lunedì 20 luglio 2009

Man on the Moon.

Shine è un poeta, per nome, per caso, forse un profeta.
Del giorno sa che rumoreggia di vita e cose, della notte conosce la tristezza della parola.
Sta lì, sveglio a far del vento un filo di seta, intesse mondi e poi li spreca sulla rete invisibile che ci collega.
Sa di frutta e di fresco,la notte, un gelido rintocco. Allora ne sorseggia il succo, la notte poi si fa insidiosa ed eccola che addosso a lui riposa.
Sa di malia e vento, di sogni e pensieri. E lui lì, a cogliere i frammenti dei dormienti.
Sa di sensualità e passione, di occhi e bocche. Allora Shine risplende e fa luce, intreccia cose e gente, luoghi e sentimenti, frasi non dette, frasi spezzate, lasciate a metà e donate al vento. Lui le coglie e ne fa il suo turbamento, poi lo piange fuori e lo dona al mondo.
E la notte glien'è grata, perché Shine il poeta la spoglia del manto di velluto ormai consunto e la fa bella come luce di notte.
Shine è un poeta, per nome, per caso, forse un profeta.
Del giorno sa che ci vive, della notte sa che ne fa parte.
Sì copre di strali e ne fa culla.

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