mercoledì 16 marzo 2011


L'aria immobile
aspetta il cambiamento
Luce diventa buio
e comincio a spostare cose,
frammenti di freddo
e calore
scale in discesa
verso porti dinoccolati,
dove tuffarsi nell'acqua gelida.
- affondo nell'oscillazione,
dispersa sirena
nelle scure profondità
del mare dentro te -
Cadono a briciole
le gocce di pioggia,
a sciacquare via la giornata,
i pensieri,
annacquati eppure ancora vivi.
-è del mio corpo
che sento il fuoco,
è di me che non so capire.
e divento un carretto di dolci-amare sensazioni,
vela
spinta verso l'ignoto-
La pelle tesa
al tocco del mattino,
troppo lento, ancora lontano
Scricchiolano le travi del mio corpo,
assetate di vita,
calpestii da tempo svaniti
- mancanze di te,
non dette,
pervadono l'aria
come prima del tuono,
del terremoto -
E mi inondano il cuore,
imprigionano il corpo.

è silenzio
attorno
chiudo gli occhi
sul finir del giorno,
devoto riposare del corpo
-sono un remo stanco dei marosi,
la rena troppo battuta -
Quando gli occhi vanno raminghi a te,
mani
labbra
e il lento respiro di te
a cullarmi nel piacere
che mi hai esploso dentro.

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