sabato 12 maggio 2012


città irreale
di manti molli stendi nuvole nei cieli,
scivoli passi sui gradini di marmo
all'eterno tramonto io t'osservo.
città irreale
sotto foschie d'ombra
annebbi il sonno del viandante
respiro screziato d'ardesia e verde d'edera
-non c'è l'erica
non c'è il silenzio
solo voci e movimento -
città irreale
di lampioni e girovaghi
penetri distanze di tetti
e nel tuo abbraccio mi culli.
città irreale
stralci di te porto addosso,
ne faccio il cuscino del riposo.
incendi liquida il mattino
e io sempre ti amo,
perché di me
fai il tuo respiro...
- ramingo sorriso -

domenica 25 marzo 2012

Pagine in Holmes



Cos'è quella "cosa" che piace un po' a tutti, che non ha tempo e che ci tiene incollati su una comoda poltrona? No, non è la cioccolata calda in una sera d'inverno, non è un film avvincente, nè un Racconto della Cripta, ma se avete pensato a Sherlock Holmes, avete pensato giusto!
Questo è sicuramente il suo anno. Tra il grande successo del primo film e l'enorme interesse scaturito dalla serie tv che ha visto di recente la luce con una seconda stagione, Sherlock macina ancora chilometri nel Tempo, arrivando a generazioni nuove e reinventandosi, pur mantenendo quel gusto e quell'amore per il vittorianesimo che sempre lo ha distinto e lo distinguerà e che nei secoli ha saputo far innamorare tanto e tanti.

 Ci vuole un'attenzione quasi reverenziale quando si "tocca" un personaggio letterario come questo, ci vuole competenza, ci vuole il Canone e un pizzico di fantasia. Nel tempo, tanti autori hanno messo mano alle atmosfere londinesi tanto care ai lettori di tutto il mondo, mischiando bene e a volte meno bene, ma comunque Sherlock ha sempre avuto la meglio. E non poteva essere diversamente.
Si può apprezzare l'attaccamento di autori della nostra epoca che decidono di cimentarsi in imprese di questo genere, il rischio è sempre di trovarsi con in mano un libro mediocre. E spesso è andata così.
Ma Sherlock, per quanto intoccabile, conserva ancora oggi quella leggerezza e precisione che tanto amiamo, e forse è così che aiuta autori-amanti nel cammino verso nuove storie, omaggi e quant'altro.

Probabilmente è così che Tracy Revels ha maturato l'idea di questo libro, Shadowfall. A novel of Sherlock Holmes, in uscita in Italia per Gargoyle Books.
Allora vediamo chi è questa scrittrice e dove ci porta con questa piccola avventura del caro investigatore.

Nata e cresciuta a Madison, Tracy Revels è professoressa di Storia e Cultura della Florida al Wofford College di Spartanburg (Carolina del Sud). A parte le pubblicazioni scientifiche di maggior rilievo, è l'autrice di Shadowfall - A Novel of Sherlock Holmes (2011) e del suo seguito, Shadowblood - A Novel of Sherlock Holmes.

Ma ora veniamo a noi, Sherlock Holmes e i Tesori di Londra!

Trama:
Dove sono finiti i corvi della Torre di Londra, la Pietra di Londra e il Cuore di San Giorgio, ovvero i principali tesori della capitale britannica di fine Ottocento? Esiste un collegamento tra questi furti e la raccapricciante serie di trafugamenti di cadaveri avvenuta nel Cimitero di Highgate? Alla Regina Vittoria e agli esponenti più importanti dell'establishment politico non resta che affidarsi a Sherlock Holmes. Ma e se questa volta il celebre investigatore non fosse del tutto estraneo a questa intricatissima vicenda? E se il suo infallibile metodo, basato sull'applicazione della logica e sull'osservazione quasi maniacale dei dettagli, non bastasse a risolvere il caso?
E cosa c'entrano con Sherlock il soprannaturale e la magia?
In una Londra costellata di mistero, Watson non può far altro che seguire il suo compagno e amico in un viaggio che avrà davvero dell'incredibile.

Tracy Revels segue fedelmente il Canone -sia mai!!! - ma ci mette davvero del suo, inserendo in questa breve avventura elementi del folklore britannico e non, regalandosi una carrellata di personaggi leggendari - da Jack il saltatore a Titania regina delle Fate di Sogno di una notte di mezza estate, dal Baron Samedi a Mary Laveau regina del vudù per eccellenza, fino a Ipazia d'Alessandria e alla temibile Morrigan - creando un pastiche fantastico che vi terrà davvero incollati al libro e che vi regalerà una nuova visione del grande detective come mai avremmo potuto immaginare.
Incuriositi? Se volete soddisfare la vostra sete, sul sito della Gargoyle Books avete la possibilità di scaricare in formato PDF il primo capitolo del libro di cui l'autrice non solo ha il merito di aver usato gli elementi canonici - appunto - con intelligenza, ma che ha anche saputo raccontare al lettore qualcosa in più su altri personaggi leggendari, mescolando il tutto in un cocktail davvero saporito!!!

Insomma, l'ho letto e mi sono divertita, l'ho tradotto e mi sono divertita... non mi resta che augurarvi buona lettura!!!




sabato 17 marzo 2012

Nights In White Satin - Moody Blues (Soundtrack Pirate Radio)




non sarà facile
ma sarà meraviglioso

mercoledì 14 marzo 2012

Daft Punk- Derezzed (OFFICIAL TRACK)(FULL SONG)(HQ)(2010)TRON SOUNDTRACK

in un secondo distruggi cose
sei energia che esplode
e un solo tocco può accendere l'aria attorno
esplodi di sensazioni
e mordi la carne del mondo
e respiri vortici di energia
- sei energia
ineffabile
inafferrabile
incomprensibile -
solo percezione
dispersione di labbra e saliva
e sudore freddo lungo la schiena

- spacca il muro del silenzio
infrangi l'attimo di vuoto
e divieni potere tra le dita -

in un secondo l'occhio diventa penetrante
sei musica all'ennesima potenza
e un solo bacio può infuocare mondi.

- bruci dentro
incendi cose
e
persone -

venerdì 9 marzo 2012

martedì 6 marzo 2012




saranno quei pomeriggi,
passati a raccogliere pezzi sparsi
di cose e vita,
a romperti dentro
a infrangere un attimo di quiete
distante.
prenderò l'armonia dell'attimo
e la manderò in loop
per percepire dove s'è creato quel graffio
l'imperfezione perfetta
su un disco appena ascoltato.
non avrò voglia di te,
ma ne avrò la mancanza
perché con un sorriso
hai raggiunto un angolo di mondo
insieme a me,
dentro di me.
sarà quella mancanza,
fragranza appena assaporata,
a renderti così unico,
anche solo un istante
anche solo per sfiorarti,
potrei correre a perdifiato
oltre ogni distanza immaginaria.
ma sarà tardi,
sempre troppo tardi...
e di te resterà
una sorridente mancanza

- E poi, un giorno, scivolano via cose
come sabbia
portata lontano dal vento della disillusione,
e, forse, non hai trovato niente
non hai scoperto niente
allora saprai
che ci vuole un oceano per non spezzarci dentro
cuore d'onde
e dopo aver sfiorato la tua schiena
finalmente saprò che io
avrò il mio -


giovedì 9 febbraio 2012


abbracciami,
stenditi su di me e baciami alle porte della notte
prendi l'attimo di stelle sulle nostre teste
fanne un sospiro e cospargine il mio corpo.

- perdo cognizione del tempo
distratta dal tuo ritmico respiro
dal tocco liscio dei tuoi fianchi -

mordi la luna,
e scaccia il sole.
fa che questa notte non finisca
che non sia già mattino,
quando di te resterà solo un soffio,
profumo sul cuscino.

- e sono pulsazioni
fremiti
battiti
denti
e ti morderò
ti mangerò l'anima -

gli amanti si stringono
in piccoli spazi, silenziosi
come gatti
sono fuochi nel buio
palpitanti scie,
meteore splendenti -

sabato 4 febbraio 2012

Cronache di una notte emersa...

Cose che vanno, cose che vengono.
Parte tutto da qui. Il resto sono tentativi, cambiamenti, ripensamenti, cose che si arrotolano su se stesse e mutano forma man mano che la via ti scorre sotto i piedi.
Un amico mi ha detto: La poesia mi mette in difficoltà, non so se la capisco, con la prosa, invece, non ho problemi.
La prosa.
La poesia.
Sono coperte, sciarpe di parole che ci avvolgiamo addosso senza un vero motivo preciso, forse solo col bisogno di... puntini di sospensione voluti, perché ognuno ha il suo.
Gioco con le parole da quando ho capito che potevo farlo, non c'è una data precisa e forse, a dirla tutta, non so nemmeno farlo veramente, ma non ha troppa importanza. Quello che mi interessa non è la perfezione, che comunque non esiste, quello che mi incuriosisce di questo gioco di rimandi, fatto di mutevoli sensazioni, musiche colori, è la connessione che si stabilisce tra vari piani, con la fantastica possibilità di non escluderne nessuno e di non escludere nessuna persona, regalando a chiunque lo voglia la condizione di poter percepire cose.
Ecco che divago... non so scrivere la poesia in prosa, caro amico! Ma voglio provarci e allora mi regalo questa cronaca di una notte emersa, dai versi slegati, dalle rime accantonate con forza, da quella parte di me che pulsa lì, tra una metafora e un versetto.


Guardavo la notte scivolare sotto le ruote della macchina con la mente fissa su un pensiero, che la strada sembrava un lento scorrere del tempo, un attraversare la mia mente fino ad arrivare alla consapevolezza che stavo pensando, che la mia mente stava formando immagini per comunicare.
Le macchine, i motorini, le vetrine dei negozi chiusi, le finestre accapannate, tutto sembrava potenzialmente far parte di un altro universo perché in quel momento io vagavo altrove e avevo raggiunto il centro del mio caos personale.
Visi, amici, persone incontrate in un istante. Cosa stava pensando il mio universo mentale?
La notte mi sembrava un mondo a parte, un piccolo microcosmo bloccato per un secondo nel tempo. Ecco, che strano concetto quello di associare a un frammento di tempo un'immagine, un'idea.
Quella notte, quella strada e un viso, non ha importanza quale, di chi, erano calore, viaggio, passione. Cose che vanno, cose che vengono. Immagini che emergono dalla mente.
E finalmente, mentre mi trovavo a percorrere le strade buie della città con la musica a farmi compagnia e la voglia di infilarmi sotto le coperte, arrivò una sensazione definita di apertura. Mi capita quando un'idea pian piano prende corpo laggiù da qualche parte nella mia biblioteca mentale. E' una sensazione strana, non si può definirla facilmente, ma era vera quanto il freddo pungente sulle guance.
La notte, la strada, il viso.
Calore, viaggio, passione.
Freddo e realtà.
"Quali connessioni ci sono tra queste cose? Perché le sto pensando?" mi domandai.
All'improvviso, parcheggiata l'auto e imboccata la via di casa verso il portone, mi accorsi anche del silenzio. Adesso era lui la colonna sonora del mio camminare verso le idee. Buffo, poi, come uno le sviluppi quasi sempre in momenti di solitudine.
Freddo e realtà, solitudine. Non è corretto, qualcosa non va in queste associazioni. Ma il bello è che si erano formate da sole. Descrivevano l'attimo e afferrarle era irresistibile.
Mi resi conto che pian piano stavo già tracciando un sentiero o, forse, che lo stavo percorrendo subito dopo averlo scoperto per caso.
L'inatteso era un'altra delle cose che bilanciavano l'equazione parole-sensazioni-immagini-emozioni. Raccolsi anche quella.
Il movente era semplice, la mia mente aveva deciso che quella notte voleva dirmi qualcosa, che voleva farmi riflettere. Su di me, probabilmente, come fosse essa stessa una creatura indipendente. "Fico", pensai, e mi lasciai portare per mano fino a immergermi in quello strano mondo di forme esotiche del ragionamento.
Mi ritrovai sommersa, boccheggiante, in debito d'ossigeno. Dovevo scartare qualcosa, per venirne a capo. Sembrava d'aver davanti un puzzle o un rompicapo che solo io potevo sciogliere. Ma, mi chiesi, una volta risolta la questione cosa ne avrei fatto?
Mi è sempre piaciuto scrivere, e in questi momenti è quasi una cosa istintiva, normale formalità, una sorta di Pensatoio alla Silente dove scaricarmi dei molti pensieri per lasciare spazio a quelli nuovi. Ma non solo. Se avessi scritto per me stessa e basta, non avrei usato le parole nel modo giusto, sarebbero rimaste lì, inutilizzate dagli altri.
Ma le parole generano immagini e viceversa, l'idea di far giocare gli altri con le mie parole e le rispettive immagini e sensazioni a esse associate era qualcosa di estremamente curioso.
Poetessa per caso, ecco cos'ero. Cosa sono... Vabbe', cosa vorrei essere.
L'ultima sigaretta prima di andare a letto, prima della tazza di tè caldo.
Riordinare le cose, scaricarle sulla carta-pensatoio e dormire più leggeri, in attesa di nuove cose.
Cose che vanno, cose che vengono.
Mi fu impossibile farne una storia, così, da quella notte emersi con questa cosa...

Stando buia e silenziosa
cala la notte suadente
il ricordo d'un volto
- intreccio di sguardi -
freddo tra le mani,
il mondo tutto intorno...
pensieri slegati
mi portano sul sentiero
dove tu mi appari,
misterioso
ma vero.
- ed emergo,
corpo nel silenzio,
e respiro a fondo,
assaporo pensieri
e gioco nell'alba di un nuovo giorno -


lunedì 30 gennaio 2012

il suo sguardo si posa sulla mia indecisione.
è la pausa mentre prendo fiato per pensare
- immaginario sogno -
amo passeggiare nei prati distesi, ho il senso della vita,
percezione di spazi.
e la sua schiena è una distesa
a cui mi aggrappo, in cui mi ritrovo.
- scivola dentro di me,
adesso.
chi può dire quanto la fame di te mi mantenga in vita?
chi può conoscere,
definire,
i tuoi contorni quando si mescolano con la mia pace interiore? -
sono dispersa in molti luoghi e di ognuno porto i sapori dentro
e il suo corpo l'ho assorbito,
negli odori, negli sguardi, nei sorrisi.
le mie ossa si sono rotte sotto la sua ritmica pressione
palpitanti attimi di evasione
ed è la mattina, quel momento di sospensione in cui mi perdo a guardare.
ora basta con falsi nomi, falsi gesti e definizioni
non ci sono confini
dove corro io
non ci sono strade
solo sensazioni.
il vento solletica le braccia, scuote le fronde là nella valle
scende il silenzio e lui arriva,
col suo manto di ombra a portarmi via il sonno
a rapire l'ultimo barlume di sole.
non ho più appigli, scacciati dall'impetuoso ondeggiare dei suoi passi
da quei sorrisi poco nascosti,
non ho più corde da afferrare, né alcun posto dove tornare
- dispersa nelle sensazioni -
nessuna scusa da inventare.

sono nuda, circondata,
sopraffatta.
chiudo gli occhi e finalmente vedo,
finalmente guardo.
granelli di vita scivolano nel vento
e sul mondo cala ora il silenzio.



martedì 24 gennaio 2012

sarò
dove si frangono pensieri
attimi di cristallo
immobili nell'attesa
- mani distese
i sensi all'erta -
sarai
dove si scatenano movimenti
lampi di emozioni
frenetici rapimenti di sensazioni
- freme il tocco
scorre
e incide
la mia schiena -

dove
sarò tempesta e tuono
lampi di me
invaderanno il silenzio
arriverò ovunque
?
arriverò
a te?

- inondami
delle tue mani
dei tuoi respiri,
uccidimi
e mangiami,
sarò il veleno della tua anima -

oh
sarò l'impetuosa onda
laggiù, lontana,
e navigherò la notte
- alito di vento -
e le mie mani
affonderanno nella tua carne
dove tu sei,
dietro muri di magico silenzio,
arriverò...
perché non rimane altro.

- e danzeremo
nella pianura delle luci,
evanescenti... -


giovedì 12 gennaio 2012

ci sono strade
fatte di terra e piedi
altre,
di pelle e soffici dita.

perdersi è lieve,
come il tocco d'una piuma
la tua mano scorre sul collo
- sorrisi nascondono mondi
sospiri liberano vibrazioni
dalle braccia, dalle mani
e tu sei lì -

perdersi è vita,
come la pioggia fresca
il tuo respiro mi avvolge
- devio il pensiero,
lo lascio allontanare per non fartelo sentire
per afferrarne un altro
e regalarti il mio sorriso migliore
e io sono lì,
e
altrove -

ci sono vagabondi
di direzioni invisibili
mari distanti
prati accoglienti.
ci sono viaggiatori
silenziosi esploratori
di albe stiracchiate
e notti insonni.
ci sono intrecci casuali
imperfezioni umane
di battiti uniti
per un frammento d'attimo,
ed è subito giorno.

- imperfetto l'istante
stropicciate le labbra nel baciarsi
distolgo lo sguardo
timida fuga da tutto
ma magnetico è l'odore, il tocco,
che mi riporta indietro
a ritrovare parole
a scoprire vita
a regalarti un sorriso -

ci sono strade
che non conosciamo
ci sono giochi
che inventiamo
e d'amore,
a volte,
ci inganniamo
imperfetti eppur magnetici
siamo soli di mondi lontani.




lunedì 9 gennaio 2012

Se la vita ti va stretta...

Ricomincio da te, il nuovissimo romanzo di Eloy Moreno uscirà in Italia a gennaio, edito da Corbaccio.

Nel web già compaiono le prime recensioni, le prime anteprime di quello che a tutti gli effetti si presenta come un caso editoriale.
Dunque vediamo perché e di cosa si tratta!


Il caso editoriale.
Dall’autopubblicazione alle 10 edizioni in pochi mesi grazie solo a lettori e librai.
Quando Eloy Moreno ha messo la parola fine al suo romanzo, ha capito di aver scritto un libro importante.
Quando non ha trovato un editore, ha deciso di pubblicarlo a sue spese. Quando non ha trovato un distributore,
ha deciso di distribuirlo lui.
Di libreria in libreria, ha entusiasmato i lettori e convinto i librai: dai recessi più scuri degli scaffali più irraggiungibili, ha visto avanzare il suo libro fino ad arrivare fianco a fianco con quelli di Saramago… Solo grazie all'aiuto dei librai di Barcellona e poche altre città ha venduto 3.000 copie. Le case editrici incominciano a interessarsi al nuovo fenomeno.
Ricomincio da te viene acquistato dalla prestigiosa Espasa. Con i suoi 150 anni di storia alle spalle e la sua vocazione all'alta letteratura così come ai bestseller di oggi, pubblica autori come Luís Sépulveda e Mario Vargas Llosa, premio nobel per la letteratura nel 2010.
Il 13 gennaio 2011 il libro esce per Espansa con una tiratura di 60.000 copie.
Ricomincio da te scala le classifiche della Casa del libro, una delle librerie più importanti di Spagna, dove rimane per mesi e intanto colleziona più di 2.500 giudizi positivi sul sito di Moreno
Il romanzo viene venduto a Taiwan, in Catalogna e in Italia e sono aperte trattative per USA Francia, Germania, Portogallo, Olanda.


Forse siamo davanti alla prova che con la volontà e la caparbietà si riesce a realizzare un sogno. Messaggio positivo per il nuovo anno, allora! Almeno così si spera!

Vi lascio alla trama e al teaser, fatevi incuriosire!




Quando la vita va stretta
Quando è a rischio anche l’amore
L’unica soluzione è ricominciare

Dov’è il limite tra la tranquillità e la noia?
Da quanti anni non viaggio più in treno? Da quanti anni non faccio più niente?
A che età i baci del mio bambino cesseranno di essere d’amore per trasformarsi anch’essi in
baci di compromesso, baci d’abitudine, come quelli di lei? In che momento si romperà il
delicato filo che unisce due generazioni?

Superfici di vita:
Casa: 89 m²
Ascensore: 3 m²
Garage: 8 m²
Open space: 80 m²
Ristorante 50 m²
Bar: 30 m²
Casa dei miei suoceri: 90 m²
Casa dei miei genitori: 95 m²
Totale: 445 m²

Si può vivere tutta la vita in 445 metri quadri? Sicuramente. Il mondo è pieno di persone così:
persone che vivono in una cella senza essere incarcerate, che si alzano ogni mattina sapendo che
tutto sarà uguale al giorno prima e che il giorno dopo sarà la stessa cosa…
Lui è un uomo come tanti. Quarant’anni, una moglie, un figlio piccolo, un impiego in una società di
software, colleghi, genitori, suoceri, giornate scandite dalla routine del lavoro, una vita familiare ridotta a monosillabi di saluto la sera e la mattina, sempre più arida, sempre più marginale. Eppure da bambino non era così. Aveva dei sogni: per esempio costruire un capanno per starci con il migliore amico. E quello è stato il suo primo e più grande fallimento: qualcosa è andato storto, quell’estate la sua infanzia è finita. Ma adesso sente che è arrivato il momento di riprendersi il tempo che ha perduto, di riconquistare l’amore di sua moglie, la stima di se stesso. Ha un piano per ricominciare, ma non osa nemmeno confessarlo a Rebe, sua moglie: ormai è così distante, indifferente, forse ha un altro. Lui sospetta di tutto e di tutti, si sente braccato a casa e in ufficio, organizza piani per vendicarsi di chi considera ormai i suoi ex: la sua ex moglie, i suoi ex amici, i suoi ex colleghi… Ma il sogno rimane, e non è detto che nel modo più impensabile e assurdo non riesca a realizzarsi.

Questa è la storia di un uomo capace di realizzare il suo sogno: ricominciare tutto da capo.
Anche se tutti i sogni hanno un prezzo.


Un libro che tocca temi di cui si parla molto: l’alienazione sul lavoro, la distanza dalla propria
famiglia, la difficoltà di realizzazione, la fragilità dei rapporti, la generazione dei quarantenni di
oggi
Una voce sincera e autentica che ricorda quella dei protagonisti del primo Andrea De Carlo e
del miglior Nick Hornby


Buona lettura!