giovedì 6 marzo 2008

T.S. Eliot

è un pò che non metto qualche traduzione, be', diciamo pure una cifra!!
E stasera rileggevo questo, perciò spero vi piaccia, perchè è uno tra i miei poeti preferiti!
Grande zio Thomas!
Al solito, testo in originale, testo mio e testo tradotto, in questo caso da Sanesi, che mi dispiace dirlo,chi lo conosce sa, ma non ci si impegna un tubo!
Certo è che Eliot non è facile, non è apparentemente difficile, vero, ma nasconde inganni che l'occhio umano ha difficoltà a vedere! E quindi è una sfida tradurlo, soprattutto quando pensi, Be', poesia moderna, che vuoi che sia! E lì casca l'asino!
Anche se la mia traduzione, ovviamente, non è perfetta io me la rischio lo stesso ed eccola qui!
Buona lettura!

[A Lyric]

If Time and Space, as Sages say,
Are things which cannot be,
The sun which does not feel decay
No greater is than we.
So why, Love, should we ever pray
To live a century?
The butterfly that lives a day
Has lived eternity.

The flowers I gave thee when the dew
Was trembling on the vine,
Were withered ere the wild bee flew
To suck the eglantine.
So let us haste to pluck anew
Nor mourn to see them pine,
And though our days of love be few
Yet let them be divine.

[Lirica]

Se Tempo e Spazio, come i Saggi dicono,
Son cose che non posson essere,
I decadimenti del sol non si sentono
Né a noi superior può essere.
Allor perché, Amore, a pregar ci costringono
Per un secolo cercar di vivere?
Le farfalle che un sol giorno sopravvivono
In eterno posson vivere.

I fiori che t’ho dato quando la brina
Tremolava sul rampicante,
Era già appassita la rosa canina
Pria che a suggere andasse l’ape volante.
Allor facciamo il mazzo nuovo senza spina
Né piangiamo a vederli morenti,
Sebben d’amore i giorni nostri son pochi
Facciamo almeno che sian divini.

[Lirica] Traduzione di Roberto Sanesi

Se Tempo e Spazio, come i Saggi dicono,
sono cose che mai potranno essere,
il sole che non cede al mutamento
non è per nulla superiore a noi.
Così perché, Amore, dovremmo sperare
di vivere un secolo intero?
La farfalla che vive in un solo giorno
è già vissuta per l'eternità.

I fiori che ti diedi allorché la rugiada
tremolava sul tralcio rampicante,
prima che l'ape volasse a suggere
la rosellina di macchia erano già appassiti.
Così affrettiamoci a coglierne ancora
senza tristezza se poi languiranno;
i nostri giorni d'amore sono pochi:
facciamo almeno che siano divini.

PS(Testo originale e traduzione di Sanesi tratti da: T.S Eliot, poesie,Tascabili Bompiani)

3 commenti:

Riccardo Torti ha detto...

Sanesi s'è dimenticato le rime... però forse scorre meglio. Io po non sono traduttore e non so!

Ele ha detto...

eheh Sanesi ha curato più quell'aspetto, è verissimo!
Ma poi c'è da dire che io so una pincopallina qualunque e che non esiste una traduzione sbagliata e una giusta, però esistono scelte diverse e secondo me in questo caso è molto difficile riprodurre la scorrevolezza dell'originale, perchè l'italiano è una lingua che qui non lo consente.

L'esperimento era vedere se ci si poteva sforzare di riprodurre i suoni con le rime!

Ele ha detto...

Ma, cosa importante almeno per me, ti è piaciuta la poesia?Perchè anche in inglese non è difficile da capire e io sono curiosa!