lunedì 28 luglio 2008

In Fondo al Mar...

Ebbene sì, anche i piccoli lavoratori sgobboni se ne vanno in vacanza.

Quest'anno me la sono davvero meritata, e dopo aver tirato giù santi e madonne per cambiare un biglietto, quando una perosna normale magari si sarebbe arresa... Panzer Mode On e via col tango! :D

Insomma, per farla breve raggiungo l'amore mio in quel della Sardegna, e aggiungo solo la sensazione e l'odore di quel caldo salmastro e pizzicante che si prova quando ci si sdraia sugli scogli e ci si sente un pò più bradipi del solito!

Buone vacanze a tutti!
Ci si rivede a metà agosto!

venerdì 11 luglio 2008

La Battaglia di Susy. Capitolo Cinque (Prima Parte)

Sabato, ore 01.30

"Allora, hai deciso o no...?"
"Deciso cosa?"
"Lo sai benissimo cosa..."
"Ah, intendi quello... Bhe, vediamo come va..."
"Piccola, non esiste vediamo come va. Vediamo come va tu lo senti dire a un medico che ricuce un buco, a uno che mette le corna alla moglie e cerca di non farla incazzare troppo quando lei lo scopre... Qui non si tratta affatto di questo, e tu lo sai."
"Perché te la prendi tanto? Insomma, in fondo sono solo fatti miei..."
"Eh no, bella mia. Sono decisioni serie quelle di stasera... Non esiste nessun vediamo come va, e lo sai perchè?"
"No, sentiamo che dice il saggio della montagna, avanti..."
"Ehi, che fai sfotti? Perché se non ti interessano i miei consigli puoi anche arrangiarti.."
"Avanti, dai che poi qui ho fatto..."
"Be', non esiste che dici vediamo come va, perché sei tu che decidi come va, sei tu che hai deciso di suicidarti e sei sempre tu che deciderai dove e come, anche se io il perché non lo comprenderò mai... Capito, piccola?"
"Io non voglio suicidarmi."

L'ascensore era rotto come sempre, o forse era stato il carico di birre ad averlo sfondato, comunque era irrilevante. Quelle scale erano come un mantra, uguali, infinite, sfinenti... Susy le saliva senza accorgersene, guardava l'ora e pian piano che le lancette ticchettavano nel loro microcosmo, era sempre più chiaro nella sua mente che il momento era arrivato... "Chissà che penserà..." si domandò pensando ad Alex, seduto lì ad aspettarla... Ad aspettare un nuovo film, altra birra, altri pop corn...

"Susy, dai che mettiamo Arancia. Sbrigati è il film che hai scelto tu."
"Eccomi eccomi, oh il distributore mi ha fregato i soldi, quindi niente resto!"
Eccolo lì, Alex, si capiva che cercava di non farsi vedere mentre la fissava inmpensierito...
"Allora, Alex" gli disse sorridendo, "Visto? Ti ho pensato e anche se è un classico... l'ho scelto comunque."
"Be', che ti devo dire? Lo adoro. Lo sai."
"Si, lo so."
"Oh fatela finita che comincia e qua Bea non l'ha mai visto!"
"Voi intanto iniziate, io vado a prendere da bere."
"Ti dò una mano."Alex s'era alzato svelto come un gatto e aveva seguito Susy in cucina.
Dal bagno arrivava un odore di vomito fresco.
Chiuse la porta.

...

"Finita, cazzo!"
"Eh già..."
"Perché?"
"Perchè l'abbiamo bevuta tutta..."
"Non sai essere più creativo...?"
"..."
"Allora?"
"è finita perché così accade a tutte le brave bottiglie di tequila, prima o poi..."
"Mmmm, secondo me non è finita, se n'è andata... ha deciso che era tardi e che doveva tornare a casa..."
"Messico?"
"Non lo so, dici che è messicana la tequila?"
"Bho, mi sa... Perché il sakè è giapponese, no!?"
"Ma che c'entra il sakè? Stiamo parlando della fottuta tequila."
"Già..."
"Che c'è?"
"Vuoi sapere che penso?"
"Sì..."
"Secondo me se n'è andata per lasciarci soli."
"Okay, ma adesso che facciamo?"
"Parliamo se vuoi. Sennò andiamo a vedere Alex bello..."
"Alexbello non mi va di vederlo, te l'ho detto."
"Pensi che io sia un idiota?"
"Perchè cazzo mi chiedi queste puttanate?"
"Non so, la tua amica, quella di prima, mi guardava strano..."
"Pat?"
"Non so come si chiama, ma mi guardava strano quando siete tornate... Ah, che scemo, vero?!"
"Se lo dici tu..."
"Tu... Tu gli hai raccontato di Baudelaire, vero?"
"Tutti sanno quella storia. E comunque, che c'entra, adesso? Voglio dire, siamo qui, in cucina col culo per terra, le birre non si sa se ci sono, la luce è fulminata, la tequila è finita e i surgelati del frigo se continuiamo a tenerlo aperto per rollarci le sigarette va a finire che si alzano e se ne vanno... E tu che fai? Mi tiri fuori Baudelaire? Sei incredibile...!"
"Non capisco mai quando scherzi e quando sei seria..."
"Oddio, devo essere irritante, cavolo, sono una persona irritante!"
"Per niente. Sei incredibile."
"Ecco, lo sapevo."
"Cosa? Cos'è che sapevi?"
"Lo sapevo, sei uno di quelli che fa i complimenti o i commenti senza sbottonarsi, non dici mai cosa provi..."
"Ma non è vero. Ho detto che sei incredibile, mi pare bella come cosa! E poi, non l'hai appena usato anche tu?"
"Senti, è troppo facile accusarmi, e comunque c'è una grande differenza tra me e te..."
"Ah sì?"
"Sì."
"E quale sarebbe?"
"Ora non scocciarmi, tu e i tuoi commenti fraintendibili..."
"Fra-che?"
"Lascia stare..."
"Susy?"
"Seee?..."
"Sei ubriaca...?"
"Ecco, questo è uno stramaledetto complimento..."
"Sì, sei ubriaca."
"Meraviglioso. è una sensazione mitica, non trovi? Ti senti galleggiare come un palloncino e nello stesso tempo stai tranquillo, perché non pensi a niente, proprio a niente... Comunque, io sono lucidissima."
"Dai, andiamo a vedere Arancia... Forse facciamo ancora in tempo."
"Ma quanto ci abbiamo messo a scolarci la tequila?"
"Non so, ma credo ne sia caduta un pò per terra quando hai allungato il piede..."
"... Okay, andiamo, ma sia chiaro, io voglio vedere il film!"
"Ma non avevi detto-"
"Film!"
"Sì padrona!"
Susy guardò Alex sorriderle nel buio, la luce del frigo mandava un giallore pallido e freddo sul pavimento mattonato... La bottiglia di tequila era lì, davanti al frigo, in mezzo a tovaglioli e bicchieri da caffè di plastica.
Non aveva fatto cadere la bottiglia, semplicemente, quando aveva proposto di farla bum-bum, la tequila era esplosa dai bicchierini di plastica accartocciati e lei e Alex avevano riso come matti per una stupidaggine.
Doveva alzarsi, doveva fingere che la cosa non cominciasse a piacerle sul serio...
O così, o sarebbe stato come quella volta, da piccola, quando camminando in montagna aveva deciso che ce la faceva, che sì, ce la faceva a trovare la strada e invece era scivolata nel fango e nell'erba grassa e aveva avuto paura, mentre gli alberi sfrecciavano dal pendio... "Già...", pensò Susy, "Però cavolo... è stato comunque uno spasso!"
"Alex, aspetta... Aiutami a raccogliere i bicchierini e poi andiamo."
"Lasciali, sarà la traccia di questa serata!"
Susy si alzò, andò verso la luce del corridoio, poi, distrattamente, si voltò a guardare le sagome piccole e accartoccaite dei bicchieri davanti al frigo ancora aperto...

venerdì 4 luglio 2008

LAB... (Molla l'osso!)
Ed eccolo qui, il volumetto antologico di poesie, tema La Nostalgia, targato LAB, Giulio Perrone Editore.

Piccolo, maneggevole...
Sì, vabbe'... Chissenefrega! :P

Il punto è che pian piano ci si deve far strada, e questa è la mia seconda volta... Peccato non esistano seconde volte in questi casi!