sabato 20 febbraio 2010

Eliot Wood


Cercate il mio Eroe! :D
Se non vi va, pian piano pubblico la storia anche qui!
Ecco i primi capitoli!


Non riuscivo a capire a che punto fossi. La mia vita e la mia strada mi avevano portato fin là. Ma il bello stava per cominciare.

Londra sotto la pioggia sa essere davvero deprimente, se si sta tutto il giorno a leggere chiusi in una bettola che sa di libri e legno. Un bicchiere di porto era quello che ci voleva, ma Eliot aveva finito la bottiglia qualche ora prima. Era l'una e il cliente ancora non si vedeva. 'Ollie mi ha fregato come al solito! Meglio trovare una carrozza e andarmene a letto'. Fece per prendere la giacca, ma poi qualcuno bussò.
La porta si spalancò e Morgan Melville, un ometto grasso e sudaticcio ma molto potente, comparve accompagnato da due scagnozzi. "Il signor Wood, presumo", Eliot annuì, "Che ci fate qui, Melville?" "Non incolpate il vostro amico, Ollie Summer non ci darà fastidio". "Che volete?" "Un libro, signor Wood, ma voi sapete di che parlo, no?" Eliot lo sapeva e sapeva che non aveva scelta, ora che Ollie era morto. "Sì, lo so".
Era ancora notte quando la carrozza si fermò davanti al palazzo. Le finestre illuminate gettavano ombre sinistre sul vicolo buio, da dentro provenivano risate e musica, segno che Madame Vulpes stava gestendo bene gli affari. Fu lei ad aprire la porta, conturbante come sempre. "Sapevo che saresti tornato", disse. "E' pericoloso, ma devo parlarti".Eliot entrò nel bordello, le luci e il chiasso gli sembrarono surreali.
Il racconto era stato breve e concitato, Eliot aveva cominciato dal principio, da quando, tre anni prima, aveva trovato quel libro e rendendosi conto di quanto fosse pericoloso, aveva deciso di liberarsene. Bell sorrise maliziosa:"E invece ecco che ritorna a tormentarti.Che farai?" Eliot guardò Bell, sorrise e rispose: "Andrò a cercarlo. E tu verrai con me". Bell non rispose, ma, accattivante, sorrise a Eliot.
Erano le prime luci dell'alba quando arrivarono alla bottega. Bell aprì la serratura della porta sul retro. "Non hai perso il tocco, eh?" Eliot sorrise. Dentro era buio ma dal caos che s'intravedeva intorno si capiva che qualcuno era già stato lì. "Eliot, sei tu?" LA voce nel buio era quella di Ron Weavery."L'hanno preso. Hanno preso il libro". Eliot aveva perso un'altro amico e, forse, l'ultima speranza di salvare la pelle.
Ollie era morto. Ron era morto.Il libro sparito. Dovevano chiamare la polizia. Dovevano sparire. Trovare il libro. Eliot se ne stava seduto a terra, tra le carte insanguinate dell'amico. Tutto sembrava perso, avrebbero incriminato loro due. Aprì gli occhi e all'improvviso notò un foglietto spuntare dalla tasca della giacca di Ron. Lo prese e lesse un indirizzo e un nome: "L'Oca Spiumata. Joel". Non era molto, ma era già qualcosa.
East End. L'Oca si trovava vicino a Whitechapel. Non era sicuro andarci, di recente qualcuno si divertiva ad ammazzare le prostitute della zona e Bell, che aveva un'amica da quelle parti, diede le indicazioni a Eliot e se ne restò a casa. Eliot aspettò l'ora di chiusura per parlare con Joel. Quando lo vide, Joel intuì subito chi fosse. "So come aiutarti, ma ci servirà un pò di magia.Seguimi". Eliot annuì e incrociò le dita.
La stanza di Joel era piccola e disordinata,ovunque c'erano libri e strani contenitori.Eliot decise di non domandarsi a cosa servissero nè cosa sarebbe successo,si sedette e basta,come gli era stato chiesto di fare.A quel punto non aveva alternative,doveva sperare in Joel.Chiuse gli occhi e non vide niente poi,non appena trangugiò l'intruglio preparato da Joel,tutto sembrò più chiaro ed Eliot finalmente sorrise.
La voce di Joel lo guidava in quella sorta di trance;Eliot non era sicuro di cosa stesse accadendo.Vide una porta,una botola,vide se stesso salire su una carrozza con Bell.Era buio e Londra sembrava ancora più inquietante.Poi vide il libro,tra le sue mani,chiuso.Fu allora che un'altra voce prevalse su quella di Joel e gli parlò "Ce la farai, Eliot.So che puoi".Eliot si svegliò di soprassalto "Sono io,soltanto io".
Eliot non sapeva ancora dove cercare il libro,ma parlare con Joel gli aveva fatto bene.C'era qualcosa di magico e inquietante in quel tipo.Uscì dalla stanza con un biglietto,un indirizzo a Londra,e la consapevolezza che le cose sarebbero cambiate;finalmente aveva capito quanto fosse importante trovare quel vecchio volume e leggerlo.Eppure,quando salì sulla carrozza,gli sembrò di vedere qualcuno,una figura nell'ombra.
Quando arrivò a casa,Bell andò in contro a Eliot preoccupata.Luinon ci mise molto a raccontarle tutto."E credi che questo collezionista sia la chiave di tutto?"Eliot non rispose."Beh,allora forza, dobbiamo andare a parlarci.""Tu non vieni, Bell.E' pericoloso."Lei sorrise,prese una borsa,del denaro e si mise il cappotto."Tesoro,avanti o lo troveremo stecchito come gli altri."Eliot fu contento di averla al suo fianco.
McFey era vecchio, talmente tanto che qualcuno lo considerava leggendario.Era il più grande collezionista di libri di tutta l'Inghilterra ed Eliot aveva sempre desiderato conoscerlo,ma ora,mentre fissava il portone della villa,aveva paura.Paura di trovarlo morto,paura di non ritrovare il libro,paura di scoprire segreti a lungo taciuti.Il domestico aprì e li fece entrare dicendo "Il padrone vi attendeva da tempo,prego"

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