lunedì 31 ottobre 2011



sono la lama fredda
infrango mondi
momenti
cristallizzo attimi nel cuore dell'occhio
catturo venti
respiro terra
tendo all'infinito che non esiste
evaporo sospesa a fili di note
parole vuote
notti illuminate
-lampione di strada
piedi soffici
su terre inesplorate
mangio la vita-

sono il tocco che sfiora la tua schiena
quel pensiero leggero di piuma
che arriva distante
-scivolo via dalle tue dita
portandomi dietro il tuo respiro
il tuo tocco
svanisco nel tuo odore-

2 commenti:

Guido Mazzolini ha detto...

mica male, ti lascio un virtuale saluto.

Ele ha detto...

grazie :)