domenica 20 dicembre 2009

Skreemer e la veglia di Finnegan...

E' uscito questo venerdì Skreemer, tradotto da me quest'estate.
E' un bel fumetto, particolare nel suo genere.
La cosa che intriga, o che almeno ha intrigato moltissimo me quando l'ho preso tra le mani per tradurlo, è questo accenno più o meno velato al Finnegan's Wake.
Sì, avete capito bene! Sto parlando proprio del Finnegan's Wake di James Joyce, ma non solo.
Il caro Joyce, che di certo fu genio nel suo genere e nelle sue pulsioni letterarie, ha preso ispirazione da un'antica canzone popolare irlandese, Finnegan's Wake, per l'appunto. Da questa ha tratto spunto per il suo "romanzo" (e lascio il virgolettato di proposito su questa definizione, perché dovrei aprire un post apposito solo per questo e spiegare meglio... ma tranquilli, non lo farò!)
Skreemer si può definire pulp? Mah, per certi versi sì, anche se forse l'allegoria e la malinconia di questa figura governano la narrazione e le bellissime e particolarissime immagini di una storia forse fuori dal tempo, che in qualche modo fa anche riflettere su un paio di cosette e che nel suo microcosmo trascina con se molti elementi dal cinema, dalla letteratura e ovviamente... dai fumetti!
Va certo detto, ed è ben chiarito nell'introduzione, che Joyce ha giocato un ruolo fondamentale nell'ideazione e nella stesura di questo volume, si potrebbe dire che ne costituisce le fondamenta, che fa da collante a una storia perfettamente equilibrata tra narrazione e immagini.
Non è stato facile affrontare questa traduzione; i rimandi al Finnegan's Wake sono notevoli e, ahimé, per chi non conosce l'opera o per chi va a leggere questi spunti nel testo, ci sarà una soddisfazione e una comprensione minore e di minor gusto verso questo bellissimo fumetto. come dire, mi spiace per quelli che non conoscono Joyce, che non conoscono il Finnegan (o almeno la canzone) perché comprenderanno di certo il fumetto, ma ne perderanno quelle sfaccettature che lo rendono così particolare e non proveranno un apprezzamento totale dell'opera che, già in traduzione, perde moltissimo di questo sostrato letterario che possiede e che è stato abilmente dosato un pò in tutta la sua stesura, dalla parola al disegno.
Accenno alla traduzione e alla perdita perché, appunto, difficile è stato riproporre questi elementi mescolati col testo, con la storia che scorre tavola dopo tavola. Chi conosce un pò Joyce e il Finnegan, mi capirà quando dico che non è stato facile affrontare una traduzione italiana, per chi non lo conosce, invito a leggere e incuriosirsi in proposito, che i fumetti non sono roba per bambini, ma ci ripropongono sempre più spesso materiale interessante da approfondire.
Nel testo è contenuta la canzone popolare che ispirò Joyce. Questa è stata una delle molte cose difficili da affrontare.
Non esiste una traduzione di questa nota canzone.
Non esiste una traduzione di una canzone che risulti specchio dell'originale.
Non esiste una traduzione fatta bene, che non tradisca mai.
Le traduzioni non sono verità, le traduzioni sono riverberatori ì, per citare il caro Henry James, della mente dell'autore; il traduttore, dunque, è un filtro e deve il più possibile allargare la mente perché il testo originale non venga storpiato.
Tradurre canzoni è pressoché impossibile... o quasi.
Avete tutti presente Grease?! Certo che sì!
Ecco, quello è un esempio lampante di come e quanto sia difficile tradurre le canzoni quando giocano un ruolo fondamentale per la comprensione del pubblico. Quando sono loro a farla da padrone in un film... o in un fumetto!
In Skreemer la canzone popolare non gioca un ruolo dominante, ma ha un suo motivo d'esistere.
Per quanto abbia fatto presente che il testo originale andava doverosamente lasciato (confido che esistano sempre persone che sanno ormai leggere l'inglese e capirlo), nell'edizione che comprate c'è la traduzione da me dolorosamente proposta.
Non è lei.
Non è la canzone popolare che potreste ascoltare nei migliori pub irlandesi.
Non è stato facile e vi assicuro è stato molto molto faticoso!
Tornando a un discorso generale sulla traduzione di canzoni, aggiungo che non andrebbero mai e poi mai doppiate, se parliamo di film, ma che i sottotitoli in quel caso sono doverosi. Pertanto capirete come la mia difficoltà nel non poter usufruire di un sottotitolo in questo caso mi abbia costretto a scelte distanti dall'originale seppur ponderate, calcolate, pesate e mirate al concetto portante del Finnegan'sWake.

Insomma, spero vi piacerà comunque questo bel fumetto e prometto, a breve, di postare il testo originale della canzone popolare, per non far torto a quelli che avrebbero voluto (come sarebbe stato doveroso fare) un bel testo a fronte in un'edizione cartonata fantastica!

Enjoy!

venerdì 18 dicembre 2009

Mary P. e il viale senza ciliegi (Parte 5)

L'armadio s'era rivelato angusto... nel buio, tra pellicce morbide e maglioni invecchiati, i passi secchi sul legno erano diventati più acuti, come se camminassero su strada. Pian piano, il buio pesto che li circondava in quel passaggio stretto aveva cominciato a diradare e in lontananza c'era una specie di luce, ma non artificiale, nè di candela... era naturale.
Oscuro procedeva a tentoni, con una mano puntava avanti a lui una torcia che, non se ne rese subito conto, non s'era accesa, e con l'altra si reggeva alla parete dell'armadio quando, all'improvviso, si rese conto che l'armadio era sparito... guardò a terra e vide del terriccio indistinguibile in quella penombra e la mano, che scorreva lungo il muro, stava davvero toccando un muro! Era pietra, mattoncini forse, fredda e ruvida. Oscuro si rese conto che quello che stavano percorrendo non era affatto un sentiero, nè un passaggio dietro l'armadio... erano finiti in un viottolo, al confine, forse, con un altro mondo...
Possibile? D'altronde per arrivare là aveva affrontato all'incirca una situazione simile...
Aumentò il passo e s'avvantaggio rispetto al compagno, che sentiva farsi sempre più silenzioso, intento com'era a non inciampare nel mantello logoro troppo lungo...
Quello che vide, uscendo dal viottolo buio, aveva davvero dell'incredibile e Oscuro non poté far altro che bloccarsi a bocca aperta, lasciando cadere a terra la torcia rotta.

martedì 15 dicembre 2009

Mysterious way...

Dicembre porta bene (speriamo...) e vi trascinerà nel passato con questo volume di House of Mistery.

Stavolta la traduzione è recente, sviscerata nel caldo di agosto...
Vi piacciono i misteri? Le storie appese a un filo? Bene!
Pubblicato la scorsa settimana... un volume da brivido!

Enjoy!
Il Dinamico Duo fa il botto!

Pubblicato la scorsa settimana, Universo DC Robin vol. 4!

Il malloppone promette bene come gli altri tre già pubblicati!
Traduzione di molti, molti mesi fa... spero vi piaccia!

Enjoy "my" creature!
A volte ritornano...

E dalle ceneri dei lontani primi anni '80 ecco a voi il primo volumone di Batman e gli Ousiders.

In realtà, è uscito il 4 dicembre... :D
Presa da altri impegni, ho dimenticato di postare.
Comunque, al solito, la traduzione è mia.
Compratelo, seguiranno altri 2 volumi!

Enjoy!

martedì 1 dicembre 2009

Small and Medium... but always Books!

Torna anche quest'anno la Fiera della Piccola e Media Editoria, a Roma presso il Palazzo dei congressi dal 5 all'8 dicembre.
Qui trovate il link al sito con ogni informazione utile, anche per l'acquisto online dei biglietti e degli accrediti!


La fiera sarà come al solito piena; un bel momento per sfogliare, guardare, comprare e scoprire cose nuove. Consigliata a chi ha voglia di passare un pomeriggio diverso!

Enjoy

martedì 10 novembre 2009

Cookaround

Eccolo qui, il libro di Cookaround, forum per chi ama cucinare, inventare, degustare e divertirsi
con i sapori.
E'un buon progetto, un progetto ambizioso e ben supportato, ma soprattutto fatto con passione e divertimento, perché a cucinare, oltre agli esperti, ci siamo noi incapaci, noi sbrigativi, noi inventivi, noi copioni... insomma, noi, che magari vogliamo provare a fare qualcosa di diverso, di nuovo... Dietro Cookaround ci sono tanti cervelli, tanti cuori; immagino la difficoltà nello scegliere le ricette per questo bel libro; la pazienza per realizzarle e regalarle a lettori di ogni grado: che siate bravi o no tra i fornelli, queste sono ricette accessibili praticamente a tutti. Ottima edizione della Castelvecchi, davvero ben curata. Curioso il formato e, in fondo, buono anche il prezzo (25€). Ne vale la pena spenderli, questi soldini, perché dentro troverete ottime curiosità da copiare e, perché no, modificare ancora e ancora!
Io sono rimasta rapita dal polpettone ripieno di.... eh, compratelo e lo saprete!

Spero che prima o poi riescano a fare un libro buono come questo anche per le intolleranze/allergie alimentari; lo dico perché da celiaca posso assicurarvi che girano delle strambe cose nelle librerie... (comunque poche).
Insomma, lunga vita a Cookaround, speriamo sotto molti alberi di Natale quest'anno e, perché no, l'anno prossimo... in fondo, se un piatto è davvero buono si fa sempre il bis! :D

domenica 8 novembre 2009

Birds of Prey vol.2
Se come me eravate a Lucca Comics&Games, e vi siete magari aggirati nello stand della Alastor forse, tra i moltissimi volumi, avrete intravisto anche questo, ufficialmente distribuito dallo scorso 6 novembre.

Le nostre eroine sono sempre più belle e sempre più agguerrite, coinvolte in storie ogni volta mozzafiato che scopriranno man mano le debolezze e gli affetti di ognuna, dandoci col tempo un quadro più dettagliato di ciascuna di loro.

La traduzione è sempre mia, che ho curato tutti e sei i volumozzi.
Vecchia, quasi di due anni fa, ma finalmente vede la luce!
Beh, meglio tardi che mai!

Enjoy!
Sherlock...

Amate Sherlock Holmes? O preferite Watson?
Chiunque dei due preferiate, ora potremo vederli sul grande schermo.

Mentre a fine novembre, in collaborazione con l'Università dell'Aquila, ci sarà l'annuale riunione de Uno Studio in Holmes, Società Sherlockiana Italiana (A Study in Holmes - The Sherlock Holmes Society of Italy) ecco che questo trailer già fa sognare quelli che amano Doyle e la sua creazione ma che, magari, non sono stati ancora travolti dalla vera passione che spinge studiosi e semplici appassionati a dedicare il proprio tempo allo studio del cosiddetto Canone.
Ebbene, se vi itneressa questo è il link su Facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=153907763085&ref=mf . Appuntamento per il 20, 21 e 22 novembre all'Aquila.

E finalmente arriviamo al trailer ! :D

e se cerchiamo ne salteranno anche altri...d'altronde su Sherlock si è scritto tanto e moltissimi sono i film, i cartoni e via dicendo che girano da sempre tra noi!
Di recente ho letto il bellissimo Sherlock Holmes contro Dracula di Loren D. Estleman, edizione Gargoyle Books. A lui si deve anche Lo strano caso del Dr. Jekyll e Mr. Holmes, sempre edizione Gargoyle Books. A chi piacciono i romanzi vittoriani, in generale, consiglio caldamente la lettura; per quelli che poi amano sia Sherlock che il Conte più famoso del mondo, be', quale momento migliore e quale trovata più felice di metterli insieme e poterne leggere contemporaneamente? Chi vince la sfida? Difficile a dirsi, leggete e saprete!
Per chi invece vuole farsi travolgere dalle parole del passato, ecco l'elenco del Canone com'è a oggi.

Buon divertimento!

Romanzi:
Uno studio in rosso (1887)
Il segno dei quattro (1890)
Il mastino dei Baskerville (1902)
La valle della paura (1915)

Racconti:
Le avventure di Holmes
Uno scandalo in Boemia
La lega dei capelli rossi
Un caso di identità
Il mistero di Valle Boscombe
I cinque semi d'arancia
L'uomo dal labbro storto
L'avventura del carbonchio azzurro
L'avventura della banda maculata
L'avventura del pollice dell'ingegnere
L'avventura del nobile scapolo
L'avventura del diadema di berilli
L'avventura dei faggi rossi

Le memorie di Holmes
Barbaglio d'argento
La faccia gialla
L'impiegato dell'agente di cambio
Il "Gloria Scott"
Il cerimoniale dei Musgrave
I signori di Reigate
L'uomo deforme
Il paziente fisso
L'interprete greco
Il patto navale
Il problema finale

Il ritorno di Sherlock Holmes
L'avventura della casa vuota
L'avventura del costruttore di Norwood
L'avventura dei pupazzi ballerini
L'avventura del ciclista solitario
L'avventura della scuola del priorato
Black Peter
L'avventura di Charles Augustus Milverton
L'avventura dei sei napoleoni
L'avventura degli occhiali a pincenez d'oro
L'avventura della scomparsa del terzino
L'avventura di Abbey Grange
L'avventura della seconda macchia

L'ultimo saluto di Sherlock Holmes
L'avventura di Wisteria Lodge
L'avventura della scatola di cartone
L'avventura del cerchio rosso
L'avventura dei progetti Bruce-Partington
L'avventura del poliziotto morente
L'avventura di Lady Frances Carfax
L'avventura del piede del diavolo
Il suo ultimo saluto

Il taccuino di Sherlock Holmes
L'avventura del cliente illustre
L'avventura del soldato dal volto terreo
La pietra di Mazarino
L'avventura dei tre frontoni
L'avventura del vampiro del Sussex
L'avventura dei tre Garrideb
Il mistero del ponte di Thor
L'avventura dell'uomo carponi
L'avventura della criniera del leone
L'avventura dell'inquilina velata
L'avventura dello Shoscombe Old Place
L'avventura del fabbricante di colori a riposo

Oooooh Rust!

E non potevo non segnalarlo... ma lo saprete già in molti.
Comunque seguiamolo tutti insieme!

Enjoy Rusty Dogs!

giovedì 22 ottobre 2009

A Gospel of Dracula...

News, News!

Finalmente ho iniziato il tirocinio del Master...
Un gargoyle mi ha accolto sotto le sue pietrose ali gelide e scure come la notte in quel della Balduina.

Circondata da locandine di film storici come Dracula, libri che trasudano sangue e oscurità, sono approdata alla Gargyole Books, casa editrice specializzata in libri horror (trovate il link nella colonnina dei Siti Vari).

La Gargoyle è una piccola realtà editoriale, ma già ampiamente affermata, con un'impronta di carattere e precisa che mi sento caldamente di consigliare a tutti gli appassionati del genere e a chi vi si avvicina per la prima volta.
Sul sito trovate il catalogo e le novità di prossima pubblicazione.

Prima o poi comparirà anche il libro a cui sto lavorando...
Per ovvi motivi editoriali (ok, devo ancora chiedere se posso o non posso pubblicizzare la cosa) non rivelerò il titolo, almeno per ora.

Una grande opportunità comunque!

Stay Tuned!

Ele

venerdì 25 settembre 2009

Once Upon a Time...

C'era una volta Batgirl... La prima Batgirl.
Ecco a voi un'altro straordinario volume firmato Scott Beatty, Chuck Dixon, Marcos Martin e Alvaro Lopez da oggi in fumetteria.

Batgirl Anno Uno racconta la storia di Barbara Gordon e di come, con coraggio, caparbietà e intelligenza, diede vita all'eroina Batgirl che tutti ben conosciamo.
Una storia che racconta gli esordi di Batgirl, con i problemi e le sofferenze che comporta trasformarsi in un eroe mascherato.
Dopo Robin Anno Uno, ecco un'altro straordinario volume sulle origini, il terzo sarà Nightwing, che non poteva mancare.

Compratelo, leggetelo, perché è davvero bellissimo, e spero con la mia traduzione di aver contribuito bene!

Enjoy!

venerdì 18 settembre 2009

From Gotham to Metropolis with love...

Notizie notizie!
Da oggi potrete trovare questo bel volumazzo, Batman e Superman World's Finest, la traduzione è mia e spero vi piaccia! Speriamo pure che stavolta ci sia il mio nome! :D

Che dire, due personaggi davvero amati, due mostri cult in questo mondo di maschere e mantelli insieme per un lungo ciclo di storie ( 300 pagine scarse se non erro...), in cui seguiremo il Cavaliere Oscuro e l'Uomo d'Acciaio in una storia che ci mostrerà la loro grandezza, fatta anche di difficoltà, di limiti e delle molte differenze che però non ci hanno impedito di amare questi due straodinari personaggi!
Be'... Buona lettura!

mercoledì 2 settembre 2009

Birds of Prey vol.1
L'esperienza insegna, dicono... e dicono anche che bisogna avere pazienza...
Be', dopo un anno e passa di attesa ecco finalmente Birds of Prey vol.1/6 in uscita venerdì 4 settembre...
La mia prima traduzione! Sigh... A ripensarci ora... Che faticaccia!

E per mia fortuna a settembre usciranno anche altre cosucce!

Enjoy!


Ecco dopo averlo sfogliato, con tristezza mi accorgo che si sono persi per strada la dicitura Traduzione: Elena Cecchini....
Vabe', cmq, è tutta farina del mio sacco... che amarezza

sabato 8 agosto 2009

SPLASH!

Gentaglia... ci rivediamo a fine mese! :D
Me ne vò in terra sarda!

Buone vacanzuole a tutti!!!

venerdì 7 agosto 2009

One, Two, Three!
Esce oggi Universo DC Robin volume 3!

Il nostro eroe torna con le sue storie in solo.
Amori, dolori, nemici a non finire...
Una bella raccolta dove si esplora ancor più a fondo il rapporto tra Tim e Robin.
Anche questa è una traduzione che ho fatto mesi fa, spero bene! :D

Godetevela!

venerdì 31 luglio 2009

Gli Eroi dell'Ovvio...

Non sono ancora convinta di farlo, quindi do giusto una bottarella così...

Gli Eroi del Crepuscolo... Cioè, parliamone...
Sempre che vi vada perché, seppure l'autrice sia giovane e ha tutta la mia stima perché cmq scrivere un libro intero non è facile e perché per vie traverse so bene chi è e cosa significa questo libro per lei, c'è da dire che si corre il rischio di dormire anche solo a parlarne, figuriamoci a leggerlo.

Personaggi: nomi strani, scelta ardita ok, ma se non ricordi i nomi dei personaggi perché si somigliano troppo o perchè il protagonista (Lyannen) ha un nome un filino poco cazzuto e diretto, qualche problema c'è.
Caratteristiche: ecco, gli elfi già esistevano, li ha inventati qualcuno che non diciamo per non offendere nessuno...allora che si fa?ma sì, inventiamo creature che gli somigliano ma sono Eterni... e in tutti i sensi. Poi facciamoli tutti biondi, altissimi e belli. Però occhio, il personaggio principale dev'essere un outcast (ecco che si seguono i dettami della narrativa!). Piccolo, mezzomortale e coi capelli scuri. Mi di spiace, ma il personaggio principale che dovrebbe svoltare gli eventi alla fine non combina un tubetto...è noioso, non è divertente e ha una storia con la figlia del re (guarda che coincidenza!) che non sta nè in cielo nè in terra... E questo tanto per dirne alcune al volo...
Trama: siamo un bel popolo viviamo all'ombra di antichi eroi e di una lontana guerra con la Tenebra (eco del Nulla di Fantasia, ma lo prendo come omaggio, che almeno è lecito farlo!). I personaggi sono per la maggior parte poco convincenti, hanno poco mordenti, te li ricordi appena. Il cattivo, lo speri andando avanti, sarà quello sicuro più caratterizzato... volete sapere? No. E' ridicolo, mi domando: volutamente? Se sì, non si capisce. Non ha un nome cazzuto (prendete chessò, Gmor, Sauron, e via dicendo...), non è cazzuto lui e soprattutto... fa ridere...il che non è male, ma credo non sia voluto. Dietro le sue parole, i suoi dialoghi, si nasconde il nulla. All'apparenza dovrebbe risaltare questa facciata di odio che lo spinge a scatenare una guerra, l'eterna lotta tra bene e male (sì, siamo ancora in piena meccanica narrativa), ma ha un compare che fa acqua, dai, sono amici da quand'erano piccolini...!!! Ma si può sentire?! AAAH!

Insomma, in generale direi che la trama è classica, ben distesa nella narrazione, tra eventi, svolgimenti e incontri con pg nuovi che contribuiscono ad arricchire la storia più dei personaggi principali. Li troviamo debolucci, poco convincenti, soprattutto nella persona del protagonista e del cattivo di turno. I dialoghi sono lenti, quando vogliono far ridere sono forzati. I capitoli sono organizzati abb.bene, ma ogni cambio,ogni stacco il lettore si trova davanti a una ripetizione, a un riassumendo, a un mini promemoria inserito tra le righe per ricordarti che pincopallo nel capitolo prima aveva trovato una cosa e che adesso aveva quella cosa che aveva trovato nel capito prima e che avrebbe usato ora che l'aveva trovata e che mi raccomando ricordatevelo ma se tanto ve lo dimenticate ve lo riscrivo venti volte nei capitoli successivi... Ecco, avete un'idea di quanto sia fastidioso?
Inoltre, non sempre i concetti sono espressi bene in italiano. Le frasi spesso sono costruite...non male, ma tentennanti. L'editor non ha fatto un gran lavoro se ha lasciato passare alcune di queste cose. Leggere diventa non solo un filo soporifero all'inizio (il libro sembra non partire mai, ma la vedo più come una scelta), ma è una corsa a ostacoli con la digeribilità... alternarsi di frasi, modi di dire colloquiali totalmente fuori luogo, errori vari, perdita dei dettagli che mutano di pagina in pagina... insomma un gran macello.

Perdonatemi, l'ho letto tutto, ma che grande, enorme fatica... Di genere, e quindi scontato che fosse così... scritto da chi è fissato per quel genere e non si rende conto che è difficilissimo inventare cose nuove e se non le si inventa, quanto meno usare a modo proprio quelle già esistenti. Scritto da un'italiana...ora non voglio blastare gli scrittori italiani, ma il fantasy non appartiene alla nostra cultura, non ancora almeno e questa è l'ennesima deludente verità... Tremo al pensiero che ne uscirà un'altro...

Comunque, la mia analisi è sommaria, lo ammetto e confesso che ho volutamente scelto di farla così, perché andare ad analizzare un libro così è difficile, lungo, massacrante, per il libro e per chi lo fa. Inoltre rimando a questo sito http://fantasy.gamberi.org/2008/07/03/il-crepuscolo-del-fantasy/ (grazie a RRobbe per averlo citato nel suo blog altre volte) dove si sono presi la briga di parlare di questo orrore...
Un'ultima battuta, mi stupisce che Repubblica gli abbia dedicato un grande paginone... A volte penso che certo giornalisti non sappiano di cosa scrivono. Che gran tristezza.

Voto: 4, 4/2... regalato

giovedì 23 luglio 2009

Sexy Lady...
Quando la notte cala e si fa culla, e la solitudine sembra una dolce fanciulla distante, non c'è gioco non c'è memoria e comincia così la storia.

Daria aveva un piano, l'aveva preso per mano da bambina, ma le era sfuggito un giorno d'inverno, quando tutto era bruma e gelo e niente c'era di vero.
Scivolava pericolante lungo le vie acciottolate del centro, Roma sembrava una signora infagottata, di vento e pioggia, che la neve era ormai un mito lontano, ardito, forse pure un pò antico. Lei, la neve, l'aveva immortalata nel sorriso di bimba di una foto sbiadita, ormai smarrita altrove.
Ma quella sera il suo tacco 12 aveva percorso la via del cambiamento, presa dal tormento di far qualcosa. E Daria aveva infilato le calze e la gonna invisibile sotto il cappotto consunto, che Roma c'ha i suoi tesori di bottege al ribasso, se sai dove cercare.
E lei, lei era una che sapeva dove cercare.
Una truccatina nello specchio mezzo rotto, una telefonatina. Bussa a qualcuno, toc toc, e sapeva già che chiudendo una porta spesso si apre un portone.
L'indirizzo ce l'aveva, in tasca la speranza.
"Bella sei bella, ma che sai fare?"
"Non saprei", disse lei timida
"Ballare, sai ballare?"
"Posso provare, sono una che si adatta".
"Hai un non so ché, per me va bene".

E così era cominciato tutto, una scala malridotta nelle vie del centro, una gonna stropicciata che sembrava un fazzoletto di pianto e le mani consunte e unte d'un uomo si potrebbe dire di malaffare. Più di mala che di affare e di certo uomo alla lontana.
Ma Daria era una farfalla, volava basso, volava a caso, e oramai aveva scelto.
Male.
E il perché era un dettaglio poco definito.

Passano gli anni, passano i momenti, il tormento resta e s'aggiunge all'ansia da prestazione. Gli uomini sono burattini tra le sue gambe, perché lei sa che fare. Lei sa come girare, come navigare, e lo fa senza più lacrime, quelle della vergogna, del non so che. Lei, ora, inventa il mare.
Inventa storie a non finire, sexy lady oltre ogni dire.
Intorno le cose cambiano e si smontano, ma lei resta sempre in corsa.
Su Daria ci puoi contare, nella notte è un fiume in piena e di giorno rugiada sul cuscino... se ne sta lì, addomestica il tempo ed è pronta a svanire in un istante.
Una sera d'estate camminava leggera tra le luci della sera, la meta era diversa ma non contava.
Ferma al semaforo, mentre si truccava, un giovanotto dall'aria divertita s'avvicinò e le porse una matita.
"Questa è tua, ragazza della notte".
"Non sono più una ragazza...".
"Ma la notte è comunque tua".

Un click scattò nelle sua mente, sapeva di aria e di speranze, risuonava di vita e di sorrisi.
Allora Daria alzò gli occhi, rimise apposto la matita e in un istante che l'era parso fino ad allora lontano, gettò all'aria un'intera vita.

lunedì 20 luglio 2009

Man on the Moon.

Shine è un poeta, per nome, per caso, forse un profeta.
Del giorno sa che rumoreggia di vita e cose, della notte conosce la tristezza della parola.
Sta lì, sveglio a far del vento un filo di seta, intesse mondi e poi li spreca sulla rete invisibile che ci collega.
Sa di frutta e di fresco,la notte, un gelido rintocco. Allora ne sorseggia il succo, la notte poi si fa insidiosa ed eccola che addosso a lui riposa.
Sa di malia e vento, di sogni e pensieri. E lui lì, a cogliere i frammenti dei dormienti.
Sa di sensualità e passione, di occhi e bocche. Allora Shine risplende e fa luce, intreccia cose e gente, luoghi e sentimenti, frasi non dette, frasi spezzate, lasciate a metà e donate al vento. Lui le coglie e ne fa il suo turbamento, poi lo piange fuori e lo dona al mondo.
E la notte glien'è grata, perché Shine il poeta la spoglia del manto di velluto ormai consunto e la fa bella come luce di notte.
Shine è un poeta, per nome, per caso, forse un profeta.
Del giorno sa che ci vive, della notte sa che ne fa parte.
Sì copre di strali e ne fa culla.
L'amico perduto...

Antonio aveva un tesoro ma non di quelli che trovi sotto l'arcobaleno, un gioiello di meccanica e altro che sferraglia a più non posso. Sfrecciava piano, ma ad Antonio sembrava volasse, sulle strade sterrate o che so io, le discese ardite e le risalite, ma poi no, niente deserto.
Ad aspettarli c'erano quasi sempre luci e voci e cose e sensazioni, e Antonio le passava in rassegna piano ogni volta che montava in sella al suo destriero, bianco nero grigio bigio, non importa, quel che conta è la meta, è la corsa.
La corsa.
E corre corre, la locomotiva, sembra quasi cosa viva; e Antonio lo sapeva, lo sentiva. Lo sferragliare era musica per lui, e le dimensioni non contavano, la potenza nemmeno, ma l'affetto quello sì. Non era una moto 10hp, non era cromato, ma lo zip lo portava dove voleva, uomo sulla luna.
Poi, un giorno, il decollo andò male; l'odiatoamato sferragliare non si fece più sentire, al suo posto la luna sveglio le stelle e la camminata, Antonio, se la sentì sotto la pelle.


Shout...

Chiara stasera ha una luce nuova sul viso, quell'imbrunire d'estate che ti apre un sorriso.
E' lì, pronta, sigaretta e borsetta, vestiti comodi e scarpe impolverate.
Di lato, il viso, nasconde una verità appena scoperta, l'aria poi fa il resto, e quando si alzano le prime note la guardi e lo sai che ha un mondo in testa.
E' il suo, l'ha mangiato prima di uscire, di corsa, che la vita è breve e va giù liscia.
Rigira distratta la bionda tra le dita, lei che è rossa fuoco e che della vita ne sa poco; allarga lo sguardo e non vede niente, anche se c'è pieno di gente.
Chiara stasera ha perso qualcosa, l'amore diceva qualcuno, la testa dice la madre, così invece di scacciar via tutti è lei a scappare, corri bimba corri.
E la strada scivola liquida sotto le ruote, mangia chilometri a suon di note; la luce si fa scura e la notte no, non le fa paura. Perché Chiara s'avvolge nel momento, lo guarda, lo ama, e se lo prende. Lei, che della vita ha letto poco e della morte nulla, ora è là, sirena distesa nel buio tra tanta gente che grida.
Shout, shout, Ready or not...
E lei ancora non lo sa che non è pronta, ma la notte no, e la luna assassina la fa brillare suadente come un fiore distante.
E Chiara sogna, Shout, Shout, Ready or not...
Ed è subito mattina.
M'hanno tolto pure le parole...
Non voglio giustificare la mia quasi assenza dal blog...
Non voglio dire nemmeno che non scriverò ancora...

Ma mi hanno tolto le parole... oltre che altro...
So incazzata, accaldata, un filino stressata e mortificata, nonché in lontananza (molto in lontananza) vedo l'orlo della depressione da un lato e quello del non ottener nulla dall'altro, nel mezzo nebbia che pian piano si diraderà...

Grazie, belle sensazioni!
Permettete? Un applauso alla Magic.

E scusate lo sfogo.

venerdì 3 luglio 2009

Double Duce...
Lo scorso 28 giugno (se non vado errato) è uscito il secondo volume di Universo DC Robin. Anche questa mia traduzione risale a qualche tempo fa. Ancora Gotham, ancora Batman, ancora Robin, il terzo è ovvio! :D L'energico Tim Drake si trova alle prese con una quantita davvero incredibile di problemi e problematiche. La famiglia, la scuola, i primi amori e la sua doppia vita, da ragazzo normale e da supereroe mascherato. Il tutto contorniato da altri personaggi come la Cacciatrice, Due Facce, eccetera eccetera... Non rivelo di più, anche perché sarebbe complicato da riassumere! E quindi, cari miei, compratelo e leggetelo! Al prossimo volume!

mercoledì 24 giugno 2009

THE FOUR HORSEMEN!!!

Non aggiungo altro....
Posterò qualche foto.
Intanto due parole, partiamo dalla Scaletta.
1) That Was Just Your Life
2) The End Of The Line
3) Creeping Death
4) Of Wolf And Man
5) One
6) Broken, Beat And Scarred
7) Cyanide
8) Sad But True
9) No Leaf Clover
10) The Judas Kiss
11) The Day That Never Comes
12) Master of Puppets
13) Dyers Eve
14) Nothing Else Matters
15) Enter Sandman
16) Stone Cold Crazy
17) Phantom Lord
18) Seek & Destroy

Va detto innanzitutto che l'apertura, davvero calda e spettacolare come luci, atmosfere e tutto il resto, è stata il solito omaggio a Ennio Morricone che ci piace e, perché no, ci sta davvero davvero benissimo. Ma veniamo a noi.
La scaletta non è stata delle più folli, non di quelle da strapparsi i capelli (cosa che un vero Metallaro non farebbe mai!), e nemmeno di quelle da uscire con preoccupanti dolori alle gambe, al collo e via dicendo. Non mi ha deluso affatto, il concerto è stato di una potenza immaginabile eppure stupefacente. Il palco, loro e tutto il Palalottomatica (che, precisiamolo, ieri sera era davvero pieno come un uovo) sembravano pulsare sotto i colpi di batteria, basso, chitarra, voce e dall'incredibile energia e passione sprigionata davvero da tutto il gruppo. La musica te la sentivi dentro, nei polmoni e nelle orecchie come non ti capita spesso.
Me questo perché i Metallica sono i Metallica, e con la loro semplicità e forza arrivano dritti, sparati come siluri. Allora cos'è che è piaciuto un pò meno? Be', essendo l'European Tour per promuovere il nuovo album (Death Magnetic) era ovvio, e magari anche giusto, che facessero un pò di tracce nuove. Meno ovvio, e forse un pò meno gradito, è stato il fatto che ne abbiano suonate un pò troppe e che abbiano fatto in generale una scelta di scaletta un pò inattesa. Di canzoni che potevano far decollare ancora di più un concerto che già così è stato davvero potente, ce ne stanno ovviamente un mucchio (escludendo Load e Re-load e ultime altre cose). Stone Cold Crazy, la cover dei Queen, è stata fantastica ma ti viene un pò da dire: Ehi, potevano suonare Ridelightning, The FourHorsemen e via dicendo...
Abbandoniamo queste speculazioni e parliamo del fomento!!

Ovvio, quando vedi Hetfield, jeans nero stretto e polsiere nere alle braccia, che corre, salta e si piazza plastico in devozione lui davanti a te... ragazzi, non c'è storia!
Energico forse è la parola giusta per descrivere il concerto, perchè non solo Hetfield ma tutti gli altri sono stati davvero una bomba travolgente e appassionata. Amano il pubblico, lo sanno coinvolgere, e soprattutto il palco se lo mangiano a colazione!! Un muro sonoro che ti cade addosso, ti rompe, ti ricompone e ti ingloba!
Altro punto di cui parlare è il palco. Un enorme quadrato, semplice, posto al centro del Palalottomatica. Batteria centrale su piattaforma girevole così da farne godere la vista a tutti. Microfoni a ogni angolo con un Hetfield fomentato quanto l'esercito di metallari che ieri ha invaso l'Eur. Bassista e chitarrista generosi e attenti a curare ogni lato del mega quadratone... ma la cosa che più mi è piaciuta è stata l'altezza del palco. Non era il solito blocco enorme che se stai sotto oltre a rischiare la vita non vedi nemmeno un tubo; sarà stato alto una metrata, vicino alla gente e forse questo l'ha reso vivo. Le luci hanno fatto il resto, anche se forse scenicamente si sono espressi poco (ma d'altra parte non sono gli Iron Maiden che mettono su quasi uno spettacolo vero e proprio), giuro che dal secondo anello quando sono partite le fiammate al centro del palco io il caldo l'ho sentito e m'è davvero piaciuto! Fomento!

So solo che quando s'è alzata una voce unica su Creeping Death, One, Master of Puppets, Nothing Else Matters, Sad but True, Seek and Destroy e via dicendo ho pensato: "Cazzo, dopo dieci anni che li sento finalmente eccoli!" Allora la conclusione è semplice.

I Metallica spaccavano e spaccano ancora.
Il tempo li ha certo cambiati, ma andare a un loro concerto è un'esperienza da fare, tanto quando i Maiden e molti altri gruppi storici.
Sentire un boato, perché quello era ieri notte il Palalottomatica, che li accoglie a ritmo di "Olè, olè, olè, Meta-llicaaaa", che insieme grida un Master, un Destroy che sono forza pura, vedere il mare di braccia e mani alzate in aria muoversi come un'onda ipnotica è qualcosa che davvero non si può perdere semplicemente perché non la si può descrivere!

A fine concerto mi sembrava fosse appena iniziato, e invece erano passate quasi due ore. Due ore di quella musica sono davvero un sacco di tempo. E io, lì con i miei amici e l'amore mio, ne avrei voluto di più, almeno un'altra oretta... ma poi, sudati, felici, senza fiato ma col sorriso sulla faccia, tornando alla macchina non hai nemmeno la percezione di averli sentiti tanto non ti sembra vero e allora quando ti rendi conto di questo, che porca puttana ho appena visto un concerto dei Metallica, capisci che per forza ne andrai a vedere un'altro.

Grazie!


PS(Dimenticavo di aggiungere l'irresistibile nonché tipica risatina malvagia alla Hetfield... da brivido!!)

venerdì 29 maggio 2009

Robin Anno Uno
Questa volta ho fatto le cose per bene e puntuale metto questo post! :D

Esce oggi il bel volumetto di Dixon, Beatty, Pulido e Martin da me tradotto qualche tempo fa. A parte la soddisfazione che si prova quando sfogli qualcosa a cui hai lavorato, seppur indirettamente, devo proprio dire che il volume merita davvero l'attenzione.
L'edizione è ottima, davvero un bel cartonato!

La storia va da sola, i personaggi sono una macchina ben oliata, ma occhio, perché qui troverete qualcosa di più. Un'attenzione alle sensazioni, ai gesti diciamo così, che caricano la narrazione e non solo, coinvolgendo chi legge e contribuendo ad illuminare sotto nuovi riflettori i nostri cari eroi.
Affascinante, divertente, intrigante. 
Ancora una volta ho fatto da tramite e spero che il viaggio andrà bene per chi deciderà di comprare Robin Anno Uno. 

A breve aggiungo altre cosine!

Nel frattempo, compratelo!!!


lunedì 18 maggio 2009

Wayting for Metallica... !

L'estate si prospetta interessante...
Tolto il concerto dei METALLICA, 24 giugno al Palalottomatica, Roma ecco cosa ci riserva la Capitale...Eh sì, perché finalmente Roma si riprende un pò di Rock, che non fa mai male...

L'ippodromo Le Capannelle presenta questo!

5 LUGLIO: Testament/Kreator/Cathedral 
Ippodromo Le Capannelle, via Appia Nuova 1245

14 LUGLIO: The Killers/ Franz Ferdinand
Ippodromo Le Capannelle, via Appia Nuova 1245

15 LUGLIO: Motorhead
Ippodromo Le Capannelle, via Appia Nuova 1245
A conti fatti vorrei vederli tutti e tre... sì, lo so, sono ingorda!
A conti fatti i Motorhead li ho visti l'anno scorso al fantastico concerto dei Maiden a Roma...
A conti fatti i Testament e i Kreator li ho visti al Summer Day in Hell 2005... ma gli hanno quasi tolto la corrente per cacciarli dal palco...
A conti fatti i Killers e i Franz Ferdinand non li ho mai visti...

Cosa ne sarà di me?
Cosa ne sarà del sound?
Cosa ne sarà dei miei capelli?
Io verrò fatta prigioniera dalla follia musicale...
Il sound invaderà Roma...
E i miei capelli non verranno tagliati dopo il concerto dei Metallica ma andranno ben oltre...

Dannato Metallo!

My Music is My Soul...
Approfittiamone... Ultimo giorno di sconti da Feltrinelli...

Cd scontati del 25%...

Che mi comprerò?
Mmmm...
Metallica, dopo una vita passata a copiare cassette e a masterizzare CD finalmente qualcosa di originale che mi riporti indietro nel tempo
IronMaiden, stesso discorso, colmerò i buchi
BlackSabbath, idem come sopra...
TheDoors, anche qui...
Testament, idem
...

Oddio... meglio che me fermo... già so che mi converrebbe andare a farmi un giretto a via Sannio e prenderli a 10 euro... ma non si sa mai, vado dove mi porta il sound :D

domenica 17 maggio 2009

Tradurre che passione... Forse :D
A giugno parte un'interessante iniziativa: Laboratorio di Traduzione Editoriale del Fumetto, organizzato dall'associazione Griò.
Il corso si terrà a Roma in 4 sabati: 6-13-20-27 giugno 2009.
Parteciperanno al corso Leonardo Rizzi, Andrea Plazzi e Andrea Baricordi, Katja Centomo, Daniele Brolli e Marina Rullo, tutti professionisti del settore.
Il corso è organizzato dall'Associazione Griò, http://editoria.associazionegrio.it

Vorrei davvero poterci andare... ma il Master mi impedisce ogni tipo di attività cerebrale che non sia la traduzione nel weekend fino a fine luglio... perciò, ho deciso che ruberò una giratempo e se ho fortuna riuscirò a farcela... la vita, ahimè, è fatta di scelte... speriamo che ripetano il corso il prossimo anno!

martedì 21 aprile 2009

Saluti dal Mondo Sommerso...
Tre giorni fa, il 19 aprile, si è spento il grande James Graham Ballard (1930 -2009), autore de L'impero del sole, Crash, e tantissime altre opere che hanno cullato e
 incuriosito lettori e critica dai primi anni '60 a oggi, ispirando autori a noi più vicini come Palahniuk, per dirne uno.
Inutile dire quanto un autore del genere sia stato ed è importante per la letteratura inglese e non solo, volete notizie? Wikipedia ne è piena, ma vi consiglio di fare una puntatina anche sul bel sito del Times (il link lo trovate nella colonnina a destra, tra i siti) che dedica spazio all'autore inglese.
Quando se ne va un autore di questo genere, si tende a ricordarlo in molti modi, parlando della vita, delle opere, degli interessi eccetera. Mi sconcerta sempre quando sento che è morto un grande illuminato, come intendo spesso molti scrittori, perché ho sempre la sensazione che abbiamo tutti perso uno spicchio di quella grande torta che è la letteratura, di qualunque genere si parli. Certo, non si possono conoscere e apprezzare tutti gli autori esistenti o esistiti, ma va riconosciuto il fatto che quando ne muore uno che non solo conosci, ma apprezzi e, guarda il mio caso, stai anche leggendo, ti senti un pò più sfiorato dalla cosa, toccato in quel piccolo microcosmo che si stava creando tra la voce dello scrittore e la tua, magica alchimia del libro stampato.
Allora le parole suonano inutili, assumono forme strane rispetto all'immagine che ti eri fatto nella mente mentre le buttavi giù.

Ho iniziato a leggere Ballard nel 2007, dopo una bella chiacchierata con Roberto Recchioni in un autogrill, tornando da LuccaComics. Finalmente avevo cominciato qualcosa che volevo fare da tanto tempo, ma che non sempre si riesce a mettere in moto, che di libri ce ne sono tanti e a me non basterebbero nemmeno tre vite per leggere e capire, soprattutto capire, la maggior parte dei libri agognati ma finora non letti.
Ballard, in quel periodo, lo ritrovavo, come dicevo prima, in Palahniuk. Ma il caro P. ha saccheggiato tanto da questo autore che ora che non c'è più mi aspetto che due parole ce le spenda, perché se c'è uno che gli ha insegnato qualcosa, come sempre fanno i grandi con i piccoli e nuovi, è proprio il caro Ballard.
Come cominciare a leggere qualcosa di nuovo?
Semplice, dall'inizio.
E allora ecco che Il Mondo Sommerso, 1962, prese spazio nella mia libreria.
Ed ecco che magicamente s'aprì quella porta strana che dava sul mondo sommerso di Ballard.
Ma perchè non cominciare coi più conosciuti?
L'impero del sole, Crash e altri mi hanno tentato, è vero, ma sono del parere che un autore vada letto dai primordi, per assaporare meglio le idee, i cambiamenti, se ce ne sono, e tutte quelle sfaccettature che tra una parola e l'altra, tra un'immagine e l'altra cambiano e muovendosi prendono vita, contribuendo a formare un autore in tutta la sua grandezza.
Lo ricorderò così, con le sensazioni che mi ha dato fino a ora.

Disperso, agognante, un linguaggio secco e deciso, talvolta assopito nella calma della pagina, che ti scorre lenta tra le dita, sotto gli occhi, nei recessi della tua immaginazione.
Gli oggetti, i luoghi, i personaggi e le sensazioni prendono copro pian piano fino a coinvolgerti, ma sempre con un pizzico di distanza. La lontananza contrapposta all'avvicinarsi a un mondo ovattato, saturo di malessere ma allo stesso tempo di scoperta, quella individuale dei personaggi s'intende, contribuisce a fare della narrazione ballardiana qualcosa di altro. Come se l'autore volesse trasportarti altrove.
In questo Altrove, allora, ogni assurdità, come la definiremmo razionalmente, diventa possibile e, per questo, ancora più assurda.
Soffocante? Forse, ma quando volti l'ultima pagina, prendi un gran respiro e tutto, all'improvviso, ti sembra solo un gran viaggio lontano, da cui riporti sensazioni e annotazioni che ti mostrano l'uomo e il mondo intrecciati in una gabbia con molte porticine, chiuse, ma pur sempre presenti.

Non adoro Ballard, ma cazzo quant'era bravo! La mia, credo, è più una sorta di lucida ammirazione per un grande scrittore. Dico lucida perché l'adorazione, per me, non è lucida tanto quanto non lo è la passione. Perciò no, non lo adoro, ne è la mia passione, ma è straordinario e davvero un autore importante.
Non sono brava a descrivere cos'è questa cosa!
Non sono un critico, ma ragazzi...
Leggete Ballard, succhiatene tutto il midollo, perché che lo amiate o lo odiate, che l'adoriate o no, di autori così non ce ne sono tanti.

Saluti dal mondo sommerso.

venerdì 17 aprile 2009


There's only One Black Luna...

C'è poco da dire.
Grossa
Nera
Orecchie a punta
Due occhi profondi che ti ci perdevi dentro
Un cane straordinario.

Ora che non ci sei più ti ricorderò piccola, un puntolino peloso in un mare di fazzoletti bianchi.
Grande, mentre cerchi di mordere le onde del mare dove col cazzo che ti ci buttavi!
Felice, a scavare buche che sembravano crateri.
Euforica, mentre la battaglia in Pineta andava avanti e tu abbaiavi non si sa perché.
Sorniona, mentre ti godevi il sole sul terrazzo di camera mia.
Incazzata, quando non volevi tornare a casa perché d'estate la sera l'aria è più fresca.
Dolce, quando col musone pretendevi la carezza che mai ti è mancata e mai ti mancherà.
Di Luna ce n'è solo una.
Addio, sei stata mitica, super, fantastica, straodinaria...
Sei tu, il mio primo stramaledetto cane e cazzo, ti vorrò sempre un frack di bene!

A Luna!

Scol!

mercoledì 8 aprile 2009

Mary P. e il viale senza ciliegi. (Parte 4)

Oscuro tolse pian piano le mani dal viso per abituarsi alla luce accecante. Sfocato, vicino a lui, intravide SuperS.
"Dove cazzo siamo finiti?"
"Credo... credo che ha funzionato."
"Potevano evitare tutta sta luce, allora. Merda, non vedo niente."
"Sta zitto e seguimi. C'è una specie di sentiero."
SuperS avanzò verso l'ignoto, ma del resto, immersi in quella radura di luce e foglie non potevano far altro.
"Aspettami! Il dannato sentiero io non lo vedo... ah, merda la luce!"
"Benvenuti", disse una voce che sembrava provenire da tutto intorno.
Oscuro e SuperS si girarono e rivoltarono, poi la videro.
Una figura sottile, forse di donna, stava in piedi proprio davanti a loro. Era comparsa dal nulla e ora li fissava serafica.
"Chi sei?" azzardò SuperS.
"Sei un angelo?" Oscuro cercò di avvicinarsi per nascondere un vago timore.
La donna sorrise serafica, poi disse: "Sono End, e voi vi trovate ai confini del Regno. Io sono qui per accogliervi e condurvi al Principio. Seguitemi, Once vi aspetta già da un pò."
Oscuro e SuperS si guardarono increduli, poi, non appena si voltarono, videro che End era già un pezzo avanti così affettarono il passo e la seguirono.


*

La stanza sembrava ancora dormire silenziosa in una penombra calda e assopita, color tè depositato da tempo, misto al caldo croccante del sole trattenuto da tende scure. L'aria sapeva di caffè e latte evaporato in nuvole fumanti, mescolate a sprazzi di quell'odore indefinibile che hanno solo i bambini.
Almeno fino a una certa età.
Once era sveglio già da un pezzo ma in fondo, per lui, il Tempo non era una questione di cui preoccuparsi.

Era più un amico di cui si beffava con uno sguardo sornione e un'irriverenza data dall'età; giovane o vecchio che fosse, Once restava in ogni sua inesistente fibra quello che comunemente si definisce indefinibile, entità pura, energia pura, e molte altro ancora.
Once era il Tempo.
Certo.
Ma solo in parte.
Il suo mondo era parte di lui, come se fosse il Signore dei Sogni, re di un regno tutto a sé, distante dalla realtà eppure così pervaso da essa. Once era guardiano dei mondi creati dalla fantasia umana, ne conservava i segreti, le magie, le mistiche energie che lo governavano.
Nessuno sa dire quando è comparso, da dove è arrivato, semplicemente lui c'è sempre stato, nella sua torre di pietre, a vagare di storia in storia, di secolo in secolo. Non si sa nemmeno se prima di lui sia esistito qualcun'altro, ma sono in molti a credere che Once abbia la strana tendenza a mutare forma. Talvolta qualcuno l'ha descritto come un ragazzetto vispo e curioso, qualcun altro come un vecchio piegato dal tempo; tutto questo aveva pian piano dato vita a molte altre storie nella storia, generando stralci narrativi nel mondo fantastico che di tanto in tanto avevano sfiorato il mondo reale dell'uomo, spingendo qualcuno a crederci davvero.
Ma questa è la solita, proverbiale, altra storia.

"Signore, è svelgio?"
Una figura minuta e incerta scivolò silenziosa nella stanza in penombra, in mano reggeva un vassoio tintinnante.
"Pit, sei tu?" chiese Once dal profondo della stanza.
"Sì, signore".
"Quante volte devo dirtelo di non chiamarmi così! Avanti, entra ".
"Signore, le ho portato da mangiare".
"Oggi no, non vedi in che condizioni sono?", sbuffò Once, con un accenno di tosse catarrosa.
"Be', io glielo lascio qui".
Incipit fece per andar via, ma poi girò i tacchi, come attratto da una mistica calamita.
"Signore?"
"Che c'è?"
"End non è ancora tornata. Crede... Crede... Mmm..."
"Siamo alle solite..."
"Come dice?"
"Siamo alle solite, Pit! Non sai mai come andare avanti e poi tra un minuto comincerai a balbettare e a farneticare le solite frasi, quelle più famose e così via, finché non mi toccherà alzarmi dalla mia poltrona... e sai che odio alzarmi dalla mia poltrona!"
Incipit prese coraggio e con ancora un pò di esitazione provò ad andare avanti.
"Crede che ci siano stati dei problemi?"
"Con End?"
"Sì. Be', sa... in fondo non sappiamo nulla di quei due. E poi, la conosce com'è fatta End".
"Pit, io so esattamente come sono quei due. E credimi, End la conosco ancor più di quanto tu creda".
"Allora non farà niente?"
"Non serve. So che stanno arrivando. Lo so per certo".

Once guardò il suo riflesso sfumato in un angolo del vetro della finestra coperta quasi per intero dalla tenda scura.
Avvertendo il crescere della solita sensazione che di solito provava in quei momenti, Once ghignò compiaciuto pensando che ormai mancava poco; l'adrenalina avrebbe raggiunto il suo apice, salendo lenta ma inesorabile lungo ogni fibra del suo corpo di vecchio, e l'avrebbe trasformato ancora e ancora.
Già, un'altra storia stava per essere scritta.
*
Oscuro e SuperS camminavano fianco a fianco, la loro eterea guida li precedeva di pochi passi.
"Allora, che ne pensi?".
"Non so, mi sembra apposto".
"SuperCoso, non prendermi in giro! Usa quelle tue diavolerie e dimmi dove cavolo ci troviamo, non ne posso più di questo paesaggio!"
SuperS rallentò il passo, si guardò in torno e rimase perplesso.
Il sentiero passava in una specie di bosco, ma non il solito bosco. Qui tutto sembrava brillare di luce propria anche se, in effetti, il sole era là da qualche parte trattenuto dalle foglie di alberi immensi. Le piante sembravano muoversi, respirare, qualcuno pareva persino parlare e, guardando con più attenzione, si potevano scorgere qui e lì visi nascosti nel legno di grossi alberi.

"I miei poteri non mi aiutano".
"Ti pareva. Mi spieghi come fai a stare tranquillo, allora?"
"Be', abbiamo sempre il sentiero. Se dobbiamo tornare nel... Ehm... Nel nostro mondo, basta che alziamo i tacchi e facciamo dietro front," SuperS sembrava convinto, ma Oscuro era ancora più scettico del solito.
"Che razza di mondo è? No dico, sembra di stare a Fangorn..."
"Dove?"
"Fangorn!! Non hai letto Il Signore degli Anelli!?!" Oscuro sembrava alquanto sconcertato di fronte alla notizia.
"Ehm... Intendi quel librone enorme, quello che hai sulla scrivania da, tipo, sempre? No, non l'ho letto".
"Ehi, e tu che ne sai della mia scrivania?"
"Dici che mi piacerebbe? No perché è piuttosto lungo e sai, be'... Non ho molto tempo per leggere, tra salvare vite umane e bloccare straripamenti di dighe, c'è anche il lavoro sporco..."
"Sei entrato in casa mia? Stai cercando di dirmi questo? Complimenti, hai scelto davvero un bel momento!"
"...Il fatto è che non mi piace cominciare un libro senza essere sicuro che lo finirò, odio lasciarli a metà".
"Cristo ma vuoi ascoltarmi!!"
"Scusa... ehm, dicevi?"
"Ah, lascia stare. Comunque non lo finiresti mai, anzi, conoscendoti forse nemmeno ti piace".
"Be', ehm... so che è un libro famoso, e-"
"Oh, al diavolo!La Foresta di Fangorn è un posto inquietante e le piante ricordano queste qui, bello mio. Sembrano vive, insomma".
"Questa non è una foresta...E tu hai cambiato argomento"
"Il punto è che di diverso qui è tutto stranamente luminoso, sembra di stare in una favoletta per mocciose... E poi non ho cambiato argomento, parliamo di Fangor! Quindi non ho cambiato argomento!"
"Già, ma comunque questa non è una foresta... E poi dove si trova questa Fangorn che dici? Che c'entra il libro di prima?".
"Cosa?"
"Dicevo solo che questa non è una foresta".
"Fa lo stesso".
"Ma bosco e foresta non sono due cose diverse?"
"Dacci un taglio".
Oscuro affrettò il passo cercando di raggiungere End, qualche metro più avanti.
"Siamo quasi arrivati. Vedo la punta della Torre. Ecco, la vedi?"
End indicò a Oscuro un puntolino più scuro al di sopra di qualche albero basso che, a vederlo, sembrava far parte di una piccola radura a qualche minuto di cammino avanti a loro.
C'erano quasi.
Non riusciva a crederci. Avevano tribolato parecchio per arrivare fino a lì, e ora che c'erano, si rese improvvisamente conto che in fondo non avevano fatto un granché, che questo era niente rispetto all'ignoto che li attendeva a braccia aperte proprio là, in quel... in quella... Be', ovunque si trovassero ormai non aveva molta importanza. La Fangor al contrario, come prese a chiamarla tra sé e sé, era straordinaria e inquietante allo stesso tempo, una Shangri-là ai confini della percezione.

Una mezzora dopo, un piccola radura si fece spazio tra le fronde pressate degli alberi.
Al centro, una torre in pietra svettava silenziosa e traballante, schiaffeggiata dal vento e scaldata dal sole che riversava oro liquido su tutta la struttura.

"Siamo arrivati?"
"Siete arrivati".
"E ora?"
"Non so, io sono End, il mio compito termina qui".
"Ma com- Che dici? Devi portarci da Once".
"Once vi attende, siete giunti".
"Allora è qui che sta?"
"Once è ovunque".
"Allora cosa cavolo abbiamo camminato a fare fino a qui? Eh?!"
"..."
"Non fare la furba e dicci che dobbiamo fare".
"Siete venuti per Once. Andate da lui, vi aspetta".
"Come fa a sapere che siamo qui? E tu come facevi?"
"Io sono End. I confini del Regno sono il mio territorio".
Ci fu un attimo di silenzio, End fluttuava leggiadra, come fosse di carta velina, davanti ai due avventurieri, i mantelli ridotti in brandelli dalle spine delle piante.
"Merda, questa cosa finirà male, me lo sento," Oscuro era preoccupato.
"Sei cieco, viandante. Non vedi la fine e non la vedrai mai, se continui sui tuoi passi," End si avvicinò a Oscuro con un fruscio accattivante e voce di sfida.
"Ah sì? Hai sentito SuperCoso? Dice che non finirà mai..."
"Be', se lo dice lei... direi che possiamo fidarci".
"Ah, giusto..."
"Ma a noi comunque interessa Once. End, sai dirci come entrare?", SuperS indicò la torre, senza porte e finestre, che sembrava fissarli beffarda.
"La casa è piena di infiniti passaggi, ma userete Il Passaggio. Seguitemi".
Oscuro e SuperS si guardarono perplessi, ma confidenti che quella follia sarebbe finita presto.
End s'avvicinò alla torre e come per incanto comparve... Un armadio.
Esatto, un armadio.
Grande, di legno intagliato e con i pomelli delle ante di ottone.
Oscuro e SuperS fecero appena in tempo a voltarsi che End era già scomparsa e al suo posto c'erano una vecchia raggrinzita a cavallo di un leone malandato.
"Chi siete? Dov'è End".
"Ci avete messo troppo, ora dovremo correre. Andiamo".
L'anziana donna aveva il volto coperto, i capelli grigi le ricadevano da sotto un vecchio cappello che aveva ormai perso la punta, ma la voce... La voce Oscuro e SuperS non l'avrebbero mai più dimenticata; armonie di esotico miste all'allegro scroscio dell'acqua di fiume.
Oscuro si stava perdendo in fantasie lontane quando il leone emise un ruggito che lo riportò indietro.
"Sentito la signora? L'ora è tarda, bisogna andare".
Oscuro e SuperS capirono che non c'era altro da fare, niente da chiedere. Accettarono il destino che li attendeva, e , per la prima volta da quando tutto era cominciato, si sentiro anche loro un pò più eroi.
Ma non il tipo di eroe a cui erano abituati.
Ora erano quel genere di eroe che allunga una mano, tocca il gelido metallo e gira il pomello di un armadio comparso dal nulla sulla parete di una torre senza finestre.
"Rock and Roll, baby!" disse Oscuro strizzando l'occhiolino a SuperS mentre entrava nel buio dell'armadio, verso l'ignoto.