martedì 30 ottobre 2007

La battaglia di Alex. Capitolo Tre (Seconda Parte)

Giovedì, un'ora imprecisata della notte..

La festa non era niente male, dopotutto. Essere invitati ufficialmente aveva i suoi vantaggi, per cominciare potevi bere senza preoccuparti che qualcuno si ricordasse che tu lì non dovevi starci, poi potevi chiacchierare con tutti, senza dover evitare il padrone di casa.
Mentre i compari di Alex si aggiravano nel salottino, Alex cercava Susy.Qualche ora prima l'aveva vista entrare, stranamente sola, e prendersi una birra dal frigo di Chicca, poi però l'aveva persa di vista.

"Ehilà, Chicca!Come andiamo?Hai mica visto Susy?"
"Alex! Alla fine siete venuti eh!Forte!"
"Eh si, bhè sai mi sono liberato da un paio di impegni...Ma Susy l'hai vista?"
"Me l'immagino di quali impegni stai parlando, ma se vuoi ci si può impegnare io e te...", Chicca aveva decisamente bevuto troppo.
Normalmente Alex non avrebbe potuto chiedere di meglio, del fisico non gliene fregava niente, quando trovi una porta aperta entri e basta. Ma Alex quella sera usava le chiavi di un'altra porta.
"Oh, Chicca, me lo dici o no dove cavolo sta Susy?"
"Oh, rilassati!"
"Senti, dimmi dove sta Susy e poi forse tra un milione di anni te lo darò anche..."
"Idiota! Comunque, Susy è uscita con Danny a prendere credo birra e sigarette.Tanto comunque è inutile che ci provi."
"Ma stai zitta!"

Alex era seduto su un divanetto, Susy era fuori da parecchio e lui già si immaginava questo Danny, di cui non ricordava nulla tranne il fatto che lo odiava. La gente aveva cominciato a dormire per terra, qualcuno era tornato a casa, certi erano saliti sulla terrazza del condominio non si sa a fare cosa. Poi arrivò lei.
Susy aveva un paio di jeans mezzi rotti, una maglietta nera che risaltava il rosso dei capelli. In mano reggeva una birra.
Era il momento perfetto, lei veniva verso di lui, anche se, in effetti, non lo aveva affatto notato.

"Ciao, Susy!"
"Alex", gli rispose un po' fredda, ma con quel filo di voce di chi ha bevuto abbastanza.
"Allora, che festa eh!?"
"Non saprei, sono stata fuori con Danny, hai presente?"
"Ma certo, Danny..."
"Quello che fa il terzo di dottorato. Vabbhè.."
"Ma adesso stai da sola?"
"Ti sembra che ci sia qualcuno con me?"
"No infatti. Stai sola."
"Cioè, mi stai dicendo che sono troppo pallosa per avere compagnia! Bhe, ti ringrazio. E io che pensavo che dopo la figuraccia con Baudelaire almeno avessi capito quando aprire bocca..Vabbhè, ti saluto."
Baudelaire lo perseguitava ancora, dannazione!
"No, ma guarda che hai capito male! Anzi, per la verità mi stavo offrendo di farti compagnia..e magari vedere se riesco a salvarmi dagli errori del passato...Che ne dici?"
Susy si voltò lentamente, le labbra carnose poggiate sulla pottiglia di birra; ne bevve un sorso, poi all'improvviso:
"Ok. Lo sapevo che prima o poi ne avremmo riparlato. Però io tra mezzora devo andare a casa, e no, non mi puoi accompagnare."
"Bhe, ok, allora. Perfetto."

Mezzora dopo.

Susy guardò l'ora sul cellulare color pisello e decise che quella sera avrebbe interpretato la parte di Cenerentola scappando via.
Ma, come per quella gran culo di Cenerentola, anche lei, stranamente s'era divertita e aveva passato una buona serata.
Tuttavia Alex, che si alzò per salutarla mentre lei raccoglieva le sue cose,non poteva sapere cosa stesse pensando quella cretura tanto graziosa, così quando arrivò il momento di riportare Rico a casa prima che spargesse vomito sulle pareti di casa di Chicca, Alex si sentì vagamente triste e la sensazione di aver fatto un'altro buco nell'acqua cominciò a infastidirlo e a farsi sempre più vivida nella sua mente.
Quelle ultime ore della notte, poi, non passaro affatto bene.
Alex, come tutti e come sempre a queste feste, aveva finito col bere troppo e mentre stava sdraiato sul letto, la stanza si trasformò in una minuscola barca in balia del mare.
L'unica ancora di salvezza per superare le prime ore dell'alba fu l'immagine di Susy seduta a chiacchierare con lui. Non era stato per caso, o meglio, se anche era successo solo perchè era ubriaca, di certo non era casuale quell'ultima frase con cui l'aveva salutato...
"Allora ciao, ci vediamo a lezione...magari poi, non so, un'altra chiacchierata o sarai impegnato con la solita ragazza di turno...?"
E Alex, all'improvviso, mentre abbracciava la tazza del cesso, si rese conto che mai più sarebbe uscito con un'altra ragazza e che mai, e poi mai avrebbe più mangiato messicano prima di una festa a base di solo alchool.

6 commenti:

Stefano ha detto...

appassionante la storia del povero alex!
ciao!

Ele ha detto...

grazie, spero sia carina e cerco di non renderla troppo pizzosa..ma come si capisce sarà un pò lunga!

Il Gabbrio ha detto...

Ma questo Alex se le va proprio a cercare....!
Bello, scorrevole, si legge benissimo!!! ; )

Ele ha detto...

eh chissà chissà che fine farà il caro Alex...Muhahahahah nella mia capoccetta girano e sbatacchiano idee di ogni genere...

grazie per i complimenti, troppo buono!

Lollo ha detto...

Piccoli scrittori crescono! A parte tutto, mi piace la grande e reale solidarietà tra tutti coloro che si affacciano al mondo della scrittura. Forza, ragazzi... fategli vedere di cosa siete capaci!

Ele ha detto...

ehehe..ci si prova... a Lucca ho fatto comunella con Spiridion...non potevo trattenermi dal fargli i complimenti per il racconto dei piselli..A te, Lorè, non te li faccio che sennò sembro ruffiana!

Gabbrio..certo che potevi farlo un salto...