venerdì 31 luglio 2009

Gli Eroi dell'Ovvio...

Non sono ancora convinta di farlo, quindi do giusto una bottarella così...

Gli Eroi del Crepuscolo... Cioè, parliamone...
Sempre che vi vada perché, seppure l'autrice sia giovane e ha tutta la mia stima perché cmq scrivere un libro intero non è facile e perché per vie traverse so bene chi è e cosa significa questo libro per lei, c'è da dire che si corre il rischio di dormire anche solo a parlarne, figuriamoci a leggerlo.

Personaggi: nomi strani, scelta ardita ok, ma se non ricordi i nomi dei personaggi perché si somigliano troppo o perchè il protagonista (Lyannen) ha un nome un filino poco cazzuto e diretto, qualche problema c'è.
Caratteristiche: ecco, gli elfi già esistevano, li ha inventati qualcuno che non diciamo per non offendere nessuno...allora che si fa?ma sì, inventiamo creature che gli somigliano ma sono Eterni... e in tutti i sensi. Poi facciamoli tutti biondi, altissimi e belli. Però occhio, il personaggio principale dev'essere un outcast (ecco che si seguono i dettami della narrativa!). Piccolo, mezzomortale e coi capelli scuri. Mi di spiace, ma il personaggio principale che dovrebbe svoltare gli eventi alla fine non combina un tubetto...è noioso, non è divertente e ha una storia con la figlia del re (guarda che coincidenza!) che non sta nè in cielo nè in terra... E questo tanto per dirne alcune al volo...
Trama: siamo un bel popolo viviamo all'ombra di antichi eroi e di una lontana guerra con la Tenebra (eco del Nulla di Fantasia, ma lo prendo come omaggio, che almeno è lecito farlo!). I personaggi sono per la maggior parte poco convincenti, hanno poco mordenti, te li ricordi appena. Il cattivo, lo speri andando avanti, sarà quello sicuro più caratterizzato... volete sapere? No. E' ridicolo, mi domando: volutamente? Se sì, non si capisce. Non ha un nome cazzuto (prendete chessò, Gmor, Sauron, e via dicendo...), non è cazzuto lui e soprattutto... fa ridere...il che non è male, ma credo non sia voluto. Dietro le sue parole, i suoi dialoghi, si nasconde il nulla. All'apparenza dovrebbe risaltare questa facciata di odio che lo spinge a scatenare una guerra, l'eterna lotta tra bene e male (sì, siamo ancora in piena meccanica narrativa), ma ha un compare che fa acqua, dai, sono amici da quand'erano piccolini...!!! Ma si può sentire?! AAAH!

Insomma, in generale direi che la trama è classica, ben distesa nella narrazione, tra eventi, svolgimenti e incontri con pg nuovi che contribuiscono ad arricchire la storia più dei personaggi principali. Li troviamo debolucci, poco convincenti, soprattutto nella persona del protagonista e del cattivo di turno. I dialoghi sono lenti, quando vogliono far ridere sono forzati. I capitoli sono organizzati abb.bene, ma ogni cambio,ogni stacco il lettore si trova davanti a una ripetizione, a un riassumendo, a un mini promemoria inserito tra le righe per ricordarti che pincopallo nel capitolo prima aveva trovato una cosa e che adesso aveva quella cosa che aveva trovato nel capito prima e che avrebbe usato ora che l'aveva trovata e che mi raccomando ricordatevelo ma se tanto ve lo dimenticate ve lo riscrivo venti volte nei capitoli successivi... Ecco, avete un'idea di quanto sia fastidioso?
Inoltre, non sempre i concetti sono espressi bene in italiano. Le frasi spesso sono costruite...non male, ma tentennanti. L'editor non ha fatto un gran lavoro se ha lasciato passare alcune di queste cose. Leggere diventa non solo un filo soporifero all'inizio (il libro sembra non partire mai, ma la vedo più come una scelta), ma è una corsa a ostacoli con la digeribilità... alternarsi di frasi, modi di dire colloquiali totalmente fuori luogo, errori vari, perdita dei dettagli che mutano di pagina in pagina... insomma un gran macello.

Perdonatemi, l'ho letto tutto, ma che grande, enorme fatica... Di genere, e quindi scontato che fosse così... scritto da chi è fissato per quel genere e non si rende conto che è difficilissimo inventare cose nuove e se non le si inventa, quanto meno usare a modo proprio quelle già esistenti. Scritto da un'italiana...ora non voglio blastare gli scrittori italiani, ma il fantasy non appartiene alla nostra cultura, non ancora almeno e questa è l'ennesima deludente verità... Tremo al pensiero che ne uscirà un'altro...

Comunque, la mia analisi è sommaria, lo ammetto e confesso che ho volutamente scelto di farla così, perché andare ad analizzare un libro così è difficile, lungo, massacrante, per il libro e per chi lo fa. Inoltre rimando a questo sito http://fantasy.gamberi.org/2008/07/03/il-crepuscolo-del-fantasy/ (grazie a RRobbe per averlo citato nel suo blog altre volte) dove si sono presi la briga di parlare di questo orrore...
Un'ultima battuta, mi stupisce che Repubblica gli abbia dedicato un grande paginone... A volte penso che certo giornalisti non sappiano di cosa scrivono. Che gran tristezza.

Voto: 4, 4/2... regalato

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