martedì 30 settembre 2008

Shadow Dance... Un'addio d'estate.


"...All raspberry and apricot, blueberry and vanilla, the sky melted softly in soda fountain colours over the city, a huddle of roofs, chimneys, spires and bone-white skyscrapers winking their windows redly on the horizon hung in the warm air. The summer seemed to be saying good-bye to itself, bestowing upon itself this long, poignant, farewell, evenign smile."
(From Angela Carter, Shadow Dance, chapter 12)
"...Tutto lampone e albicocca, mirtillo e vaniglia, il cielo si mescolò piano in colori da bancone di bibite e gelati sopra la città, un'adunanza di tetti, comignoli, pinnacoli e grattacieli bianco-osso ammiccavano le loro finestre rosse dal lato del tramonto, e il profumo si stendeva dai campi verdi fino all'orizzonte sospeso nell'aria tiepida. L'estate sembrava dire addio a se stessa, posandosi addosso questo lungo, dorato, intenso, sorriso d'addio notturno."
(Trad.Elena Cecchini)

mercoledì 17 settembre 2008

La Battaglia di Susy. Capitolo Cinque (Seconda Parte)

Sabato notte, un'ora imprecisata.
I titoli di coda scorrevano lenti sul piccolo televisore.
Qualcuno dormiva beato sdraiato a terra, sommerso da lattine di birra vuote, cuscini e cicche di sigaretta.
Linda e il Ghiro tentavano inutilmente di rimettere a posto lo schifo che l'allegra combriccola era stata capace di produrre in circa dodici ore di video-lobotomizzazione.
Bea, che s'era ripresa dalla sbronza, chiacchierava mentre cercava il cappotto di qualcuno che stava andando a casa.
O a fare colazione.
"Chi vuole i cornetti caldi?"
"Non so, fate voi!"
"Allora cornetti per tutti!"
Susy affondava la ricciuta testolina rossa sulla spalla di Alex che, si capiva, cominciava a sentirla sempre più pesante. Era il sonno, quel Morfeo che tutti sogniamo quando ti ritrovi su un divano, nel caos, a un'ora imprecisata della notte...
"Alex... ho sonno."
"Lo vedo, bambolina."
"O vai a casa e ti prendi il tuo cappotto di là, oppure mi lasci dormire."
"Ok."
"Ok cosa?"
Lampo.
Poi tuono.
"Ti porto a dormire e vado a casa."
Susy aprì piano gli occhi addormentati di alchool. "Tu sei tutto scemo!"
Con uno scatto felino, come un gatto spaventato da un forte rumore, Susy si alzò in piedi veloce e lo prese per mano.
"Il cappotto sta in camera mia. Te lo porto."
"Eh no, bambolina. Ho detto, ti porto a dormire e vado a casa. Quindi adesso ti porto a letto."
Lampo.
Poi tuono.
Susy guardò Alex di sbiego, cercando di guardare oltre quello strano disco colorato che le si parava davanti e non ne voleva sapere di andar via.
Era un tipo strano, l'aveva sempre pensato. Non uno di quelli che ti metti a descrivere alle amiche, alla mamma... No, vabe' alla mamma no...
Era uno che forse forse passava inosservato, eccezion fatta per quella maglietta dei Clash che portava così spesso. 'Chissà, forse ne ha comprato uno stock. Oppure è del padre, tipo una roba originale, di un concerto... Oppure... Potrei chiederglielo... Ma anche no!'
Susy ignorò per un istante le stupide idee che gli balenavano in mente, scivolando dalla testa ai ricci rossi, scompigliati da uno strano vento che sembrava aver invaso tutta la casa. 'Una finestra aperta. Il bagno forse... Sì, sicuramente il bagno, Bea ha vomitato, quindi...'
All'improvviso si sentì sollevare.
Alex l'aveva presa in braccio, la portava in camera.
Un lampo, l'immagine del cappotto posato da qualche parte... Buffo, era solo un'immagine, perchè in realtà Susy non ricordava affatto com'era fatto quel cappotto...
Rise.
Lampo.
Poi tuono.
La porta dell'ingresso era aperta mentre qualcuno portava fuori sacchi di spazzatura, faceva vento nella sala perchè la finestra era spalancata e una foglia secca era sgusciata dentro come un pensiero fugace. Il bagno non c'entrava per niente.
Alex stava in piedi vicino al letto grande di Susy; lei parlottava a occhi chiusi.
"Il cappotto sta là. Non lo so dove, ma c'è."
"Adesso lo cerco io, te dormi che è tardi."
"Non è tardi."
"Si. Saranno almeno le sei."
"Allora non è tardi. E' mattina presto."
"Punti di vista, comunque ho trovato il cappotto."
"Bene. Però adesso mi passi la coperta?"
"Non c'è."
"Si. Vedi nel cesto. Quello vicino la scrivania."
Quella coperta fondamentale, avrebbe avvolto Susy in un caldo torpore, trattenendo il calore e il momento. 'Eccolo', pensò. 'è questo il momento...'
Susy non era convinta, ma il sonno, i film e sopratutto la tequila le gridavano di smetterla di fare inutili domande, le dicevano a gran voce e in un unico coro che doveva lasciarsi portare da quel vento... Susy si rigirò nel letto, con la coda dell'occhio vedeva Alex, sfocato, come se si allontanasse. Provò uno strano senso di malinconia. Strano, incredibile forse, ma si stava addormentando e l'idea che Alex fosse lì con lei non le dava affatto fastidio.
All'improvviso un sinistro ululato sembrò risvegliarla per magia.
O per paura.
Susy alzò leggermente la testolina riccioluta.
Alex si voltò, immobile a metà strada tra un letto e una coperta, scelta difficile.
Una foglia scricchiolando era sgattaiolata dentro, poi SBAM!
La porta della stanza di Susy si chiuse forte.
Lampo.
E poi... Tuono.

giovedì 11 settembre 2008

Ancora Sardegna...

Un pò di sano esercizio fisico non fa mai male...



Ok... Togliamo sano e fisico... Meglio lasciare solo il resto!


...Ma anche no... !?!


E il resto lo trovate nella colonnina in alto a destra, sulla Slide Show delle foto, se non visualizzate l'album, cliccate sulle immagini in scorrimento e cercatelo dalla pagina che vi si aprirà tra i vari Album del Blog, dove è anche possibile scaricare le foto!

Enjoy!


PS(A breve, l'ultimo(credo)Capitolo de La Battaglia di Susy... Il Cerchio si chiude!)