannella, incrociò le gambe e cominciò a sfogliare una rivista.
"Ma che fai?"
"Aspetto, no?"
"No!!"
"Come? Non abbiamo un appuntamento."
"Per forza. Non abbiamo chiamato."
"Dovevi farlo tu, mi pare."
"Oh, certo! Ti pare, ma non ne sei sicuro. Vero?"
"Be', no. A dire il vero ne sono sicuro."
"Dimostralo!"
SuperS tirò fuori un fogliettino scritto a matita: una prova inconfutabile...
Dopo una mezzora, il guardiano tornò a chiamarli, il signor Bok era pronto a riceverli.
Arrivarono in una saletta con drappeggi e cuscini a terra, di mille colori caldi e accoglienti.
Nella stanza sontuosa, c'era un odore di carta e incenso, un camino acceso mandava allegri scoppiettii in fondo alla sala. Dietro una scrivania c'era una giovane donna. I capelli argentei le ricadevano sulle spalle nude, lisci come fili d'erba. Anche la ragazza sembrava fatta d'una strana materia, pareva evanescente e filiforme; Oscuro pensò che somigliasse a un segnalibro.
Su una poltrona era seduto un ragazzo, anche lui molto giovane.
I capelli lunghi e ricci erano d'un giallo quasi finto ed erano l'ammasso più intricato di materia che si conoscesse.

"Signor Bok?"
"Signore?"
"Dite a me?"
"Lei è il signor Bok?"
"Signore?"
"Amico, ma sei fuori?"
"Sono Oscuro, ehm... Signor Bok."
"E io SuperS. Ci manda Puck."
Bok si voltò, addosso aveva un paio di Rayban di vecchia data, neri e ben tenuti. Con un dito alzò l'occhiale sulla fronte, poi disse: "Mi venisse un colpo!".
"Sedetevi, ragazzi. Cavolo, prendetevi da bere."
"Bok, dobbiamo parlare. Sa perchè siamo qui?"
"Oscuro, giusto? Invece non ho afferrato il tuo nome."
"SuperS."
"Ah, giusto."
"Allora ci conosce?"
"No. Perchè dovrei?"
"..."
"Be', sputate il rospo."
"Magari lo fosse... "
"Cosa?"
"Un... Un rospo. Sarebbe più facile."
Bok guardò incuriosito SuperS.
"L'hai mai fatto?"
"Fatto cosa?"
"Ingoiare un rospo per poi sputarlo..."
"Be'... Ehm... Dipende..."
"Ma che dici! O l'hai fatto o non l'hai fatto."
"Allora credo di no. No, non l'ho mai fatto."
"Basta con le chiacchiere, non ho tempo da perdere io."
"Be'", intervenne Oscuro, "Nemmeno noi. Per questo siamo venuti subito da te, ehm da lei.... Oh insomma!"
"Puoi darmi del tu, Oscuro. Tutti lo fanno."
"Dobbiamo andare da OnceUponATime. E tu ci dirai come fare."
"Ehi ehi, frena. Forse, forse vi dirò come fare."
"Lo sapevo", disse SuperS scocciato. "Lo sapevo, è il solito ragazzino montato. Tsz, ora chissà, ci chiederà di affrontare delle prove e poi ci darà una bella chiave d'oro per aprire una misteriosa porta e altri oggetti del cazzo per andare da questo matusa..."
"Amico, ho detto forse perchè prima dovete sapere un paio di cose, per farvi capire chi avrete davanti."
"Be', allora moccioso, datti una mossa, il tempo stringe e abbiamo una tata da trovare."

Bok raccontò di OnceUponATime.
Cose già sentite, storie vecchie, trite e ritrite.
Once, come lo chiamava qualcuno, era un tipo schivo, ma allegro. Cambiava spesso casa, anche se nell'ultimo secolo più o meno era rimasto sempre allo stesso posto, concedendosi di tanto in tanto qualche breve vacanza.
Cambiava anche aspetto con estrema facilità, a seconda del momento, del tempo e del suo vezzo.
Era comunque un'istituzione. Creatura strana, un incrocio tra mondi passati e futuri, reali e irreali, in lui e grazie a lui, si concentrava l'Essenza. Nessuno sapeva bene cosa fosse ma era chiaro a tutti che doveva avere una grande importanza se Once era ancora in circolazione...
"Trovarlo non è sempre facile. Vedete, viaggia nelle pagine e nelle righe, si nasconde tra una parola e l'altra nello spazio di miliardi di libri, nello spazio fisico e in quello immaginario. Per non parlare poi della difficoltà del tempo.."
Oscuro guardò di sbiego Bok, "Sarebbe a dire?"
Bok si schirì la voce, si tolse i Rayban e si versò un bicchiere di latte. Poi proseguì.
"OnceUponATime è il custode delle narrazioni, che siano vere o fantastiche, tutto fa capo a lui. Controlla i flussi del tempo e dello spazio, per questo può cambiare forma come vuole. Normalmente ama presentarsi come un vecchio barbuto, ma spesso lo potete incontrare anche sotto le fattezze di ragazzino. Comunque, non mi avete detto perché lo cercate..."
"Siamo in missione, dobbiamo rintracciare MaryP. Avrai sentito-"
Bok raggelò per un attimo, poi fermò subit SuperS che cercava di spiegare cosa avevano per le mani.
"Basta così. Sono sicuro che Once è la persona giusta. Vi hanno indicato bene."
"Ma vedi, Bok, abbiamo un problema."
"Sarebbe?"
"Be', non sappiamo com'è cominciata la faccenda. è successo che una mattina mi sveglio e trovo questo strano messaggio, scritto su carta, un foglio arrotolato e chiuso con una roba rossa.."
"Ceralacca"
"Ceracosa?"
"Ceralacca... Merda, se hanno usato la procedura, significa che la questione è della massima delicatezza."
"Che vuoi dire?" SuperS si sporse dall sedia su cui era seduto facendo cigolare il legno in modo sinistro.
"Voglio dire, amici, che siete finiti in un bel casino. Se non risolvete l'affare, sarete in un mare di guai. Anzi, peggio... Lo saremo tutti..."
Oscuro e SuperS si alzarono, salutarono Bok che gli consegnò una specie di chiave. Era a forma di cono, piccola e scintillante, serviva per aprire il passaggio che li avrebbe condotti dal Crossing sulla via giusa per raggiungere OnceUponATime.
Una volta usciti dallo studio di Bok, i due si diressero lungo un corridoio color autunno, presero la prima a destra, accompagnati dall'evanescente ragazza che somigliava a un segnalibro, e si trovarono di fronte al passaggio.
Una porta color legno muschiato con una targhetta gialla appesa e leggermente storta li guardava silenziosa.
"Signori, prego, ora potete proseguire da soli. Ricordate, il vostro soggiorno ha una scadenza, saprete quand'è tempo di rientrare guardando la conochiave. A quel punto vi basterà trovare la porta e invertire il processo che state per fare ora. Vi ricordiamo che la conochiave è strettamente personale, in quanto oggetto ottenuto su cauzione e rilasciato dall'autorizzazione del signor Bok in persona, siete pregati di non smarrirla, di non cederla ad alcuno e di restituirla al legittimo proprietario. Grazie per l'attenzione, vi auguro un buon trapasso."
Così dicendo, la giovane donna svanì in un sfrigolare argenteo.
"Ha detto trapasso?"
"Io non l'ho sentito."
"No, Oscuro, guarda che ha detto trapasso..."
"Sturati le orecchie e fai meno la femminuccia. Il cesso ci attende."
"Cos-" SuperS si voltò, guardò la porta davanti a lui e lesse l'etichetta. In effetti, diceva proprio così WC. Era inequivocabile.

Mentre girava la conochiave, Oscuro s'abbandonò a uno strano pensiero.
E se li stessero incastrando in qualcosa di più grande di loro? Qualcosa che non potevano risolvere o capire fino in fondo? Se tutta questa storia fosse solo l'ennesima fantasia di entità impalpabili che giocavano con le vite dei loro personaggi come un burattinaio con i suoi burattini? "Ehi, amico, giri o no?"
Oscuro guardò SuperS, infilò la conochiave nella fessura e disse:
"Tre volte s'è udito il miagolio del gatto tigrato... Tre volte e poi ancora una ha grufolato il porcospino... è tempo, è tempo!"
E di questo mondo più non furono.

giovedì 4 dicembre 2008

SnowWhite...

Dicembre comincia con una "fuga" in Toscana, un caminetto, tante chiacchiere, tante idee e un mucchio di lavoro che mi aspetta.

Il mio primo anno di lavoro è passato, la Magic mi ha accolto sotto l'ala di Alessio, che non finirò di ringraziare per l'opportunità e la fiducia.

Mi sto dedicando al 5° volume di Robin, be', sono a buon punto coi volumi... I primi 4 non si sono sentiti moltissimo e spero di aver fatto un buon lavoro. Con quelli e con tutto il resto.
Intanto mi è appena arrivata la sceneggiatura di Jonah Hex, Terza Parte e il buon Cucina aspetta paziente come sempre!
E non è il solo; Davide Furnò, il cui blog compare tra i link Amici, attende speranzoso notizie per Scalped e io nel frattempo ho deciso di documentarmi.

Scalped è davvero un bel fumetto, io non credo di capirne moltissimo di critica nel settore, ma mi sta piacendo parecchio e lo consiglio. Ben scritto e ben disegnato, stop, non mi dilungo!
Sono convinta che Davide saprà fare altrettanto se non meglio! :D
Eh be', poi visto che di lavoro si parla non vedo l'ora di avere notizie da Magenes e aspetto sabato per andare alla Fiera Più libri, chissà che non ci scappa qualcosina...!

Poi c'è l'amata conoscenza, quel mostro che si chiama Master e che spero quest'anno vada in porto. L'anno scorso la delusione è stata grossa, vedersi sfumare un'opportunità sotto gli occhi è un duro colpo, ma i bravi puffi non si arrendono e come i tonni risalgono la corrente!
No... spè... erano i tonni o i salmoni?
Vabe'...

Confusioni acquatiche a parte, questo 2008 si chiuderà con un mucchio di impegni, spero di mantenerli tutti e di farlo nel migliore dei modi.

Piccolo desiderio sotto l'albero: sto scrivendo qualcosa di carino, partorito in questi giorni grazie a chi mi sa ascoltare quando ne ho bisogno! :P
Non ho ancora idea di quale forma dargli, ma se ne vedranno (spero) delle belle!

Piccola riflessione: Il lavoro del traduttore è bello, colorato, sudato, silenzioso, musicale, incasinato, frenetico, lento, infinito, nauseante, magnifico, appassionato...
è tantissime cose che scopri pian piano e che impari a riconoscere sfaccettatura dopo sfaccettatura.
fatto di piccole soddisfazioni è un lavoro per me, e almeno per ora, molto solitario e in certi casi silenzioso.
Un lavoro alienante, stai in casa, non esci, non devi vestirti bene e truccarti, nè cercare parcheggio mentre sei in ritardo... certo, certo, molti vantaggi. Ma che dire delle due chiacchiere alla macchinetta del caffè, ad esempio? Che ne è degli occhi della gente che parlano da soli, delle scarpe logore da una giornata di lavoro, che significa tornare a casa dopo il lavoro?
Il lavoro io non me lo lascio alle spalle, è lì, mi piace, mi fa compagnia, mi da fastidio a volte...Ma cavolo, tradurre è davvero magico certe volte, ed è per questo che ogni tanto una lacrima dentro ti nasce...

"Com'esuli pensieri nel vespro migrar..."
Comics Contest

Domenica 7 Dicembre, ore 19.00 Circolo degli Artisti...

http://www.circoloartisti.it/tarm.htm

Con ogni probabilità... Ci si vede lì!

See ya!

sabato 29 novembre 2008

Più Libri più Lib(e)ri...
7° Fiera della Piccola e Media Editoria, Roma - Palazzo dei Congressi - Eur, 5/8 Dicembre 2008
Lo scorso anno sono andata, armata di pazienza, di curriculum da distribuire e di un pò di soldini da spendere.
Che dire?
Le fiere, quando si tratta di libri, per me sono sempre belle.
PiùLibri è molto caotica, molto chiassosa e molto arancione.
C'è di tutto, ma certo sperare di venir richiamati quando si cerca lavoro come traduttori non è assolutamente da prendere in considerazione.
L'anno scorso, nonostante sapessi benissimo che è cosa impossibile, ci ho provato comunque.
Quest'anno conto di andarci come collaboratrice per le Edizioni Magenes, con cuiho fatto un tirocinio e insieme a due colleghe (ciao Ilaria, ciao Eleonora) abbiamo prodotto la traduzione di un libro davvero interessante, Cavern Measureless to Man di Sheck Exley, che vedrà la luce si spera nei primi mesi del 2009!

Ma andare a una fiera del genere significa anche osservare cosa un editore sceglie di sostenere e quindi di produrre e vendere. Dunque, che siate autori, traduttori o anche semplici ma curiosi lettori, non posso che consigliarvi:
1)scarpe comode
2)vestirsi a strati
3)un pomeriggio luuuungo a disposizione
4)pazienza e voglia di curiosare
E dunque, andateci! Potreste sempre trovare l'introvabile, l'impensabile, l'inatteso!

A voi il link: http://www.piulibripiuliberi.it/HOME/tabid/1383/Default.aspx

giovedì 27 novembre 2008

KILL 'EM ALL!

Metallica in concerto, Roma 24 giugno ore 19, Palalottomatica.

Sì, sì, lo so che già si sapeva, lo so che il parterr era molto meglio, ma che volete?
Io intanto vado a spaccarmi con il Tortino e altri tre valorosi!
Ehy pal, I hate this F(uckin') Book!

E alla fine cade anche il mio pilastro...
Cedo alla tortura, e anche un filo alla curiosità...
Mi so fatta FB, o Face Book, poi chiamatelo voi come vi pare...
Prossimamente metto pure il cavolo di link...

Ah, e cosa più importante, prossimamente continuerò MaryP. che di recente
ho patito i mali di stagione e il lavoro più le mie follie personali!

See you soon!

lunedì 3 novembre 2008

Watchman

Sempre sul preziosissimo Times Literary Supplement o TimesOnline, trovate un link interessante a Watchman, una Photo Gallery dove potrete vedere uno sketchbook molto carino!

Be'... Enjoy!
Neil goes on and on...

Stamattina, alla ricerca di concorsi, libri nuovi da leggere, ho consultato il prezioso TimesLiterarySupplement (trovate il link nella colonnina a sinistra).
E che ti trovo mentre leggo a proposito del mondo anglosassone?
Si parla di Neil Gaiman!
Be', non che ci sia molto da aggiungere, e quindi non lo farò, ma penso davvero che sia sbarcato con energia e semplicità nel nostro mondo letterario, che non sempre sa produrre vezzi tanto fantasiosi ma altrettanto forti nelle fondamenta. Che il mito, le fiabe, e compagnia bella sono sempre il collante della vita letteraria di tutti noi.

Insomma, se volete cimentarvi un pò con l'inglese, vi segnalo questo piccolo articolo su Neil Gaiman e il suo The Graveyard Book:
http://entertainment.timesonline.co.uk/tol/arts_and_entertainment/books/article5050156.ece

Questo qui sotto, invece, è il sito:
http://www.thegraveyardbook.co.uk/

E, per finire, il sito di Gaiman... tanto perchè un pò di curiosità non fa mai male :D
http://www.neilgaiman.com/

Enjoy!

domenica 2 novembre 2008

MaryP. e il viale senza ciliegi.
(Parte 2)

Oscuro era rintanato nella sua caverna da diversi giorni, le scartoffie aumentavano, sparse a terra come tasselli di un domino che non voleva andare a posto.
Lui, il domino, lo odiava.
Ritagli di giornali, vecchi e nuovi, si intrecciavano con fotografie sfocate, resoconti rubati ai reparti della polizia, identikit tutti diversi.
All'apparenza, era tutto sconnesso, scollegato. Colpa dei computer, ormai facevano di testa loro e il caso era tra i più difficili mai affrontati.
'In fondo io non dovrei essere qui', pensava sconsolato mentre sorseggiava un consunto bicchiere di J&B, 'Cazzo, ma non lo sanno che sono in pensione? E poi, quei vecchi bacucchi, perchè cavolo avranno chiamato proprio me?... Anzi, perchè hanno chiamato noi due?! Io quel coglione con la tutina proprio non lo sop-'
Il telefono squillò.
"Seee?"
"Oscuro? Sei tu?"
"E chi altri? SuperS, che vuoi?"
"Ero in pensiero."
"Sono ancora vivo, tranquillo..."
"Non ero in pensiero per te."
"No, certo che no... Spara."
"Ma tu le pistole non le odiavi?"
"..."
"Okay, senti, qualcosa non quadra. Stavo riguardando i dati che abbiamo raccolto. Ci sono troppi buchi, salti nel tempo che non tornano. Te ne sarai accorto, vero?"
"Per chi mi hai preso? Tu avrai anche i tuoi strafottuti poteri da alieno, ma io ho un cervello centopercento umano, cazzo."
"Sì, ed è meglio non dire quanti anni hai, viso pallido!"
"Dimmi quello che mi devi dire e tagliamo corto, il tempo stringe."
"Ti sei chiesto perchè hanno chiamato noi? Voglio dire, che c'entrano due come noi con questa storia? Sì, insomma, due del nostro mondo, del nostro ambiente..."
"Primo, io non sono del tuo mondo, che se non sbaglio, o forse sì, non esiste più. Secondo, sì bello, me lo sono chiesto eccome. E lo sai cosa penso?"
"No."
"Penso che non lo sapremo mai perchè hanno deciso così, ma non abbiamo scelta, ti pare?"
"No..."
"Bene, ora, se non sbaglio abbiamo un lavoro da fare e lo faremo, cazzo. L'hai contattato?"
"Ma non dovevi chiamarlo tu?"
"Oh Gesù, non dirmi che non l'abbiamo chiamato?!!!"
"No."
"Merda."
"..."
"Vabene, richiama tra dieci minuti. E tieniti preparato."
Oscuro estrasse una minuscola agenda da sotto un cumulo di giornali, la scartabellò un secondo e poi digitò tre cifre.
"Arden Edition, cosa posso fare per lei?"
"Sì, ehm, salve. Sto cercando il signor Puck."
"Ehm, chi devo dire, prego?"
"Pupa, meglio se non dici niente."
"Attenda in linea."
'Merda, ora mi metteranno in attesa e ci scommetto ci passo la giornata...'
"Signore?"
"Sì?"
"Il signor Puck non è reperibile al momento. Ma può trovarlo più tardi, altrimenti provi al Vesuvio."
"Al Vesuvio?"
"Sì, ha presente? Il Vesuvio, sì, ehm, insomma, quel pub di Frisco..."
"Ah, quel Vesuvio."
"Chieda prima del signor Kerouac."
"Grazie mille."
Oscuro scartabellò di nuovo l'agenda e fece un numero di Frisco.
Il signor K. gli disse che Puck sapeva già che lo cercavano e che gli avrebbe riferito l'ora e il luogo dell'appuntamento perchè adesso era troppo sbronzo di idromele per poter rispondere al telefono.
'Be', almeno questa è andata liscia', pensò Oscuro decisamente sollevato.
'Ora devo solo chiamare Supercoso e dargli l'appuntamento. Cristo... Ma se la cambierà quella tutina ogni tanto?'
Il campo da calcio ai confini del tempo.
Ora stellare: sconosciuta.
Il campo da calcio ai confini del tempo era un campetto di periferia, amatissimo dai ragazzini del quartiere che là dentro si sentivano i re della sfera e i soli padroni dei loro destini.
Ma era lì che spesso venivano fatte le riunioni più strane, gli incontri più bizzarri, e così la sua fama s'era resa nota col tempo, tanto che da quando i 12 si riunivano, dai tempi dei tempi, quel posto era diventato affollato e qualcuno aveva deciso di farci un parcheggio nelle vicinanze, tanto per agevolare la situazione.
Oscuro e SuperS arrivarono praticamente insieme, ognuno col suo mantello sfrigolante.
Era l'imbrunire e i due detective erano in ritardo, ma Puck non si vedeva.
"Secondo me non verrà."
"E perchè non dovrebbe?"
"Rischia grosso."
"Lo dici solo perchè Spazzacazzi ci ha rimesso la pelle. Sai che a Puck non possono toccarlo."
"Spazzacavoli. E comunque non sono sicuro, e se invece lo prendessero di mira? Se Lui, lo scoprisse?"
"Stronzate da frocetto. Puck è furbo, ha imparato a nascondersi bene, nessuno lo troverebbe."
Arrivò alle spalle, lesto come una lepre e sfavillante come una lucciola.
Puck era tutto meno che una creatura normale; basso di statura, con piccole gambette da capro sembrava proprio un fauno malriuscito, come se l'avesse partorito la mente di chi un fauno non l'ha mai visto. E forse era proprio così.
"Eccovi, signori
Miei pavidi avventori."
"Oh cazzo!" Oscuro fece un salto.
"Salve a te, Puck, folletto del bosco."
"Folletto un cavolo,
le fattezze io ho del diavolo!"
"Senti frocetto, smettila di zompettare e ascolta quello che abbiamo da chiederti. Conviene a tutti se ti sbrighi e rispondi preciso."
"Ehi, non c'è bisogno di trattarlo così, Oscuro."
"Tu fatti i fatti tuoi, Supercoso."
"Via via, non litigate per colpa mia.
Se serve sapere segreti sconosciuti
dalla persona giusta siete venuti."
"Lo sai benissimo perchè siamo qui", Oscuro si stava spazientendo e la catilena del nanerottolo non aiutava a calmare la situazione.
"Dite e risposto vi sarà di certo
che quel che succede Puck lo sa per certo."
"Hai fatto una ripetizione."
"Cosa? Ma che dici?!"
"Ehi, SuperS, è vero che ha fatto una ripetizione?"
"Eccome."
"Dannazione! E va bene, parlerò normale. Allora, mi dicono che siete sulle tracce di MaryP., bel guaio davvero."
"Perchè?", chiesero i due all'unisono.
"Sapete chi vi ha ingaggiato?"
Oscuro guardò di traverso SuperS.
"All'incirca, ma non è questo che conta. Abbiamo un lavoro da fare e lo faremo, a quanto pare non abbiamo scelta. Ma tu, nanetto, lo saprai già, ci scommetto."
"Ah, bella rima, teatrante dal volto coperto
Ma bada, sta attento, che il mio padrone è assai esperto."
"Dacci un taglio."
"Be', so che avete fretta e non vi farò perdere altro tempo. MaryP. non la vedo da parecchio, eravamo amici, più o meno... Ma è stato molto tempo fa. Ah, se il mio signore sapesse dove mi trovo... Ma cosa dicevo? Ah sì, la ragazza, voci di fata mi dicono, è stata nei paraggi da poco, ma non l'ho incrociata. Il Vento del Nord dice che l'ha costretto a dargli un passaggio ma che non sa dire di preciso dove, dovreste parlare con lui, forse."
"Tu che ne pensi, SuperS?"
"Dico che andare dal Vento del Nord è inutile, sappiamo da che parte sta, non ci aiuterebbe mai. Nemmeno se gli dicessimo chi ci ha incaricato."
"Ma noi non lo sappiamo chi ci ha incaricato..."
"Appunto."
Puck, sorridendo, continuò.
"Ragazzi, siete in un bel guaio. Hihihi, cosa vi blocca il cammino?"
"Abbiamo paralto con Spazzacazzi, è morto. Ci ha detto poco. Troppo poco. Abbiamo dei buchi temporali, capisci, come se mancassero pezzi della storia."
"Se cercate informazioni sul passato so io dove mandarvi. Il Cantore è l'uomo che vi ci vuole. Ahimè, io posso solo dirvi che è infuriata, determinata e assai pericolosa. MaryP. è a caccia, amici. Per questo hanno chiamato voi."
"Sì, sì, senti, dove lo troviamo questo Cantore?"
"Oh, OnceUponATime è una creatura misteriosa, cambia spesso ambiente, aspetto, è il signore del tempo e dello spazio, vaga nel mondo a suo piacimento, lui disfa e poi crea."
"Come le Norne?"
"No. Le Norne erano tessitrici."
Oscuro guardò SuperS incazzato e divertito insieme.
"Be', te l'hanno fatta loro quella tutina del cazzo?"
Puck spiegò ai due cavalieri dove trovare OnceUponATime, o almeno dove si trovava l'ultima volta, qualche secolo prima. Probabilmente era ancora lì, ingrigito dal tempo ma pur sempre svelto e con l'animo da ragazzino.
'Il Cantore, era tanto che non sentivo una stronzata del genere. Ma d'altra parte, sono figlio di un'altro tipo di destino scritto, cose così sono alle radici delle nostre radici. Forse SuperS ha ragione, veniamo davvero da un altro mondo... Anche se, in fondo in fondo, ancora non ne son tanto convinto.'
"Ehi."
"Ehi."
"Allora, dobbiamo partire."
"Già, niente teletrasporto."
"Telecosa?"
"Non so..."
"Come non so? Ma che dici?"
"Te lo sto dicendo, non lo so."
"Okay, non preoccuparti, ho capito."
"... Be', l'importante è questo no, ora sappiamo dove andare."
"Già... Seconda a destra, poi fino al mattino, mi pare."
Oscuro alzò lo sguardo al cielo, una colata di nero fuso a pois bianchi fatti male e sparsi a casaccio.
Poi, fulgido, l'attraversò un pensiero...
"E uscimmo a riveder le stelle..."

sabato 25 ottobre 2008

Is it possible?

Passeggiando al Circo Massimo, volti e scatti dalla manifestazione...










giovedì 16 ottobre 2008

Almablog...

Qualche giorno fa ho segnalato il Blog "cinefilo" HollywoodBlog, che vi ricordo trovate nella colonna dei link amici.
leggiucchiando qui e lì tra recesioni varie di film, ho scoperto che fa parte di un più fitto reticolo di blog che "infestano" la rete. Dico infestano, ma si intende nel senso buono!

Ho quindi pensato che poteva essere interessante segnalare l'epicentro di questa rete, http://www.almablog.it/ (lo trovate sempre tra i link).

Almablog racchiude segnalazioni di blog che nascono e proliferano nella rete, ognuno diverso, ognuno con una particolare tematica, dalla fotografia ai vini eccetera.

Enjoy!

martedì 14 ottobre 2008

MaryP. e il viale senza ciliegi. (Parte 1)

Il vento soffiava ma non c'erano ciliegi sul viale, anche se la Gianna era affacciata in finestra e sorrideva come una gatta sorniona...
Un fruscio rosso come le foglie d'autunno, ma più acceso come il sangue finto dei film di serie B, attirò l'attenzione d'un cavaliere di ventura oscuro e terrificante, mascherato da teatrante e pronto a dire la sua.
'Come al solito arrivano sempre dall'alto...', pensò il teatrante mascherato. 'Chissà di chi è la colpa, chissà a chi gli è venuto in mente di farli scendere sempre dall'alto...Mah...'

"Ho fatto più in fretta che potevo... Aspetti da tanto?"
Il fruscio rosso-foglie-d'autunno sembrava uscito fresco fresco di bucato, con quella tutina azzurro-blu che a un daltonico gli darebbe fastidio solo a pensarla..
"No, ma ho ripulito il viale, era pieno di vecchie bacucche, sai cosa intendo."
"Ah, ma non dovevano esserci dei ciliegi?"
"No, quella è un'altra storia..."
"Mmm..."
"Bel mantello Super S. E complimenti anche per la tutina..."
"Se l'avevi già vista...!"
"E chi non l'avrebbe notata mentre sfrecci tra le nuvole e gli asini volanti..."
"Non ci sono nuvole oggi..."
"E degli asini, di quelli che mi dici?"
"..."

I due si avviarono lenti lungo il viale tortuoso. Era l'imbrunire e il vento non si calmava, Gianna stava sempre in finestra e uno strano tizio faceva dipinti a terra coi gessi colorati. I due si avvicinarono.

"Sei tu lo Spazzacavoli?"
Quello alzò lo sguardo, la cicca in bocca, la scoppola del nonno sdrucita e calata bene in testa,rispose:
"Ehi, è un'antica professione, perciò cazzo, porta rispetto."
"Okay, tranquillo amico.", rispose SuperS con calma, e guardò di sottecchi il suo compare.
"Ehi, SuperB, ci siamo, smettila di accarezzare quel gatto e vieni qui subito."
"No sei tu che devi smetterla di chiamarmi SuperB. Cazzo. Quante volte devo ripetertelo? Tu sei un fottuto alieno, il tuo pianeta non è questo e non esiste più...Credo... Insomma, tu sei quello super, mentre io sono solo il Cavaliere Oscuro, merda..."
"Okay, cowboy Oscuro, ma adesso calmati. Abbiamo un lavoro da fare."

Lo Spazzacavoli s'alzò in piedi e li portò davanti al dipinto incriminato.
La cornice era fatta bene, ma il ritratto, un tranquillo paesaggio di campagna, era completamente rovinato da bombe e chiari segni di lotta...
Erano sulla pista giusta.
"Eccolo qui... Che mi dite?"
"Senti, frocetto, sei tu che devi darci spiegazioni... Merda, sei tu che l'hai disegnato..."
"Dimmi dove cazzo prendi quel gesso, cos'è, lo fanno con gli acidi?"
"Oscuro, adesso calmati, così non si conclude niente, tranne spaventare a morte il caro Spazzacazzi..."
"Spazzacavoli"
"Esatto."

Spazzacavoli, dopo qualche birra e una buona bottiglia di vino, fu pronto a parlare.
La solfa era la solita, qualcuno chiede un favore e ti spediscono da lui, il miglior gessista del quartiere e forse anche della città, un'atroce ammasso di palazzi moderni incastonati nelle vite stressate di vicoli e hotel con storie di fantasmi che aleggiano tutto intorno...
Quella era GC, la città del non ritorno.
Lei si era presentata all'alba, l'aveva buttato giù dal letto dicendo che andava di fretta, doveva recuperare un certo specchio antico e presantarsi a un colloqui di lavoro per SuperTate...
Sì, certo, era una SuperTata e no, non aveva detto il nome, ma Spazzacavoli lo sapeva chi era. Tutti lo sapevano.Quella era una pupa da togliere il fiato, bella e pericolosa, una miscela esplosiva, insomma.

"Mi sembra che la descrizione corrisponda... Che ne pensi?"
"Non saprei, sei tu il detective..."
"Sono in pensione, lo sai."
"Finiscila di dire stronzate,umano dei miei stivali."
"Ma tu non li porti gli stivali... "
"No, ma volevo comprarli giusto questa settimana..."
"Ragazzi, ragazzi, la volete piantare? Io qui vi sto dando attenzione ma voi non mi ascoltate e io perdo tempo... E il tempo è prezioso, perchè se non mi sbrigo puoddarsi anche che ci rimango secco..."
"Scusa", risposero i due all'unisono.
"E che cazzo, io la meringa me la sbatto, mica come quel pazzo di scrittore!"
"..."

La pupa la chiamavano MaryP, ma nessuno sapeva se fosse il suo vero nome, nè da dove veniva. Certo la sua fama la precedeva. Qualche anno prima aveva trasformato un bancario in un gelataio e la cosa era insolita a quei tempi, in cui gli uomini onesti seguivano la retta via, il Sentiero di Mattoni Gialli era una legge non scritta che tutti prendevano molto sul serio...
Girava con una borsa fatta di tappeto e un ombrello molto sporco e strambo. Si diceva fosse il suo mezzo di trasporto.
Oscuro e SuperS si guardarono sghignazzando. Un ombrello. Tzs, che idiozia.
Sapevano per certo, ora, che la pupa era spacciata.
Si spostava col vento e dove arrivava lasciava tracce neanche fosse un gigante della valle. Rintracciarla sarebbe stato uno scherzo.
Spazzacavoli stava ancora parlando,quando dall'alto qualcosa lo colpì e il vecchietto si accasciò a terra, il dipinto di gesso lo risucchiò e nessun ne seppe più nulla...

"Cazzo!"
"Perchè devi sempre essere così volgare?"
"Fottiti, SuperChecca!"
"Ehi, sei tu che hai come spalla un ragazzino minorenne..."
"Alieno del cazzo, non mi sei mai piaciuto... Ma questa cosa dobbiamo farla insieme."
"Già... Ehi senti, posso chiederti una cosa?"
"Spara."
"Perchè non ti piaccio?"
"E chi sarebbe la checca adesso?"

Il vento urlò tutta la notte, spazzò via deboli frammenti della città, detriti umani di vite ormai ridotte all'osso... Insomma, sogni reali di una vita al limite della decenza.
Le due mantelle, rossa e nera, si allontanarono lungo il viale, affranti e stanchi per la nottata e le ansie del viaggio.
Al crocevia si salutarono.
SuperS parlò per primo...

"Quando ci rincontreremo ancora? Tuoni, lampi o pioggia?"
"Quando questa merda sarà finita. Quando la battaglia sarà persa e vinta."
"Cazzo dici? Ah, sarà prima del tramonto."
"E dove, alieno del cazzo?"
"Il campetto da calcio ti va bene?"
"Gli daremo appuntamento lì."
"Andata."
"La notte chiama. Muoviamoci! Cioccolata e merda, merda e cioccolata. Zompiamo nella nebbia, lo smog e questa città infernale."
"Oscuro?"
"Che c'è...?"
"Stanotte non leggere troppo, ti fa male..."

sabato 11 ottobre 2008

PANDA LIKES...

Se sapessi disegnare...
Invece ho trovato questo... http://it.youtube.com/watch?v=SxzavJNk7eA
HollywoodBlog

Segnalo questo blog, http://www.hollywoodblog.it/ , che trovate anche nella colonna a destra tra i link amici.
Devo ancora studiarmelo bene... Ma intanto do una mano alla mia prof., la grandissima Irene Ranzato, che mi ha passato il link e a suo fratello che scrive per il blog!

In bocca al luppolo!

cliccate cliccate cliccate :D

martedì 30 settembre 2008

Shadow Dance... Un'addio d'estate.


"...All raspberry and apricot, blueberry and vanilla, the sky melted softly in soda fountain colours over the city, a huddle of roofs, chimneys, spires and bone-white skyscrapers winking their windows redly on the horizon hung in the warm air. The summer seemed to be saying good-bye to itself, bestowing upon itself this long, poignant, farewell, evenign smile."
(From Angela Carter, Shadow Dance, chapter 12)
"...Tutto lampone e albicocca, mirtillo e vaniglia, il cielo si mescolò piano in colori da bancone di bibite e gelati sopra la città, un'adunanza di tetti, comignoli, pinnacoli e grattacieli bianco-osso ammiccavano le loro finestre rosse dal lato del tramonto, e il profumo si stendeva dai campi verdi fino all'orizzonte sospeso nell'aria tiepida. L'estate sembrava dire addio a se stessa, posandosi addosso questo lungo, dorato, intenso, sorriso d'addio notturno."
(Trad.Elena Cecchini)

mercoledì 17 settembre 2008

La Battaglia di Susy. Capitolo Cinque (Seconda Parte)

Sabato notte, un'ora imprecisata.
I titoli di coda scorrevano lenti sul piccolo televisore.
Qualcuno dormiva beato sdraiato a terra, sommerso da lattine di birra vuote, cuscini e cicche di sigaretta.
Linda e il Ghiro tentavano inutilmente di rimettere a posto lo schifo che l'allegra combriccola era stata capace di produrre in circa dodici ore di video-lobotomizzazione.
Bea, che s'era ripresa dalla sbronza, chiacchierava mentre cercava il cappotto di qualcuno che stava andando a casa.
O a fare colazione.
"Chi vuole i cornetti caldi?"
"Non so, fate voi!"
"Allora cornetti per tutti!"
Susy affondava la ricciuta testolina rossa sulla spalla di Alex che, si capiva, cominciava a sentirla sempre più pesante. Era il sonno, quel Morfeo che tutti sogniamo quando ti ritrovi su un divano, nel caos, a un'ora imprecisata della notte...
"Alex... ho sonno."
"Lo vedo, bambolina."
"O vai a casa e ti prendi il tuo cappotto di là, oppure mi lasci dormire."
"Ok."
"Ok cosa?"
Lampo.
Poi tuono.
"Ti porto a dormire e vado a casa."
Susy aprì piano gli occhi addormentati di alchool. "Tu sei tutto scemo!"
Con uno scatto felino, come un gatto spaventato da un forte rumore, Susy si alzò in piedi veloce e lo prese per mano.
"Il cappotto sta in camera mia. Te lo porto."
"Eh no, bambolina. Ho detto, ti porto a dormire e vado a casa. Quindi adesso ti porto a letto."
Lampo.
Poi tuono.
Susy guardò Alex di sbiego, cercando di guardare oltre quello strano disco colorato che le si parava davanti e non ne voleva sapere di andar via.
Era un tipo strano, l'aveva sempre pensato. Non uno di quelli che ti metti a descrivere alle amiche, alla mamma... No, vabe' alla mamma no...
Era uno che forse forse passava inosservato, eccezion fatta per quella maglietta dei Clash che portava così spesso. 'Chissà, forse ne ha comprato uno stock. Oppure è del padre, tipo una roba originale, di un concerto... Oppure... Potrei chiederglielo... Ma anche no!'
Susy ignorò per un istante le stupide idee che gli balenavano in mente, scivolando dalla testa ai ricci rossi, scompigliati da uno strano vento che sembrava aver invaso tutta la casa. 'Una finestra aperta. Il bagno forse... Sì, sicuramente il bagno, Bea ha vomitato, quindi...'
All'improvviso si sentì sollevare.
Alex l'aveva presa in braccio, la portava in camera.
Un lampo, l'immagine del cappotto posato da qualche parte... Buffo, era solo un'immagine, perchè in realtà Susy non ricordava affatto com'era fatto quel cappotto...
Rise.
Lampo.
Poi tuono.
La porta dell'ingresso era aperta mentre qualcuno portava fuori sacchi di spazzatura, faceva vento nella sala perchè la finestra era spalancata e una foglia secca era sgusciata dentro come un pensiero fugace. Il bagno non c'entrava per niente.
Alex stava in piedi vicino al letto grande di Susy; lei parlottava a occhi chiusi.
"Il cappotto sta là. Non lo so dove, ma c'è."
"Adesso lo cerco io, te dormi che è tardi."
"Non è tardi."
"Si. Saranno almeno le sei."
"Allora non è tardi. E' mattina presto."
"Punti di vista, comunque ho trovato il cappotto."
"Bene. Però adesso mi passi la coperta?"
"Non c'è."
"Si. Vedi nel cesto. Quello vicino la scrivania."
Quella coperta fondamentale, avrebbe avvolto Susy in un caldo torpore, trattenendo il calore e il momento. 'Eccolo', pensò. 'è questo il momento...'
Susy non era convinta, ma il sonno, i film e sopratutto la tequila le gridavano di smetterla di fare inutili domande, le dicevano a gran voce e in un unico coro che doveva lasciarsi portare da quel vento... Susy si rigirò nel letto, con la coda dell'occhio vedeva Alex, sfocato, come se si allontanasse. Provò uno strano senso di malinconia. Strano, incredibile forse, ma si stava addormentando e l'idea che Alex fosse lì con lei non le dava affatto fastidio.
All'improvviso un sinistro ululato sembrò risvegliarla per magia.
O per paura.
Susy alzò leggermente la testolina riccioluta.
Alex si voltò, immobile a metà strada tra un letto e una coperta, scelta difficile.
Una foglia scricchiolando era sgattaiolata dentro, poi SBAM!
La porta della stanza di Susy si chiuse forte.
Lampo.
E poi... Tuono.

giovedì 11 settembre 2008

Ancora Sardegna...

Un pò di sano esercizio fisico non fa mai male...



Ok... Togliamo sano e fisico... Meglio lasciare solo il resto!


...Ma anche no... !?!


E il resto lo trovate nella colonnina in alto a destra, sulla Slide Show delle foto, se non visualizzate l'album, cliccate sulle immagini in scorrimento e cercatelo dalla pagina che vi si aprirà tra i vari Album del Blog, dove è anche possibile scaricare le foto!

Enjoy!


PS(A breve, l'ultimo(credo)Capitolo de La Battaglia di Susy... Il Cerchio si chiude!)

domenica 31 agosto 2008

E si riparte!... Daje Maggica!





PS(Ma quant'era bello il vecchio simbolo?)

venerdì 29 agosto 2008

BATMAN...



Gli svantaggi delle vacanze sono che torni a Roma, passeggi il cane nell'afa delle due di pomeriggio e l'edicola fidata è chiusa, così l'occhio non ti ci cade proprio sulle altre, che invece sono aperte... Ma ieri l'occhio mi c'è cascato, ed è con piacere, anche se in ritardo, che scopro questa fantastica uscita.
Non solo perchè Batman è Batman, l'uscita del film ha sicuramente smosso qualcosa nell'animo di molti, ma perchè oggi, che c'è la terza uscita della Serie Platino, c'è la mia traduzione.
E allora, non posso dire altro se non... Compratelo! Ma sono certa che i fumettari più incalliti e meglio informati l'hanno già fatto!

Buona lettura!

lunedì 18 agosto 2008

CIAO...

Quelli che se ne vanno... Ciao Franco!

BACK IN TOWN... LAY DOWN!

E anche queste vacanze sono andate... Bene, anzi, benissimo!
Questa volta lascio parlare alcune foto, di mare magari se ne vede poco, ma di calore ce n'è tanto!
Grazie a tutte le persone che ho incontrato, vecchie e nuove, al mirto, alle nottate passate a cazzeggiare, al mio amore, per ultimo perchè racchiude tutto!

Cazzo, ci lascio sempre un pezzetto di me in quella stramaledetta isola, proprio come in Irlanda...
Besos!

Punta Est
Uno scorcio su Tavolara, Le Farfalle

I Quelli, compagni di viaggio, Figli del Metallo, Il Re e La Sovrana!

I Quelli in gommone, Tu Onda io Tonno... :D
ovvero una versione rude ma davvero dei Beach Boys!

Il Re e La Sovrana!
Nonchè, Signori del Metallo!

Braciata, Fuochisti della Bocca Infernale!


Braciata, I Cannoncini, La Sovrana e White!


Il Boia, Galad(Milite Cristi/Il Predicatore), Il Re, Millo!

La Sovrana e i Figli!

Vorrei mettere tantissime altre foto, ricordare tutti e tutto, ma anche basta così! :D
See Ya!

lunedì 28 luglio 2008

In Fondo al Mar...

Ebbene sì, anche i piccoli lavoratori sgobboni se ne vanno in vacanza.

Quest'anno me la sono davvero meritata, e dopo aver tirato giù santi e madonne per cambiare un biglietto, quando una perosna normale magari si sarebbe arresa... Panzer Mode On e via col tango! :D

Insomma, per farla breve raggiungo l'amore mio in quel della Sardegna, e aggiungo solo la sensazione e l'odore di quel caldo salmastro e pizzicante che si prova quando ci si sdraia sugli scogli e ci si sente un pò più bradipi del solito!

Buone vacanze a tutti!
Ci si rivede a metà agosto!

venerdì 11 luglio 2008

La Battaglia di Susy. Capitolo Cinque (Prima Parte)

Sabato, ore 01.30

"Allora, hai deciso o no...?"
"Deciso cosa?"
"Lo sai benissimo cosa..."
"Ah, intendi quello... Bhe, vediamo come va..."
"Piccola, non esiste vediamo come va. Vediamo come va tu lo senti dire a un medico che ricuce un buco, a uno che mette le corna alla moglie e cerca di non farla incazzare troppo quando lei lo scopre... Qui non si tratta affatto di questo, e tu lo sai."
"Perché te la prendi tanto? Insomma, in fondo sono solo fatti miei..."
"Eh no, bella mia. Sono decisioni serie quelle di stasera... Non esiste nessun vediamo come va, e lo sai perchè?"
"No, sentiamo che dice il saggio della montagna, avanti..."
"Ehi, che fai sfotti? Perché se non ti interessano i miei consigli puoi anche arrangiarti.."
"Avanti, dai che poi qui ho fatto..."
"Be', non esiste che dici vediamo come va, perché sei tu che decidi come va, sei tu che hai deciso di suicidarti e sei sempre tu che deciderai dove e come, anche se io il perché non lo comprenderò mai... Capito, piccola?"
"Io non voglio suicidarmi."

L'ascensore era rotto come sempre, o forse era stato il carico di birre ad averlo sfondato, comunque era irrilevante. Quelle scale erano come un mantra, uguali, infinite, sfinenti... Susy le saliva senza accorgersene, guardava l'ora e pian piano che le lancette ticchettavano nel loro microcosmo, era sempre più chiaro nella sua mente che il momento era arrivato... "Chissà che penserà..." si domandò pensando ad Alex, seduto lì ad aspettarla... Ad aspettare un nuovo film, altra birra, altri pop corn...

"Susy, dai che mettiamo Arancia. Sbrigati è il film che hai scelto tu."
"Eccomi eccomi, oh il distributore mi ha fregato i soldi, quindi niente resto!"
Eccolo lì, Alex, si capiva che cercava di non farsi vedere mentre la fissava inmpensierito...
"Allora, Alex" gli disse sorridendo, "Visto? Ti ho pensato e anche se è un classico... l'ho scelto comunque."
"Be', che ti devo dire? Lo adoro. Lo sai."
"Si, lo so."
"Oh fatela finita che comincia e qua Bea non l'ha mai visto!"
"Voi intanto iniziate, io vado a prendere da bere."
"Ti dò una mano."Alex s'era alzato svelto come un gatto e aveva seguito Susy in cucina.
Dal bagno arrivava un odore di vomito fresco.
Chiuse la porta.

...

"Finita, cazzo!"
"Eh già..."
"Perché?"
"Perchè l'abbiamo bevuta tutta..."
"Non sai essere più creativo...?"
"..."
"Allora?"
"è finita perché così accade a tutte le brave bottiglie di tequila, prima o poi..."
"Mmmm, secondo me non è finita, se n'è andata... ha deciso che era tardi e che doveva tornare a casa..."
"Messico?"
"Non lo so, dici che è messicana la tequila?"
"Bho, mi sa... Perché il sakè è giapponese, no!?"
"Ma che c'entra il sakè? Stiamo parlando della fottuta tequila."
"Già..."
"Che c'è?"
"Vuoi sapere che penso?"
"Sì..."
"Secondo me se n'è andata per lasciarci soli."
"Okay, ma adesso che facciamo?"
"Parliamo se vuoi. Sennò andiamo a vedere Alex bello..."
"Alexbello non mi va di vederlo, te l'ho detto."
"Pensi che io sia un idiota?"
"Perchè cazzo mi chiedi queste puttanate?"
"Non so, la tua amica, quella di prima, mi guardava strano..."
"Pat?"
"Non so come si chiama, ma mi guardava strano quando siete tornate... Ah, che scemo, vero?!"
"Se lo dici tu..."
"Tu... Tu gli hai raccontato di Baudelaire, vero?"
"Tutti sanno quella storia. E comunque, che c'entra, adesso? Voglio dire, siamo qui, in cucina col culo per terra, le birre non si sa se ci sono, la luce è fulminata, la tequila è finita e i surgelati del frigo se continuiamo a tenerlo aperto per rollarci le sigarette va a finire che si alzano e se ne vanno... E tu che fai? Mi tiri fuori Baudelaire? Sei incredibile...!"
"Non capisco mai quando scherzi e quando sei seria..."
"Oddio, devo essere irritante, cavolo, sono una persona irritante!"
"Per niente. Sei incredibile."
"Ecco, lo sapevo."
"Cosa? Cos'è che sapevi?"
"Lo sapevo, sei uno di quelli che fa i complimenti o i commenti senza sbottonarsi, non dici mai cosa provi..."
"Ma non è vero. Ho detto che sei incredibile, mi pare bella come cosa! E poi, non l'hai appena usato anche tu?"
"Senti, è troppo facile accusarmi, e comunque c'è una grande differenza tra me e te..."
"Ah sì?"
"Sì."
"E quale sarebbe?"
"Ora non scocciarmi, tu e i tuoi commenti fraintendibili..."
"Fra-che?"
"Lascia stare..."
"Susy?"
"Seee?..."
"Sei ubriaca...?"
"Ecco, questo è uno stramaledetto complimento..."
"Sì, sei ubriaca."
"Meraviglioso. è una sensazione mitica, non trovi? Ti senti galleggiare come un palloncino e nello stesso tempo stai tranquillo, perché non pensi a niente, proprio a niente... Comunque, io sono lucidissima."
"Dai, andiamo a vedere Arancia... Forse facciamo ancora in tempo."
"Ma quanto ci abbiamo messo a scolarci la tequila?"
"Non so, ma credo ne sia caduta un pò per terra quando hai allungato il piede..."
"... Okay, andiamo, ma sia chiaro, io voglio vedere il film!"
"Ma non avevi detto-"
"Film!"
"Sì padrona!"
Susy guardò Alex sorriderle nel buio, la luce del frigo mandava un giallore pallido e freddo sul pavimento mattonato... La bottiglia di tequila era lì, davanti al frigo, in mezzo a tovaglioli e bicchieri da caffè di plastica.
Non aveva fatto cadere la bottiglia, semplicemente, quando aveva proposto di farla bum-bum, la tequila era esplosa dai bicchierini di plastica accartocciati e lei e Alex avevano riso come matti per una stupidaggine.
Doveva alzarsi, doveva fingere che la cosa non cominciasse a piacerle sul serio...
O così, o sarebbe stato come quella volta, da piccola, quando camminando in montagna aveva deciso che ce la faceva, che sì, ce la faceva a trovare la strada e invece era scivolata nel fango e nell'erba grassa e aveva avuto paura, mentre gli alberi sfrecciavano dal pendio... "Già...", pensò Susy, "Però cavolo... è stato comunque uno spasso!"
"Alex, aspetta... Aiutami a raccogliere i bicchierini e poi andiamo."
"Lasciali, sarà la traccia di questa serata!"
Susy si alzò, andò verso la luce del corridoio, poi, distrattamente, si voltò a guardare le sagome piccole e accartoccaite dei bicchieri davanti al frigo ancora aperto...

venerdì 4 luglio 2008

LAB... (Molla l'osso!)
Ed eccolo qui, il volumetto antologico di poesie, tema La Nostalgia, targato LAB, Giulio Perrone Editore.

Piccolo, maneggevole...
Sì, vabbe'... Chissenefrega! :P

Il punto è che pian piano ci si deve far strada, e questa è la mia seconda volta... Peccato non esistano seconde volte in questi casi!

sabato 28 giugno 2008

CATWOMAN...


Lo so, lo so... Posto in ritardo, sui forum e i blog più specializzati e (senza offesa) nerdacchioni del web, la notizia è già diffusa... Ma visto che c'ho messo le mani (e spero bene, evitandomi così la forca), è con piacere che ricordo l'uscita di questo splendido volumone!
Dalla mia posso dire che leggerlo e tradurlo è stato davvero una ficata! Una corsa contro il tempo, una scalata tavola dopo tavola...
Che dire di più? Compratelo, merita moltissimo!
Ah, giusto... Siate magnanimi con la sottoscritta! :D

Dimenticavo.... !

Volevo ringraziare Alessio Danesi che mi ha dato l'opportunità di lavorare su questo volumone, è stata davvero una bella esperienza! Grazie!

martedì 24 giugno 2008

NEBBIA

Ho afferrato la nebbia,
come un velo d’infinito mistero
l’ho trovata tra le dita
e ne ho aspirato
la magnificenza.

Ho afferrato la nebbia,
come un vellutato petalo
l’ho percepita sulla pelle
e ne ho sfiorato
la decadenza.

Una notte
La vidi avanzare lieve,
respiro dei dormienti,
alito tra i venti.
Scivolava quieta,
ammaliatrice notturna
e silenziosa,
sfiorava le dita del vento,
avvolgendo il sonno
col suo incanto.
E un turbine di foglie,
alzate a prima mattina,
annunciava il passaggio
della soffice messaggera.

Ho afferrato la nebbia,
come un profumo antico
l’ho sentita spargersi
nell’aria addormentata.

…Afferrai il barlume
-lontano-
disperso nel profondo,
e ne assaporai
il colore
-Così che niente
fu più
lo stesso-


E alla fine è questa la poesia che hanno scelto per il volume antologico: Nostalgia. I grandi temi della poesia, Giulio Perrone Editore!! (Trovate il link nella colonnina a destra, sezione varie)

A chi interessa, il volume verrà presentato il 2 luglio dalle 18.30 in via Eleonora d'Arborea, 30 - Roma.

Come "autrice" inclusa nel volume, spero di potervi prendere parte!
Per gli altri, chissà, magari vi può interessare!
Grazie! :D

venerdì 20 giugno 2008

Pausa...

Il caldo attanaglia i cervelli dei lavoratori accaldati alle scrivanie scivolose...
Chiappe sudate si attaccano e schioccano, sopra sedie di finta qualità e colori ancor più improponibili, targate Ikea o roba simile...
Lampadari a pale cigolano sinistri verso l'afa d'agosto che già si presagisce nel silenzio notturno di cortili assonnati, di pomeriggio, di sera...
La paura di perdersi in qualche periferia romana, in cerca dell'ufficio tot di taldetali riecheggia vecchi film, che se li guardi gli attori ti sembra di conoscerli, ma poi scopri che somigliavano solo al pizzicagnolo sotto casa...
La corsa dietro all'autobus, che per miracolo passa in carriera la fermata, è qualcosa di miracoloso anch'essa... perchè svieni su uno degli untuosi sedili, sbragato fianco a fianco a una vecchietta che non si sa come, forse sempre per miracolo o per grazia divina, anziché essere sudata e appiccicaticcia come te, oppure raggrinzita nelle pieghe del tempo, ti sorride e appare fresca, profumata e soprattutto più sana di mente dei lavoratori accaldati di cui sopra...

Ma... In fondo lo sai, è un caldo che fa l'occhiolino, è un caldo che ancora non ha deciso nemmeno lui da che parte stare... perchè ormai ci penseranno altri... "Salve io..." "Sì, certo, ci mancherebbe, richiami... richiameremo..."

Universi alternativi...
Lì, forse, non fa così caldo...

Passi, suole, piedi...
La strada ti scorre sotto, una lingua di fuoco grigio che trattiene memorie nel tempo, "Ce la faccio, sono solo 5 minuti di ritardo..." "Se non viene, che devo pensare?" "Adesso mi incazzo davvero, adesso monto in macchina e mi trasformo in un super sayan..."

Universi fantastici...
Lì, forse, un sorriso lo fai più spesso...

E nel cielo che è un disegno di bimbo, fatto col pennarello, colore azzurro, nuovo nuovo, giotto scatola da 12, nel cielo tu ci vedi una faccina che ti sorride...
Ma invece sei lì, con le tue chiappe attaccate alla sedia, sopravvissuto a un inverno matto, a una primavera che è sempre corta ecco spiegata la sua fretta, eccoti, pronto per un'estate che ha il colore dell'acqua... ecco che all'improvviso, senti una vocina, vedi dei sorrisi... e guardi il tuo problema diventare piccolo piccolo...

La chiamano filosofia, a volte...
La chiamano ironia, molto più spesso...
Ma poi, alla fine, è solo una pausa, come quella che fai quando volti la pagina di un libro...

giovedì 19 giugno 2008

mercoledì 18 giugno 2008

Heineken Jamming Fest...
Una mia amica vende 2 biglietti per la giornata del 20 giugno: CON QUEENS OF THE STONE AGE, LINKIN PARK, IGGY AND THE STOOGE, SEX PISTOLS, LINEA 77
APERTURA CANCELLI ORE 10.00 Parco San Giuliano Venezia-Mestre
€ 100

Ho ricevuto la notizia oggi, ergo non so se li ha già dati via come le lucciole sulla colombo, ma in caso siate interessati mi informerò!
LI ABBIAMO PRESI A SCULACCIATE!


giovedì 12 giugno 2008

La Battaglia di Susy. Capitolo Quattro (Seconda Parte)

Ore 18.00

"Linda, datti una mossa... Dio, non so perchè ti accompagno"
Susy prese le chiavi, un pacchetto di vigorsol, quelle classiche che le altre non si sa se sono gomme o astronavi, e le ficcò in borsa.
Linda era lì che si sistemava quei capelli scomposti che dalla mattina non volevano abbandonarla...
"Arrivo, ho fatto! Cazzo quanto caffè hai bevuto oggi?"
"Caffè? Che c'entra il caffè? Dai, siamo già in ritardo..."
"Ma va, lo Scacco comunque è qua dietro..."
"Non è questo il punto..."
"E quale sarebbe? Sentiamo."
"Niente... Siamo in ritardo. Stop."

...

Un'ora e mezza prima...

Pat stava seduta sul muretto sotto casa di Linda e Susy, fumava una sigaretta arrotolata, ma il tabacco non sbucava fuori, lei le sigarette le girava bene.
Susy si fermò un secondo a spiare l'amica da dietro la grata del portone, Pat aveva sempre un'aria stralunata ma decisa. Lei era una tosta, lo dicevano tutti, e Susy, anche solo per questo, ci credeva davvero.
"Ehi, che fai?" Pat l'aveva intravista...
"Eccomi..."
"Finalmente, ma tu alle sei non devi andare all'appuntamento?"
"Non è un appuntamento..."
"Mmm. Ma te comunque alle sei devi andare allo Scacco, giusto?"
"Sì."
"E devi vederti con Alex per prendere la giacca di Linda, giusto?"
"La giacca non è di Linda. La giacca è tua."
"Io non ho una giacca..."
"No, infatti. Non cell'hai perché ce l'ha Linda."
"...."
"Non è un appuntamento."
Pat la guardò con un'occhiata rapida, felina, poi, sorniona e baldanzosa come lo Stregatto, le fece:
"Racconta..."
"Be', è stato strano, l'altra sera con Alex... lo sai com'è!"
"Non sono fisionomista."
"Non dicevo quello..."
"Ehi, sorella, non ho mica uno scanner al posto degli occhi!Fammi il favore, e continua la cazzo di storia!"
"Quando la smetterai di fare la dura? Guarda che lo so che ti commuovi quando guardi Via col Vento..."
"Via col Vento non si tocca... è un classico, i classici sono sacri."
"Sarà..."
"Racconta, sorella..."
"Uff... insomma, abbiamo parlato poco, be', è stata colpa mia. Ero stanca, avevo bevuto, e poi quando lui ha attaccato bottone per primo, non sapevo che pensare e m'è uscita questa cosa della mezzora di tempo... Merda, sembravo uno di quegli avvocati..."
"Quali avvocati? che cazzo c'entrano adesso gli avvocati?..."
"Niente,lascia stare."
"Scusa. Continua"
E Susy continuò, dicendo che c'era stato qualcosa di strano e magico, e Pat rispose che la magia non esisteva e così finirono a parlare di Harry Potter e delle ragazzine che fanno i cerchi magici per farsi passare i dolori del ciclo...
Adesso erano sdraiate su un prato in un parco vicino casa di Susy, l'erba solleticava le guance e Pat si stava girando una canna.
"Come la giri?"
"Con le dita, odio la macchinetta..."
"No, intendo... cioè, non ci stanno tipo vari modi?"
"Vuoi sapere se giro la cartina a Bandiera?"
"Sì."
"No. Sì. Se vuoi cambio."
"No, figurati, anzi, sbrigati che devo andare. comunque non fumo."
"Secondo te, perchè si dice "a bandiera"?"
"Be', perchè a gurdarla mentre giri, sembra una bandiera..."
"Mmm..."
"Che c'è?"
"Mi sa che l'ha inventata un marinaio, o un pescatore..."
"E perché scusa? Che c'entra la bandiera?"
"Come che c'entra?! la bandiera!"
"ti confondi con la vela, Pat."
"Fa lo stesso, tanto quelli, sono strafatti dal sole... non hanno bisogno delle canne."

Ore 18.15, Lo Scacco
"Muovi il culo!"
"Dai Linda non correre!"
"Dai, è tardi, ho da fare e- Ehi! Guarda là!"
"Dove?"
"Lo vedi quello che fuma, sulla sedia!?"
"Sì... Allora?"
"è il Ghiro, l'amico di Alex!"
"Ah... s'è portato l'amico. che ragazzino."
"Susy, ma non avevate un appuntamento..."
"Sì, sì hai ragione, la cretina sono io... "
"Andiamo."

"Ehi! Siamo qui!"
"Ah, ciao. Dai Su, andiamo vah."
"Vai te, io mi prendo una cosa." Susy si allontanò, cercando in realtà di allentare quella strana tensione che la faceva sentire una cretina.
"Ciao, io sono Alex. Chicca mi ha dato la tua giacca."
"Si si, mi ha spiegato tutto. Oh, grazie mille eh!"
"Figurati"
"Mmm, senti, ma te e l'amico tuo, c'avete impegni domani sera?"
"Maaa, il sabato di norma è una serata jolly. Perchè?"
"No c'è che avrei organizzato una maratona di film..."
"Che film?"
"Mah, alcuni già decisi, altri potete proporli voi... Il tema in teoria ancora non c'è... Se volete, portate quello che vi pare. Tanto, l'indirizzo lo sai. Alle 22. Se vi va passate, ok?"
"Si vedrà, grazie!"

"Susy, li ho invitati per domani."
"Che? Domani?"
"Ma sì dai, avevamo pensato di fare quella famosa maratona di film..."
"Io non mi ricordo nulla..."
"Vabe', non fa niente! Troveremo una soluzione. Adesso aspetta due secondi, vado in bagno e torno!"
Susy si sedette distratta su una delle sedie del bar, di sottecchi, guardò verso il tavolo di Alex e del Ghiro; il Ghiro era lì che le dava le spalle, e Alex, invece, si stava avvicinando... 'Merda. Ok, posso farcela!'

Ciao.."
"Ah, Alex. Ciao!"
"Allora, come va?"
"Bene. Quel tuo amico s'è ripreso dopo ieri notte?"
"Eh, si si, tutto appostissimo. E tu, tutto bene?"
Non c'è male. Allora, bella chiacchierata eh!?"
"Già, mi ha fatto piacere. Se vuoi possiamo replicare anche subito.."
"No, guarda. Ora ho da fare, dobbiamo organizzare tutto per domani sera.."
"Già, immagino. Oh, comunque io ci sono eh!Contaci."
"Come vuoi, alla fine anche io..cioè noi... si insomma Linda s'è decisa all'ultimo..."
"No ma figurati ci sono eccome!"
"Bhe, pensavo sai è sabato magari avevi da fare..."
"IO? No, e poi adoro le cose di film.."
"Maratone."
"Quelle."
"Bhe, allora..ci si vede domani."
"Contaci!"
"Cia'".

Linda arrivò trafelata, il cellulare che squillava irrequieto e con lo sguardo di una che doveva organizzare una maratona di film nel giro di 12 ore, qualcosa di più forse, ma con una nottata di mezzo...
S'era alzato il vento, e mentre Susy rincorreva Linda lungo la via, stranamente sentì i brividi mentre i passi venivano quasi coperti dallo scricchilare delle foglie e dal grido lontano del vento rintanato in camini, anfratti e cancelli di ferro di terrazzi ai piani alti...
Nuovamente, queste sensazioni strambe, vagamente malinconiche e, diciamolo, decisamente melense, le fecero ricordare quanto fosse stata strana quella settimana, quanto gli eventi possono cambiare il corso di un destino...
Un pò come quando, all'improvviso, piove.

martedì 20 maggio 2008

25!... Un quarto di secolo!
Ebbene sì, anche io sono arrivata ai miei 25!

Che dire? Meglio non dire niente.... :DDDD

Questo è il regalo di compleanno che mi sono fatta con i primi soldi del mio lavoro!
Atterraggio in casa, previsto per fine giugno!


Razza: Pastore Belga Groenendael
Sesso: F
Età: 27 giorni
Peso: 2 chili e passa
Nome:.... Indefinito, al momento è conosciuta come la pelosa...Ma per ovvi motivi il suddetto soprannome non verrà mantenuto!

Cruccio: trovarle un nome con la lettera A.... Ho ancora 2/3 settimane! Posso farcela!

PS(A breve posterò ancora La Battaglia di Susy! Stay Tuned!)

Aggiornamento Nomi (e datemi una manoooo! :P)
Alpha
Arya
April
Alice (come Cooper e il caro libro di Carrol)
Aileen
Anja (rubato da Brendon :D)

Poi segue la mia follia:
Clash
Pepper
Banshee
Thanna
Freja
Iside
...

E mi fermo!

martedì 13 maggio 2008

CAZZATE...

Il caro Gabbrio mi ha passato la patata bollente... Uff!
Ma che ci volete fare! di solito le evito, le schivo... ma stavolta mi farò coinvolgere in questa minchiata! in quanto minchiata, non mi farò seghe mentali e risponderò, lapidaria come uno stiletto inficcato voi sapete dove!

Le regole:
1-Indicare il blog che vi ha nominato e linkarlo;
2-Inserire le regole di svolgimento;
3-Scrivere sei cose che vi piace fare;
4-Nominare altre sei persone affinchè proseguano il meme;
5-Lasciare un commento sul blog dei sei bloggers prescelti.

1- Il Gabbrio : http://volobasso.blogspot.com/
2-Fatto!
3-Sei cose che mi piace fare:
a) Se metto il mio uomo va bene? (senza che si scada nel volgare)
b) Leggere, un pò di tutto, ma la letteratura italiana proprio mi rimane difficile...(A parte alcuni classici)
c) Scrivere, principalmente minchiate, ma vabbe'...
d) Viaggiare, colpa dei miei che mi ci hanno abituato!
e) Guardare film e serie tv (al cinema, o a casa)
f) Fare bordello con gli amici
4- Nomination! La nota dolente, visto che sono stati nominati praticamente tutti...
a) Alessio Danesi: http://gnappalab.blogspot.com/
b) Micol Beltramini: http://vieniminelcuore.splinder.com/
c) Riccardo Burchielli: http://ricxx.blogspot.com/
E che i tre nominati mi perdonino vivamente!! Tre su 6 si può fare!
5-Adesso lo faccio...

Cmq, grazie Gabbrio, davvero grazie!Applausi al Gabbrio!!! :P

lunedì 12 maggio 2008

Sweet Thames, run softly, 'till I end my song...

Se c'è una cosa che ho imparato scrivendo raccontini sul blog è: non vergognarsi mai!
Purtroppo, non è sempre facile e non sempre ti va bene... Ma io, che non sono una dura e che mi ritrovo a giocare un duro gioco, ho deciso di sfatare il mito: che quando il gioco si fa duro, ci giocano pure i cretini. Tanto poi, arriva la barella!
Quindi bam, via, senza pensare!
Circa una mezzora fa ho fatto la cazzata.

Mi sono detta, cavolo, Baudelaire ha pubblicato che era ancora un bimbo, a calcio c'è gente che ci gioca ed è più piccola di me... insomma, tentar non nuoce, ma diverte... il primo quarto di secolo s'avvicina, e poi sì, dai Ele, che in fondo qualche poesia te l'hanno anche pubblicata...
Ed è stato lì che la mia mente ha detto: Vai! Fallo e nun ce pensà più!
Nun c'è problema! Come cantavano gli striscioni all'Olimpico ieri... E quindi via, presa dall'impeto della lupa protettrice di Roma, con un clic ho mandato tre poesie alla Perrone Editore (http://www.giulioperroneditore.it/) , per questo piccolo concorso... (http://www.giulioperroneditore.it/sos_esordienti/i_grandi_temi_della_poesia_la_nostalgia)

Adesso sì, potete uccidermi, seviziarmi e parlare, ma sappiate che rosso è il colore del titolo, perchè rossa sono diventata pure io!

Isola

Confini…
Lontani, infiniti…
Il vento scalcia,
nel maroso deserto
laggiù…
Trascina i pensieri
e scuote le onde,
ne fa manto,
bagnato blu…

Piccole, dolci colline…
Calde, tranquille…
Fiori, piante e valli,
sconfinate…
L’animo si perde,
trasportato
dalla brezza dolce del mattino…

L’alba
Si nasconde
Timida,
dietro la tenda
giallo ocra…

Sul balcone riposo…
Bevo Blu,
Grido Giallo,
Riposo Rosso…

È il tramonto,
e canti e suoni porta il vento.
- Il silenzio dal silenzio è riempito…

giovedì 8 maggio 2008

La Battaglia di Susy. Capitolo Quattro (Prima Parte)

Venerdì, ore 10.00

Susy era in piedi da due ore, la lezione andava avanti monotona, tutti sembravano ipnotizzati mentre la voce metallica del prof. s'alzava nella stanza.
E quello era solo l'inizio della giornata...
L'ora del solito aperitivo al Meeting, ore 18.00 se non vieni mi incazzo davvero questa volta, no ma guarda che non è stata colpa mia era l'autobus in ritardo, si vabene non fa niente,stesso posto stessa ora la prossima settimana... quei tavolinetti scintillanti di finto metallo sembravano sempre più lontani. C'era da macinare la giornata, da far passare il tempo che adesso procedeva scandito come un metronomo.
Ipnotico...
In un fumetto, qualcuno avrebbe architettato un diversivo.
Serviva un diversivo.
Ora, subito.
E così, Susy guardò Bea, un paio di file più avanti, mentre sfilava il numero di cellulare a un tipo.
Le due s'incrociarono con lo sguardo, poi, mentre il prof dava le spalle al popolo per scrivere la pronuncia corretta di una qualche parola antica, Susy di scatto prese libri, zaino e via...
Era tutto perfetto, stavano tutti scrivendo e lei era stata veloce e precisa come un gatto, liquida, quasi...
Poi, caddè la matita.
Una matitina piccola, stile Ikea, che però sembrò un macigno.
Sorvolando sul fatto che le teste si alzarono all'unisono come un'unica massa meccanica, e che Bea era ancora in procinto di copiare il numero del tipo sul suo cellulare, Susy guardò di sfuggita il prof...
"Tanto è sordo...", furono queste le parole che le uscirono di bocca mentre se la filava, in barba agli studentelli incapaci di aprire un libro da soli...


La giornata era diversa.
Susy l'aveva capito subito quella mattina appena alzata. E poi, quella fuga dall'aula... Non solo; adesso, mentre rigirava una ciocca dei capelli tra le dita, sdraiata sul prato della facoltà, aveva chiaro in mente che non ssarebbe andata nemmeno alla lezione di glottologia.... Avrebbe saltato anche quella! Ma non voleva preoccuparsene, avrebbe trovato gli appunti da qualcuno e tutto sarebbe tornato nella normalità... Sì, ma adesso, ci voleva proprio un pisolino....

....

Venerdì ore 10.00

"Pronto? chi è?"
"Chicca? Ciao sono Linda!"
"Ah, Linda! Ciao, come va?"
"Bene, bene, mi sono ripresa..."
"Ripresa?"
"Sì, da ieri sera... La festa, la sbronza..."
"Ah, sì certo, che stupida! Be', dimmi tutto!"
"Senti, mi ha dato il numero Bea, o Susy, non mi ricordo, comunque ti chiamavo perchè ho lasciato la giacca a casa tua."
"Ah, sì, l'ho vista una cosa che non era mia!"
"Sì, infatti. Posso venire a prenderla per pranzo?"
"Mi dispiace, sono fuori tutto il giorno. All'università ci puoi passare?"
"Negativo per oggi."
"Allora facciamo così, magari gliela do a... Ehm..."
"Chicca?"
"Sì, sì... Ci sono, eh, vabbe', gliela do ad Alex, hai presente?"
"Sì... Ma-"
"Ok allora perfetto, appena lo sento ti faccio sapere! Ciao!"
"Aspetta Chic-"
Click.

...

Ore 12.00
"Chicca!"
"Oh, ciao Stew! Come stai? è un pò che non ti vedo in giro!"
"Bene, sai, sto studiando... Ma te, che ci fai qua?"
"Sapevo che avevi lezione."
"Sì ma... Che ho fatto?"
"Niente perchè?"
"Mi pedini?"
"No."
"..."
"Mi serve il numero di Alex."
"Ah. Okay, 33356997821"
"Grazie, ciao."
"Chicca!"
"Sì?"
"Ma un caffè?"
"Non te la do, Stew, è inutile."
"Sì ma..."
"Oh, dai mi serviva il numero di Alex e basta! è per la cosa di Susy!!"
"Che c'entra Susy?"
"Lascia perdere...."

....

Venerdì ore 14.30

"Alex, sei te?"
"Si, ma chi è?"
"Chicca. Bhè senti, a casa mia ho trovato una giacca."
"E allora?Io non avevo la giacca ieri..."
"Scemo, guarda che non è tua."
"E da me allora che vuoi?Ma poi il numero chi te l'ha dato?"
"Me l'ha dato Stew, l'ho incontrato stamattina. Senti, dopo che ti spiego perchè ti chiamo mi dovrai un favore.."
"T'ho già detto che non mi va di uscire con te..."
"Ma fossi scema!Ieri scherzavo, ero solo un po' brilla. Dicevo, la giacca credo sia della coinquilina di Susy, com'è che si chiama?"
"Bho non lo so..Ma io che c'entro?"
"Vabbhè, è che m'ha chiamato per riprendersela ma io sono fuori tutto il giorno, così pensavo che siccome conosci Susy magari potevi riportargliela tu."
"Io?Ma io la cazzo di coinquilina di Susy non la conosco.."
"No, lo so, però conosci Susy. Dai fammi sto favore..ti lascio il cellulare di questa tizia e vi mettete daccordo."
"No senti, non c'ho soldi, lasciagli il mio e mi chiamasse lei. Io dalle 18.30 sono allo Scacco, se mi vuole sono lì.Guarda tu che palle..."
Ma sei scemo o cosa? Voglio dire, guarda che lei e Susy girano sempre insieme..se non te ne sei accorto ti sto facendo un favore.."
"Mmm, si vabbhè, dai scusa, poi ti offro un caffè eh. Adesso passa a casa da me che mi dai sta giacca e la facciamo finita."
"Ma il caffè me lo offri dopo una cena?"
"Oh, adesso non esagerare..Ci becchiamo tra una mezz'ora."

....

Venerdì ore 14.40

"Alex?"
"Sì, sei quella della giacca?"
"Sono Linda."
"Ma la giacca è tua?"
"Tecnicamente no..."
"Ma allora di chi è?"
"Non è quesot il punto. I-"
"No, senti io non voglio accollarmi questa cosa!"
"Ci vediamo al Meeting alle 18.00?"
"No."
"Ma come no?"
"No, io sto allo Scacco."
"Ah. Ma Chicca te l'ha data la giacca..."
"Sì. Ci vediamo là."
"Sì... Senti...."
"Dimmi."
"Non so se vengo io o Susy, ma tanto lei la conosci sicuramente meglio."
"Sì...."
"Io cmq mi metterò un fiore rosso!!"
"Scusa, ma perchè?"
"No... No, ma mica sul serio..."
"Sì, ma perchè?"
"Ci vediamo allo Scacco."
Click.

....

L'erba era diventata più fresca, l'ombra era rotolata dall'albero un centinaio di metri più giù fino a dove Susy s'era appisolata.
Il risvelgio non fu piacevole.
Lo squillo del cellulare verde pisello con quella suoneria idiota non era il massimo come sveglia.
Era Linda. L'appuntamento al Meeting con Pat e Bea era da rimandare o posticipare, Linda doveva raccattarsi una certa cosa.
Da Alex.
Prossima mossa:
Lo Scacco ore 18.00

martedì 6 maggio 2008

DEEP INSIDE...

Ma che è sta roba?... Direte voi!

Questo è il mio Work in Progress a lungo termine (consegna fine Agosto, pubblicazione forse Febbraio 2009)!

Il mondo dei sub, del diving e compagnia bella mi ha sempre affascinato, ma ho avuto sempre troppa paura anche solo per pensare: "Mmm, che faccio st'estate? ma , corso di sub!"Giacchè l'otite non m'ha mai aiutato, ho mollato dedicandomi ad altro... Ma il destino beffardo mi si ripresenta con questo lavoro di traduzione!

Il libro non è dedicato a una stretta cerchia di appassionati del settore o di esperti, quelli che si definiscono tali, certo lo apprezzeranno di più... Ma io che sono profana e che per giunta l'affronto con occhio critico dovendo farne una traduzione, posso assicurarvi che scorre liscio, in questo caso non come l'olio ma come acqua!... Aggiungo un commento che feci a un'amica dopo le prime 50 pag. Ti fa venire l'ansia, questo tipo (Sheck Hexley NB) ha già rischiato di morire 5-6 volte,... meglio non leggerlo di notte, o se non sai nuotare!

scherzi a parte, non c'è niente di horror in quello che Sheck Hexley ha scritto, ma solo la passione per uno degli "sport" più pericolosi del mondo!

Con l'occasione, se leggono, buona lavoro anche a Ilaria e Eleonora, compagne di viaggio!

domenica 27 aprile 2008

With Canon, You Can!(?) 2

Queste sono le foto per la categoria Macro su cui sto meditando...