giovedì 21 marzo 2013


di noia sono spinto
vetro contro l'aria,

arido sapore di terra, vedrò lambirmi dentro:
vuoto attorno, cosmico disciogliersi
di te, pallido ricordo sommerso.

annego idee nel fumo del momento,
istanti rubati, di labbra inesplorate
siamo fatti, inganno d'occhio
che al cuor non comanda.


poi d'improvviso, sciabordii all'infinito
dietro i tetti, la notte biancheggia di stelle
e una voce odo chiamare,
la morte, la vita
e tutto il resto.

di noia sono cullato
placido distendersi dell'intento,
contro muri di distanza scaglio il mio pensiero,
lento, morbido, sinuoso
e in un attimo è solo riposo.

- è tardi, muta il divenire
muta l'intento
ascolta la voce che ti chiama
vieni, dentro
mondi sconosciuti
a ubriacarci di respiri -

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