mercoledì 17 ottobre 2007

La battaglia di Alex. Capitolo Uno.



Lunedì mattina ore 9.30
L'aula era piena, come al solito la gente stava seduta per terra, i banchi e le sedie non bastavano.
Là in seconda fila c'era Lei; perfetta come sempre. Alex la guardava mentre sfogliava gli appunti e ascoltava distrattamente la compagna seduta a fianco che, con ogni probabilità, le stava raccontando del solito ragazzo con cui (non) era stata la notte prima. Alex non capiva perchè le donne a volte esageravano con queste cazzate sugli incontri di una notte. Tanto non ci credeva nessuno. "Se Bea fosse una gnocca pazzesca potrei capirla, allora si che avrebbe chiunque!" Ma a questa idilliaca possibilità mancavano almeno 20 chili di meno e un parrucchiere decente che le sistemasse quel cespuglio biondastro che aveva in testa.
Alex si accontentò di un posto in fondo all'aula, seduto per terra, vicino a un ragazzo grassoccio e unticcio. Non gliene fregava niente di seguire la lezione di Letteratura del Novecento; a chi interessava delle vite di quei poveracci che dopo la seconda guerra mondiale avevano vissuto una qualche crisi d'identità e non si sentivano più parte di niente?
No, ad Alex interessava solo vedere Lei. Certo, sapeva che di possibilità non ne aveva nemmeno l'ombra, e che la carta buona l'aveva sprecata il primo anno,quando aveva offeso i poeti moderni cercando di spiegare che rime e allitterazioni e tutta quella robaccia, quelle si che erano creazioni artistiche!
"Che idiota! Mah, il caro Baudelaire sembra passato di moda! E dire che di solito ci cascano tutte; comunque, prima o poi il modo di portarmela a letto lo trovo! E allora vedremo che ne pensa di quel melenso francese del cazzo!"
Il povero Alex, però, ultimamente stava attraversando una fase di abbandono dei sentimenti di vendetta. I motivi potevano erano tanti. L'inizio dei corsi, gli esami, o forse la nuova assistente del Lunedì mattina. Eh si, quella si che era una professoressa! Preparata, allegra, giovane, occhiali, capelli raccolti, magliette scollate, lungo stacco di coscia...No, frena!Non poteva farlo, nà tantomeno pensarlo, perchè l'assistente di sicuro non sapeva neanche chi fosse, in mezzo a quel centinaio di persone. E poi se fosse finita in quel modo, cosa ne avrebbe pensato la sostenitrice del verso sciolto?La notizia si sarebbe sparsa troppo in fretta; no, doveva giocare d'astuzia, doveva abbandonarsi completamente all'idea di fare il bravo ragazzo. Due, forse tre mesi, e Susy sarebbe crollata.
Armi scelte per l'allenamento:
-un manuale di storia della Letteratura inglese
-una raccolta delle poesie d'amore più famose del mondo
-una rapida lettura alla critica sulla Austen
-una sana sbronza prima di sferrare il primo colpo!
Scarabocchiò una breve lista e quando la Prof.ssa Magli entrò in classe cercò di non pensare a quali problemi mentali avesse Joyce. Poi, in fondo, cosa c'era di originale in un idiota che vaga per Dublino? E soprattutto, oltre al fatto che tanto nessuno lo leggeva mai tutto, perchè quel dannato libro si intitolava Ulisse se il protagonista di nome fa Leopold Bloom?Forse, come suggerì qualche istante dopo, il detto protagonista era solo uno sfigato che non scopa con la moglie da una vita, proprio come Ulisse, che se ne va in giro per il mondo e abbandona la povera Penelope alla masturbazione, altro che tessitura!
Si.L'aveva fatto di nuovo.Bocciatura assicurata!
Era assolutamente necessario cominciare l'allenamento, altrimenti l'unica battaglia sarebbe stata quella per un 18 il giorno dell'esame.

1 commento:

Ele ha detto...

Preciso una cosuccia.
Non so dove andrò a finire di preciso, ma uno schema mentale della cosa cell'ho.
Se notate che i capitoli, chiamiamoli così, hanno numerazioni strane, non siete voi che sbagliate, sono così loro!

Quindi, per capirci, il racconto comincia con Capitolo Uno, poi Presentazioni e via dicendo...
Ergo se vi trovate ad aprire il Blog e c'è Presentazioni NON dovete leggerlo prima...

e lo so che so una rottura di maroni, ma è così e stop!