lunedì 28 febbraio 2011

vorrei che fossi qui
ad assaporare con me la vita,
per correre all'impazzata
lungo la strada.
vorrei poterti dire che non m'importa
che volo in alto e non ti cerco,
che non ti sento.

- ma mi hai sorriso,
mi hai acceso,
e non c'è sole che mi scaldi
non c'è sapore né cibo che mi sazi -


distendo i pensieri
fino a te,
aggrappata alla vibrazione
lieve
del tuo tocco,
del tuo sapore.
del tuo sapore...

- silenzi chiassosi
di fragili intenzioni
s'infrangono dentro,
un mare morto.
corri veloce
e non ti afferro, non ti seguo.
sei cometa nel cielo
scossa di terremoto. -

vorrei che fossi qui
per poterti guardare,
assaporare.

domenica 27 febbraio 2011

non so con che voce parlare
stanotte,
mi hai tolto il respiro
mi hai stretto in te,
stanotte...
non so con che occhi gridare
stanotte,
mi hai tolto il fiato
mi hai abbracciato,
stanotte...

- e ci ubriachiamo di stelle e vento
e beviamo dei sorrisi del silenzio
dove io e te respiriamo
e ci mangiamo l'anima,
a poco a poco,
un movimento lento -

si confondono momenti,
istanti,
respiri in me e sai di buono.
pervadi l'attimo
e ne divieni padrone
stregata dalla notte,
dalla luna,
stregata da te.

- e ci uccideremo
ci morderemo,
sanguinerai in silenzio.
labbra morbide ammantate di sangue,
baciate dalla prima luce del mattino...
vorrei vederle e sfiorarle,
sfiorare te... -

non so con che voce parlare
stanotte,
mi hai sfiorato dentro
mi hai chiamato piano,
stanotte...
non so con che mani toccarti
stanotte,
sei così vicino, così forte
inutile resistere
inutile fingere.

- e restano stralci di luce sulla via
sentieri bui inesplorati
la tua voce
la mia,
e ti odierò pian piano,
in silenzio... -
Figlio nel tempo
- senza volto -
sono vento
sono voce
sono...
Vibrazione.

mercoledì 23 febbraio 2011


T-Shirt

vorrei scrivere della notte
e di quel che nasconde
vorrei parlare del giorno
e di quello che rivela
invece da te sono pervasa
- profumo misterioso
di pelle e vita
di mani e respiri -

distrai i miei sensi
e non ho più parole
da incatenare nella mente
- lucide perle artificiali -
scuoti i miei mondi
e non ho più voce
da gridare fuori
- lampi di armonia, disarmonica -

distaccata dalla realtà
provo a immaginare la forma,
l'estensione,
la sensazione del tuo odore
- sorrisi sale e limone -
e cerco di rinchiuderlo in una bolla
in un frammento di vita
che però mi sfugge tra le dita.

- baciare l'aria
baciare il vento
il respiro,
morire dentro
e rinascere da te -

così allora resterò qui,
assonnata sognatrice
d'inganni mai detti
- accennati -
e quando tornerai,
sarò addormentata
nel tuo caldo profumo,
in te.
sei arrivata veloce come una freccia
e sei diventata furia buia,
lampo nella notte
- dentro me -
a riempire qualcosa,
a risvegliare qualcosa che avevo dentro,
ma non conoscevo.
inaspettata,
mi hai rapito
mi hai fatto innamorare
- solo ora me ne accorgo -

corri veloce,
io provo a tenere il passo
ma siamo comunque una cosa sola
- tu sei dentro di me -
corri da impazzire,
e io non ce la faccio
ma siamo comunque insieme
- tu sei me -


volerò,
correrò,
mi mancherà il fiato,
mi mancherà la forza nelle gambe
ma non nel cuore
e ci metterò concentrazione,
te lo prometto,
e ti ringrazio per questo.
hai risvegliato una parte di me
e quando avrò imparato a domarla
allora te ne accorgerai.

lunedì 21 febbraio 2011

afferrerò il tuo cuore
- giocheremo fino a farci male -
sanguinerò dentro di te
- per te -
e non ci sarà sguardo che non diventi lama
e non ci sarà sorriso che non diventi di ghiaccio

ti avevo perduto
- lontano
nel tempo
nelle cose
dentro me -
ma tu mi hai afferrato
mi hai rapito
- ancora e ancora
ora come allora -
e sono solo carne e mente
nulla più

tu mi divorerai
mi ucciderai,
fino a farmi rinascere
- come la prima neve,
come la calma dopo la tempesta -
e allora io
sarò implacabile.

domenica 20 febbraio 2011


vorrei parole come pioggia,
fili d'erba che s'arrampicano e solleticano la mente
ma ho le mani vuote
e non sento più niente
e non sono più niente.

vorrei parole come coriandoli,
fiamme che volano in cielo e sorridono al giorno
ma ho la mente svuotata
e non so più niente
e non sono più niente


e sono bloccata,
in questo lento salire lassù,
da dove non vedrò altro che te
- irraggiungibile pensiero -
non ho più desiderio
ma sete,
e di parole vorrei saziare il momento,
l'attimo leggero in cui si compie un gesto
e resta quasi a mezz'aria,
lanterna nella notte
fiamma silenziosa
parola sospesa...

vorrei parole
per attaccarmi
a un altro giorno che muore

stanotte mi hai ucciso
qualcosa è scivolato via
- disperso, smarrito -

e tu
così distante
non sentirai altro
- atterrito -

lucida follia
di notti insonni,
calpestate da piedi incerti

sei l'attimo che non si descrive
il gemito che non si vuol sentire
- qualcosa, di magico e ancestrale -

e scivolo lenta
foglia morta
verso l'abbraccio del silenzio.

venerdì 18 febbraio 2011

Chiamami quando muore il giorno
e la notte si fa culla
e lenta sorride
allargando la luna
in angoli proibiti
dove scappano amanti segreti,
di sorrisi nascosti
appassiti.

Chiamami quando sorge il mattino
e la notte s'è spenta
baciando lenta una sirena
sul finir della sera,
quando sciogliamo i legami
e dischiudiamo gli occhi
respirando il mondo
e nulla più.

- ti mangerò,
dentro
a fondo,
e berrò la tua anima
come succo carnoso
d'un corpo straniero
fino a saziare le mie carni
e a ritrovarti esanime
ai miei piedi
dove, ancora adesso, nascon segreti -


Divorami, allora,
e non lasciar nulla di me sulla strada,
che brandelli e frammenti io non veda
- macilenti rimasugli di giorni ormai spesi -
che ogni mio pezzo sparisca
e venga divorato,
sì,
divorato...
rapito
nel tuo famelico abbraccio.


Sono un ubriaco
che scrive dai margini del sonno,
aggrappato a lenzuoli di stelle stropicciate.
Sono un viaggiatore
che riposa al limitare del giorno,
disteso su letti di foglie e sudore.
Sono un sognatore
che piange sull'orlo del mondo,
avvinghiato tra dita inanellate di buio
- nessun sogno -


Sono un falso poeta
che grida la sua voce al canto del mattino,
disperso tra strade cancellate, dimenticate, smarrite...
Sono un falso canto
che risuona solitario in luoghi ameni,
abbracciato alla carne viva

- E ti entrerò sotto pelle
a mordere l'anima tua
ammantata di stelle
che tu neanche conosci -

martedì 15 febbraio 2011


Vorrei esplodere come una supernova
infrangermi sulla roccia come l'onda potente
resistere al tempo
vivere nel vento
gridare di vita e musica
essere tuono
silenzio

where is my mind...


ascolto.
un pensiero lento,
sa di sale e musica,
di fumo e argento.

- mi sfuggi,
come il giorno la notte,
come il vento al ramo
eppure...
eppure ci sfioriamo.


- respirami ancora,
non sai cosa nascondo,
non so cosa vivi
eppure...
eppure ci cerchiamo.

- non abbracciarmi,
no...
non ora,
nella tempesta cerco la via,
un porto incerto dove sbirciare
te,
così distante, così minuto.
mistero nel vuoto.

- non parlarmi,
no...
non adesso,
la musica è troppo alta,
e lei ascolta
silenziosa.

- ma oh, guardami
te ne prego,
ho sete di ignoto
ho sete di te

ascolto.
un pensiero veloce,
sa di sale e musica,
di fumo e di voce -
la tua
-

domenica 13 febbraio 2011

Di note, di notte e altre cose...

carne,
notturne movenze
sussulti accennati,
ricamati nel fumo
scivolano liquidi
scivolano rapidi



e mangi ogni brandello
stralci di luce...
e mordi ogni frammento
pezzi di buio...

note
albeggiano sulla testa
sonnecchiano incerte
appese a fili invisibili
respiri di un giorno appena sorto

martedì 8 febbraio 2011

Into the night

dita di nebbia
stendono fili sulla via.
la strada,
nera di buio e luci spente,
scivola inerte
attaccata a sospensioni artificiali.

laggiù,
nella distanza,
evanescente se ne va l'attimo,
il frammento di sguardo in cui mi perdo
e la notte diviene suono e solo quello.