giovedì 23 luglio 2009

Sexy Lady...
Quando la notte cala e si fa culla, e la solitudine sembra una dolce fanciulla distante, non c'è gioco non c'è memoria e comincia così la storia.

Daria aveva un piano, l'aveva preso per mano da bambina, ma le era sfuggito un giorno d'inverno, quando tutto era bruma e gelo e niente c'era di vero.
Scivolava pericolante lungo le vie acciottolate del centro, Roma sembrava una signora infagottata, di vento e pioggia, che la neve era ormai un mito lontano, ardito, forse pure un pò antico. Lei, la neve, l'aveva immortalata nel sorriso di bimba di una foto sbiadita, ormai smarrita altrove.
Ma quella sera il suo tacco 12 aveva percorso la via del cambiamento, presa dal tormento di far qualcosa. E Daria aveva infilato le calze e la gonna invisibile sotto il cappotto consunto, che Roma c'ha i suoi tesori di bottege al ribasso, se sai dove cercare.
E lei, lei era una che sapeva dove cercare.
Una truccatina nello specchio mezzo rotto, una telefonatina. Bussa a qualcuno, toc toc, e sapeva già che chiudendo una porta spesso si apre un portone.
L'indirizzo ce l'aveva, in tasca la speranza.
"Bella sei bella, ma che sai fare?"
"Non saprei", disse lei timida
"Ballare, sai ballare?"
"Posso provare, sono una che si adatta".
"Hai un non so ché, per me va bene".

E così era cominciato tutto, una scala malridotta nelle vie del centro, una gonna stropicciata che sembrava un fazzoletto di pianto e le mani consunte e unte d'un uomo si potrebbe dire di malaffare. Più di mala che di affare e di certo uomo alla lontana.
Ma Daria era una farfalla, volava basso, volava a caso, e oramai aveva scelto.
Male.
E il perché era un dettaglio poco definito.

Passano gli anni, passano i momenti, il tormento resta e s'aggiunge all'ansia da prestazione. Gli uomini sono burattini tra le sue gambe, perché lei sa che fare. Lei sa come girare, come navigare, e lo fa senza più lacrime, quelle della vergogna, del non so che. Lei, ora, inventa il mare.
Inventa storie a non finire, sexy lady oltre ogni dire.
Intorno le cose cambiano e si smontano, ma lei resta sempre in corsa.
Su Daria ci puoi contare, nella notte è un fiume in piena e di giorno rugiada sul cuscino... se ne sta lì, addomestica il tempo ed è pronta a svanire in un istante.
Una sera d'estate camminava leggera tra le luci della sera, la meta era diversa ma non contava.
Ferma al semaforo, mentre si truccava, un giovanotto dall'aria divertita s'avvicinò e le porse una matita.
"Questa è tua, ragazza della notte".
"Non sono più una ragazza...".
"Ma la notte è comunque tua".

Un click scattò nelle sua mente, sapeva di aria e di speranze, risuonava di vita e di sorrisi.
Allora Daria alzò gli occhi, rimise apposto la matita e in un istante che l'era parso fino ad allora lontano, gettò all'aria un'intera vita.

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